Pop Art italiana a Pistoia

Pop Art italiana a Pistoia

Si è aperta il 16 marzo scorso e si protrarrà sino al 14 luglio la mostra “’60 Pop Art Italiana” presso il Palazzo Bontalenti di Pistoia, che ha aperto la stagione espositiva di Pistoia Musei.

La mostra rappresenta un doveroso riconoscimento a quegli artisti italiani che negli anni sessanta, hanno espresso creativamente la suggestione metropolitana che la Pop Art ha interpretato in tutto il mondo occidentale.

La Pop Art

Pop Art Italiana

Fonte foto: Brownie Harris-Getti Images

Pop Art o “Popular Art” contrariamente a quanto si crede, non nasce negli Stati Uniti, dove peraltro ha avuto la maggior influenza e divulgazione, ma prende avvio nel 1956 in Gran Bretagna con la mostra “This is Tomorrow” presso la Whitechapel Art Gallery di Londra.

La visione di mutamento sociologico di quegli anni e il senso di riscatto culturale del banale, dell’effimero o del Kitsch ha portato gli artisti  legati a questa corrente ( come Robert Rauschemberg [1925-2008], Andy Worhol [1928-1987], Roy Lichtenstein [1923- 1997] o Jasper Johns), all’esaltazione di immagini connesse alla nuova cultura di massa come la pubblicità, i fumetti o agli oggetti di consumo quali cibi in scatola, cartelloni pubblicitari o  ritagli di fumetti, individuati come nuove icone di un’arte coloratissima e slegata dalla tradizione, rivolta verso quegli scenari urbani “popolari”, artificiali che si andavano delineando e caratterizzati dalle immagini allora divulgate dai mass media e riproducibili all’infinito.

La mostra

Pop Art italiana

Fonte foto: Farsettiarte

Sapientemente curata da Walter Guadagnini, l’esposizione vuole sottolineare le esperienze artistiche che negli anni sessanta hanno anche qui in Italia aperto le porte alle nuove espressioni  stilistici della Pop Art.

Non a caso Pistoia dove si è concretizzata proprio in quel periodo la “Scuola di Pistoia” (termine coniato nel 1966 dal critico Cesare Vivaldi) che vedeva alcuni artisti locali legarsi al linguaggio formale della Pop Art; Roberto Barni, Umberto Bruscioni e Gianni Ruffi.

Pop Art italiana

Fonte foto: archivio Aurelio Amendola

Ma si vuole anche mettere in luce le origini e le varie tendenze dell’espansine della Pop Art nel nostro paese grazie agli artisti e alle tendenze culturali che ne hanno forgiato i linguaggi.

Mario Schifano, Tano Festa, Franco Angeli, Mimmo Rotella, Mario Ceroli, Pino Pascali, Fabio Mauri, Jannis Kounellis, Renato Mambor, Titina Maselli, Giosetta Fioroni, Laura Grisi, Enrico Baj, Valerio Adami, Emilio Tadini, Michelangelo Pistoletto, Ugo Nespolo, Piero Gilardi, Concetto Pozzati, Roberto Barni, Umberto Buscioni, Adolfo Natalini e Gianni Ruffi. Sono questi  alcuni nomi degli autori presentati con opere che provengono da importanti istituzioni museali come la Galleria d’Arte Moderna di Palermo, la Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, il Mart di Trento e Rovereto, i Musei Civici Fiorentini, la Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, oltre che da rilevanti collezioni private.