Raffaello Sanzio, il pittore che venne amato in vita tanto quanto lo è ancora adesso è in mostra dal 29 aprile al 17 luglio presso la Biblioteca Reale di Torino.
La mostra
Come abbiamo detto le opere esposte sono fruibili fino al 17 di luglio. La selezione di ciò che è stato esposto al pubblico è stata accuratamente fatta da Angelamaria Aceto in accordo con Ashmolean Museum di Oxford ed è stata realizzata grazie alla volontà e al sostegno di Intesa Sanpaolo.
Il segno
La mostra è incentrata sul segno dell’artista e quindi sui disegni di Raffaello. Questa tipologia di scelta permette al visitatore di entrare in intimità con l’artista poiché è nel disegno che si possono carpire le incertezze e le intime certezze delle quali l’artista fa tesoro per migliorarsi e per comunicare con il pubblico. In Raffaello , linee e curve che compongono il disegno sono qualcosa in più, poiché come dice il Vasari di lui:
“Quanto largo e benigno si dimostri talora il cielo nell’accumulare in una persona sola l’infinite ricchezze de’ suoi tesori e tutte quelle grazie e più rari doni che in lungo spazio di tempo suol compartire fra molti individui, chiaramente poté vedersi nel non meno eccellente che grazioso Raffael Sanzio da Urbino.”
Raffaello e la suggestione
Raffaello Sanzio si porta sulle spalle oltre 500 anni di notorietà e non li sente, è uno dei pittori italiani più famosi all’estero nonché icona del periodo rinascimentale. Non solo passa alla storia ma è un tassello importante della storia dell’arte grazie alla suggestione. Infatti la capacità di suggestionare e incantare chi si ferma a guardare i suoi lavori arriva direttamente dalla capacità di lasciarsi suggestionare e stupire di Raffaello. Questa caratteristica denota anche un’intrinseca umiltà dell’artista che non solo accetta la bravura di scrittori e colleghi ma se ne lascia trasportare senza riserve.
Biblioteca Reale
Il contesto in questo caso non poteva essere più azzeccato. La Biblioteca Reale di Torino è un luogo che ben si presta alla contemplazione e all’osservazione e che è famosa per essere nata come il luogo in cui metafora, memoria, segno e storia dovevano incotrarsi. Ecco perché i suoi scaffali sono ricchi di codici miniati, incisioni, e volumi a stampa. A concepire l’idea di questa biblioteca delle meraviglie è stato Amedeo VIII, a renderla così grande l’intera famiglia reale.
Lavoro come grafica-creativa, illustratrice e content editor freelance.
Sono diplomata in grafica pubblicitaria e parallelamente ho studiato disegno e copia dal vero con Loredana Romeo.
Dopo il diploma ho frequentato beni culturali presso l’università di lettere e filosofia e parallelamente seguivo un corso di formatura artistica, restauro scultoreo e creazione ortesi per il trucco di scena.
A seguire l’Accademia Albertina di Belle Arti con indirizzo in grafica d’arte (che mi ha permesso di approfondire: disegno, illustrazione, incisione, fumetto).
Sono sempre stata interessata e assorbita dal mondo dell’arte in tutte le sue forme e dopo la prima personale nel 1999-2000 non ho mai smesso di interessarmi alle realtà che mi circondavano.
Nel 2007 ero co-fondatrice e presidente dell’Associazione Arte e Cultura Culturale Metamorfosi di Torino e in seguito ho continuato e continuo a collaborare con vari artisti e ad esporre.
L’amore per l’arte in tutte le sue forme, il portare avanti le credenze e le tradizioni familiari hanno fuso insieme nella mia mente in modo indissolubile: filosofia, letteratura, esoterismo, immagine e musica.