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Visitando Lucca: il Duomo di San Martino

Tra le bellissime città della Toscana, Lucca è sicuramente una delle mete più caratteristiche. Con un centro storico dall’estetica medievale, così ricco di pregevoli monumenti e luoghi d’interesse da essere anche stato candidato per la lista del patrimonio dell’umanità dell’UNESCO.

Partendo dalle sue mura che la circondano, passando per piazze (molto caratteristiche Piazza dell’Anfiteatro e Piazza san Michele), chiese ed edifici rinascimentali, resterete ad un certo punto impressionati dal celebre Duomo di San Martino, di grande impatto visivo e molto conosciuto, essendo la basilica più antica in tutta la Toscana.

La storia del Duomo di Lucca

L’edificazione del Duomo di Lucca risale al VI secolo, grazie alla volontà di San Frediano, un eremita fatto vescovo per volere del popolo. La cattedrale di San Martino non è situata al centro della città, ma in un parte più riparata, proprio a ridosso delle mura di Lucca.

Nel 1070 poi fu completamente riedificato e trasformato con una pianta a cinque navate da papa Alessandro II. Tre secoli dopo, vennero effettuate altre variazioni, le navate furono ridotte a tre e la chiesa fu trasformata a croce latina (ndr. una cattedrale in cui la navata e il transetto hanno lunghezza differente e si intersecano ad angolo retto )

Quindi, attualmente della costruzione originaria non resta nulla, se non la maestosa facciata in stile romanico – che si diffuse in Europa proprio tra il XI e il XII secolo – ricca di complesse decorazioni.

La facciata esterna

Il primo aspetto che salta agli occhi di un edificio è ovviamente la facciata dov’è collocato l’ingresso principale, e di fronte al Duomo di Lucca l’occhio attento non resterà affatto deluso. In stile romanico – come sopra accennato – la facciata del Duomo risulta asimmetrica sul lato destro, questo perché nelle varie fasi di ricostruzione si è dovuta adattare alla già presente torre del campanile.

Con splendidi marmi colorati, dalle sfumature calde e brillanti, essa si articola in tre ordini di loggette; queste sono a loro volta poste al di sopra di un portico, diviso in tre ampie arcate che di giorno lasciano piacevolmente entrare la luce del sole, illuminando il profondo corridoio di un giallo dorato.

Piccola curiosità: un tempo quel portico veniva occupato dai mercanti e dai cambiavalute, poiché Lucca fu anche tappa per i pellegrini che percorrevano la via Francigena.

Tra le diverse decorazioni spicca sicuramente la scena sulla prima loggia, in cui alcuni uomini reggono una pergamena che ci suggerisce il nome dell’architetto: Guidetto da Como, artista non ben identificato dai critici d’arte che sarebbe vissuto nel XII secolo. Inoltre, sul lato destro c’è una statua di San Martino a cavallo, raffigurato nell’atto di offrire il suo mantello ad un uomo bisognoso.

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Fonte foto: thumbs.dreamtime.com

L’interno e il labirinto

Una volta entrati nel Duomo di Lucca ci si immerge totalmente in uno spazio ampio, arioso, con forme architettoniche che si sviluppano soprattutto in verticale. Sono le forme e lo stile dell’arte gotica che, arricchita dalle decorazioni romaniche, dai giochi di luce e dalle vetrate dipinte, catturano immediatamente l’animo del visitatore.

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Fonte foto: tuscanypeople.com

Ricco anche di opere d’arte importanti, l’edificio vanta la presenza di due grandi capolavori quali “L’Ultima Cena” di Tintoretto e la “Madonna in trono col bambino” di Domenico Bigordi, detto “Ghirlandaio“, entrambi pittori ed esponenti del Rinascimento italiano.

Una particolarità del Duomo che suscita sempre tanto interesse è invece il famoso Labirinto. Nella parte destra della cattedrale di San Martino, vicino al campanile, troviamo infatti scolpito uno strano simbolo realizzato nel XII secolo. Questa immagine nel corso del tempo ha fatto nascere diverse supposizioni circa la sua natura.

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Fonte foto: blog.zingarate.com

Spesso nelle chiese vi era l’usanza di tracciare dei labirinti circolari, il cui  significato originario era quello di far vivere al fedele un cammino simbolico verso Dio, così come facevano i pellegrini diretti in Terra Santa.

Con il passare del tempo questa usanza perse di valore, molte di queste opere furono danneggiate; ma per fortuna il labirinto della cattedrale di San Martino è arrivato intatto fino ai giorni nostri e può essere ammirato quotidianamente dai cittadini e dai turisti.

Osservandolo si può ancora leggere chiaramente l’iscrizione che si trova al suo fianco e che recita (in latino): “Questo è il labirinto che costruì il cretese Dedalo, dal quale nessuno che ci rimase dentro poté uscire se non Teseo aiutato per le sue grazie dal filo di Arianna”.

La frase si riferisce ovviamente al mito di Teseo e Arianna ed utilizza quindi il labirinto come metafora: la religione cristiana si rifà a questo episodio mitologico  per avvalorare la tesi della fede in Dio che, se perseguita dall’uomo, può portare alla salvezza.

C’è anche una leggenda più oscura, secondo la quale i condannati a morte venivano portati di fronte al labirinto di San Martino, e chiunque avesse trovato il giusto percorso al primo tentativo avrebbe avuto salva la vita.

E voi avete mai visitato Lucca e il suo splendido Duomo?