Palazzo Mocenigo, il museo del tessuto

Palazzo Mocenigo, il museo del tessuto

Condividi su

Siete appassionati di abiti storici, soprattutto se risalenti all’epoca raffinatissima del ‘700 veneziano? Allora non potete perdervi una visita a Palazzo Mocenigo di Venezia, museo della storia del tessuto e del costume, che vi stupirà con i suoi vestiti ben conservati e le tante curiosità.

Il palazzo

Appartenuto fino ai primi del Novecento alla nobile famiglia dei Mocenigo, una delle più importanti del patriziato veneziano e da cui sono stati nominati ben sette Dogi, il palazzo venne donato al Comune di Venezia grazie a una disposizione testamentaria dell’ultimo discendente, Alvise Nicolò, con l’obbiettivo di creare una Galleria d’Arte a completamento del Museo Correr.

Palazzo Mocenigo, il museo del tessuto

Fonte foto: wikipedia.org

Il palazzo, un raffinato edificio arricchito su entrambe le facciate esterne da alcune serliane (delle trifore caratteristiche dell’architettura veneziana), oltre alle sue straordinarie collezioni vanta al primo piano nobile anche degli arredi di gusto rococò o neoclassico. Di particolare interesse sono gli affreschi dei soffitti, dipinti nel 1787 in occasione delle nozze del nipote di Alvise IV con Laura Corner da Jacopo Guarana, Giambattista Canal e Giovanni Scajaro, oltre alle porte in radica e alle cornici in legno intagliato e dorato.

L’edificio è stato aperto al pubblico per la prima volta nel 1985, anno in cui è stato istituito anche un Centro Studi di Storia del Tessuto e del Costume a cui, in un secondo momento, è stata affiancata una sezione dedicata all’evoluzione del profumo. Grazie ai lavori di ristrutturazione del 2013 la sede espositiva è raddoppiata, e consta ora di venti sale espositive.

La collezione di tessuti e abiti

Al museo di Palazzo Mocenigo è pervenuta un’estesa collezione di tessuti e di abiti antichi che fanno parte del patrimonio dei Musei Civici di Venezia. Le opere esposte provengono soprattutto dalle raccolte del museo Correr, della Guggenheim, di palazzo Cini e di palazzo Grassi.

Il piano nobile del museo è popolato da numerosi manichini che indossano gli sfarzosi abiti dell’epoca e accessori antichi; questo curioso allestimento contribuisce a evocare con realismo i fasti del passato, in cui il patriziato veneziano partecipava a feste e banchetti sontuosi indossando abiti di eccezionale eleganza.

Il pezzo forte del museo sono proprio i vestiti esposti sui manichini, che sono realizzati in tessuti operati e abbelliti da ricami e merletti. È affascinante in particolar modo osservare gli abiti femminili settecenteschi, dai colori chiari, con il corpetto attillato e le gonne gonfiate ai fianchi dai panier, e la sala dedicata ai gilet maschili, in cui sono presenti oltre cinquanta pezzi d’epoca.

Desta grande interesse anche la biblioteca specializzata, sempre aperta, che raccoglie oltre 13.000 figurini dal ‘700 al ‘900.

La sezione dei profumi

La sezione del profumo, più recente rispetto al resto del museo, si sviluppa in cinque sale e rappresenta un unicum nell’ambito delle sedi museali, visto che è arricchita da strumenti multimediali ed esperienze sensoriali. Una delle sale ricostruisce il laboratorio quasi alchemico di un profumierie, che all’epoca adoperava materie prime pregiate come lo zibetto per creare saponi, olii, paste, polveri e liquidi adatti a profumare oggetti e persone.

Tra gli highlights di questo settore del museo spicca la raccolta di flaconi e boccette della Collezione Monica Magnani, composta da portaprofumi di diverse epoche e fogge.


Condividi su