Palazzo Belmonte Riso è una splendida residenza nobiliare realizzata alla fine del settecento nel cuore di Palermo dalla famiglia Ventimiglia di Belmonte. Dal 2005 ospita il Museo d’Arte Contemporanea della Sicilia.
Al suo interno ospita una pregevole collezioni di opere di molti artisti contemporanei, tra i quali, solo per citarne alcuni: Angelo Accardi, Giovanni Anselmo, Jannis Kounellis, Richard Long. Inoltre un altro punto di forza dell’istituzione museale è il S.A.C.S. ( Sportello per l’Arte Contemporanea della Sicilia) che ha la funzione di conservare e tutelare in archivi cartacei ma anche digitali e multimediali, le esperienze artistiche di autori siciliani.
La “Venere degli stracci” e la “Venere dei guardoni”
Fonte foto: guidasicilia.it
Nell’ambito delle collaborazioni nazionali e internazionali che coinvolgono le varie istituzioni museali della Sicilia, il Palazzo Reale di Palermo ospita in questo periodo la “Venere degli stracci” (1967) di Michelangelo Pistoletto, uno dei maggiori interpreti del movimento italiano degli anni sessanta quale è stata l’“Arte Povera”. Con questa installazione l’artista ha voluto interpretare la dicotomia tra l’estetica classica, rappresentata dalla statuaria, e il disordine caotico e consumistico della nostra realtà.
In un’ottica di “dialogo” con il lavoro di Pistoletto, il Museo d’arte Contemporanea di Palazzo Belmonte ha inaugurato nella sua vetrina l’esposizione della “Venere dei guardoni” una ironica quanto visionaria opera dell’artista palermitano MoMò Calascibetta. Se la Venere pistolettiana è volta di spalle e quasi sovrastata dai mucchi di stracci, la versione di Calascibetta invece si mostra nella sua preziosità di forme ma ai suoi fianchi figure maschili dipinte, grottesche, barocche e volgari la circondano riservando alla statua attenzioni che paiono morbose e grette.
Fonte foto: arte.it
Qui si vuole, con una formula ironica e quasi beffarda, mettere l’accento sulla mercificazione della bellezza e del corpo femminile in generale che avviene sia nell’ambito pubblicitario che nella concezione sprezzante di una società in bilico nella sua transizione culturale, tra una ottusa sopraffazione di genere che ancora stenta a dissolversi e la presa di coscienza auspicabile.
MoMò Calascibetta
Fonte foto: ansa.it
Del resto la vena paradossale di questo artista palermitano dall’immaginario sarcastico ed enfatico è ben nota sia a un pubblico di livello mondiale (ha partecipato a numerose esposizioni tra Milano, New York e Madrid, oltre ad essere incluso nel padiglione Italia della Biennale di Venezia del 2005) che alla critica internazionale, la quale ne ha apprezzato la verve satirica e di denuncia canzonatoria tipiche della sua produzione. Un artista a tutto tondo capace di elaborare il suo linguaggio con l’attenzione alla attualità sociale ma anche con la leggerezza di chi sa come divulgare il messaggio.
Dopo aver seguito studi artistici si interessa appassionatamente ad approfondire i meccanismi e l’evolversi della storia dell’arte contemporanea.
Proprio in qualità di critico d’arte e corrispondente, negli anni ’80 e ’90, ha firmato saggi e recensioni per alcuni dei maggiori periodici del settore, tra i quali: Terzoocchio delle edizioni Bora di Bologna, Flash Art di Milano Julier di Trieste ed il genovese ExArte .
Inoltre affiancherà attivamente come consulente la famosa galleria d’Arte avanguardistica Fluxia durante tutto il periodo della sua esistenza.
Ha partecipato all’organizzazione di numerosi eventi, tra i quali l’anniversario del centenario dell’Istituto d’Arte di Chiavari e la commemorazione del trentennale della morte del poeta Camillo Sbarbaro a S. Margherita L.
Nel 2010 pubblica il suo primo romanzo: “La strana faccenda di via Beatrice D’Este”, un giallo fantasioso e “intimista”.
Nel 2018 pubblica il fantasy storico “Tiwanaku La Leggenda” ispirato alla storia ed alle leggende delle Ande pre-incaiche.
Attualmente collabora con alcuni blog e riviste on-line come “Chili di libri, “Accademia della scrittura”,
“Emozioni imperfette”, “L’artefatto”,” Read il magazine” e “Hermes Magazine” occupandosi ancora di critica d’arte e di recensioni letterarie.