Umberto Boccioni

Umberto Boccioni: forme uniche della continuità nello spazio

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Quella strana figura che compare sul retro delle nostre monete da venti centesimi di Euro rappresenta l’omaggio dello Stato Italiano al suo autore, uno dei più rappresentativi artisti del novecento italiano: Umberto Boccioni (1882-1916).

Umberto Boccioni

  Fonte foto: wikipedia

Forme uniche della continuità nello spazio” è una delle opere più rappresentative dello spirito creativo Futurista di cui Boccioni è forse l’esponente più di spicco. La velocità, il movimento il diverso rapporto tra forma e spazio sono i cardini della ricerca di questo artista che dalla provocazione e antitradizione dei dogmi futuristi ha saputo trarre spunto, sia in pittura che  nell’arte dello scolpire, per lavorare con l’audacia della fantasia e con la ricerca sull’essenza della spazialità e delle cose nello spazio.

Umberto Boccioni

  Fonte foto: analisidellopera.it

Questa scultura in particolare, datata 1913, che a primo acchito richiama una parziale figura umana che cammina, si sviluppa in un alternarsi di concavità e convessità, di piani intersecanti e di pieni e vuoti, cogliendo un moto fluido, quasi che la forma venga ad essere plasmata dal movimento stesso e con esso si dissolva e si ricostituisca nell’aria.  Un “continuum sintetico”, nel quale materia e spazio si alimentano reciprocamente, contrapposto all’”arte mummificata” come lo stesso Boccioni definisce la concezione che si è avuta della scultura sino ad allora.

L’originale in gesso

È il gesso il materiale con cui Boccioni realizza la sua scultura. L’originale si trova ora al Museo di Arte Contemporanea di San Paolo in Brasile. Più tardi e dopo la scomparsa prematura dell’autore, (Boccioni morirà nel 1916 all’età di 34 anni, cadendo da cavallo), furono realizzate diverse fusioni in bronzo dell’opera. Una di queste si può ammirare presso il Museo del Novecento a Milano, mentre il progetto di Marinetti, su desiderio dell’autore, di destinare una fusione alla terra natia di Boccioni, cioè alla Calabria, venne realizzato solo nel 2013, anno in cui il bronzo della collezione Bilotti è stato donato alla Galleria Nazionale di Cosenza.


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