Immagini tratte da Fondazione Boccioni Morciano di Romagna
La nascita di un’istituzione a scopo culturale, specie in tempi di pandemia da Covid-19, è di per sé un evento da celebrare. Il significato di questo traguardo assume aspetti ancora più importanti se l’obiettivo riguarda uno dei maggiori esponenti del futurismo italiano e internazionale: Umberto Boccioni.
Nella ricorrenza del suo 138° compleanno, a Morciano di Romagna, nel Riminese, la Fondazione a lui intitolata ha posato la prima pietra del T MUB, il Museo Temporaneo Umberto Boccioni. Museo che avrà il compito, non facile, di far conoscere e valorizzare la vita e le opere che hanno contraddistinto l’esistenza del pittore e scultore morto nel 1916 a Verona.
Ma qual è il collegamento tra Morciano, in Valconca, e Umberto Boccioni la cui biografia riporta come città natale Reggio Calabria?
Raffaele Boccioni e Cecilia Forlani, padre e madre di Umberto, sono nati e cresciuti proprio a Morciano di Romagna. Così come i nonni dell’artista. Il nonno, in particolare, a Morciano faceva il barbiere all’interno della casa, oggi collocata in via Giovanni Paolo II, in cui dovrà – si augurano i promotori dell’iniziativa, il direttore Giuliano Cardellini in testa (foto sopra) – vedere la luce il Museo Boccioni in versione permanente. La presentazione del T MUB, avvenuta qualche giorno attraverso la pagina Facebook della Fondazione, ha acceso immediatamente l’interesse di molti studiosi e ricercatori; stampa di settore e generalista compresa.
Nelle immagini trasmesse online, Cardellini ha voluto illustrare l’essenza del T MUB che punta a raccogliere e ordinare in maniera molto puntuale cataloghi, video, fotografie, oggetti legati al pittore con radici morcianesi.
“Lo diciamo subito a tutti – scrive Cardellini nell’introduzione al T MUB -. Quello che sarà esposto nel museo, il primo interamente dedicato a Umberto Boccioni, rimarrà riservato fino al giorno della sua inaugurazione” che si prevede possa avvenire, emergenza sanitaria permettendo, nella primavera del 2021. “Ringraziamo fin da ora – aggiunge – coloro che doneranno o metteranno a disposizione della nostra Fondazione, anche a titolo di comodato d’uso gratuito, libri, manifesti, scritti autografi, cartoline, lettere, schizzi e disegni che riguardano direttamente o indirettamente Boccioni”.
Pronta la risposta della Fondazione verso quanti dovessero storcere il naso e cominciare a porre un’infinita sequela di “se” e “ma”. “Sarà un museo di ampio respiro, il quale, poco a poco, potrebbe essere visitato da turisti provenienti da ogni parte del mondo. Tuttavia il T MUB, si badi bene, è un neonato e dobbiamo averne il massimo rispetto. Non pretendiamo da lui che da subito corra e salti”.
Per chi volesse saperne di più, la Fondazione è raggiungibile visitando il sito o attraverso l’indirizzo mail fub@fondazioneumbertoboccioni.it .