Il Campanile di Giotto: una storia architettonica di fascino e perfezionismo

“Nel detto anno (1334) (…), si cominciò a fondare il campanile nuovo (…) di costa a la faccia della chiesa in su la piazza di Santo Giovanni (…) e proveditore della detta opera (…) fue fatto per lo Comune maestro Giotto nostro cittadino, il più sovrano maestro stato in dipintura che si trovasse al suo tempo (…)”.

Dalla Cronica di Giovanni Villani sappiamo che il Campanile è stato edificato a partire dal 1334 accanto alla chiesa di Santa Maria del Fiore, in piazza San Giovanni. Il comune di Firenze affidò i lavori ad un egregio cittadino, al più grande maestro del tempo, Giotto.

Costituisce una delle quattro componenti principali di Piazza del Duomo, è stato costruito su una base quadrata alta quasi 85 metri e larga circa 15 ed è ricoperto di marmi bianchi, rossi e verdi come quelli che adornano la Cattedrale. Giotto, però, riuscì a dirigere i lavori soltanto per tre anni, perché la morte lo colse nel 1337. Egli riesce a vedere realizzata solo la prima parte del progetto, fino all’altezza delle formelle esagonali, una specie di racconto figurativo, firmate da Andrea Pisano su disegni dello stesso Giotto, e i rilievi dello stesso Andrea Pisano e di Luca della Robbia. Dunque, Pisano continuò soprattutto i lavori e finì i primi due piani rispettando il progetto di Giotto. Nel corso del tempo, il Campanile si abbellì con le decorazioni esterne e con l’intervento di Alberto Arnoldi.

Molto interessanti e affascinanti sono i rilievi, che iniziano con la storia della Creazione dell’uomo e poi continuano con la rappresentazione delle sue attività. Sono raffigurati i pianeti che regolano il corso della sua esistenza, le virtù che lo esaltano, le arti liberali che curano la sua istruzione e i sacramenti che regolano la sua vita religiosa.  Bellissime anche le statue, che hanno una funzione di elementi di integrazione dell’edificio più che essere decorative; per motivi conservativi, gli originali si trovano al Museo dell’Opera del Duomo. A causa della peste nera, i lavori furono sospesi dal 1348 al 1350. Il Campanile fu terminato nel 1359 da Francesco Talenti, creatore dei finestroni dei livelli alti, che ebbe il merito di attraversare la struttura con la luce.

Completa questo gioiello architettonico una grande terrazza, alla quale si giunge dopo più di 400 scalini. Talenti in tal modo respinge il progetto della copertura a guglie cuspidata di Giotto. Un capolavoro, un monumento che, pur percorrendolo con fatica, dato il numero elevato di gradini, osservando poi al punto di arrivo la città di Firenze dall’alto, ci lascia senza fiato per l’estrema bellezza con cui si nutrono gli occhi di ogni visitatore.

Un’opera considerata la più bella d’Italia e la più eloquente testimonianza dell’architettura gotica fiorentina del Trecento.