Anche questa estate sono state programmate le date per il suggestivo tour serale guidato, delle antiche costruzioni romane ipogee presso il colle Celio. Il 25 agosto e il 22 settembre dalle ore 20,00 alle ore 21,30, oltre alle possibili escursioni diurne domenicali, si potrà visitare, nell’atmosfera del tramonto, il magnifico complesso sotterraneo risalente dal I al IV secolo, che ha visto l’espandersi e il modificarsi delle strutture architettoniche dell’Urbe.
Il colle Celio
Uno dei sette colli su cui fu fondata Roma, il Celio, inizialmente chiamato “Mons Querquetulanus” (monte delle querce) prese poi il nome da un antico eroe etrusco, Celio appunto, che aiutò Servio Tullio in un’impresa leggendaria, prima ancora che diventasse il quinto re dell’iniziale insediamento romano.
È attraversato da quattro acquedotti di cui tre sotterranei e da un’antica grande strada che percorre tutta la collina ( oggi Clivo di Scauro) da cui oggi si può ancora accedere al complesso residenziale di epoca romana, ora situato sotto l’imponente basilica dei santi Giovanni e Paolo il cui nucleo primigenio risale al 398 dC.
Il complesso romano
Fonte foto: Ostia antica Atlas
L’insediamento originario era costituito da un’insula, ossia un edificio popolare con magazzini e insediamenti abitatiti a più piani. Successivamente, nel II secolo, fu trasformato in edificio residenziale, una domus a due livelli con terme private. Altri cambiamenti si ebbero attorno al IV secolo con l’edificazione di un’altra domus, forse luogo di riunione della comunità cristiana, dove erano conservate le tombe dei fratelli martiri Giovanni e Paolo.
Fonte foto: Passaggi Lenti
Le splendide architetture, ritrovate tra la fine dell’ottocento e gli anni trenta del novecento, sono ancora in ottimo stato di conservazione. Stanze e passaggi ad arco, che posseggono bellissimi affreschi, mosaici e lussuose decorazioni che testimoniano il passaggio dei secoli e l’evoluzione del sito. Al livello superiore poi, si possono ammirare i reperti archeologici reperiti durante gli scavi, e raccolti nel piccolo museo adiacente.
Dopo aver seguito studi artistici si interessa appassionatamente ad approfondire i meccanismi e l’evolversi della storia dell’arte contemporanea.
Proprio in qualità di critico d’arte e corrispondente, negli anni ’80 e ’90, ha firmato saggi e recensioni per alcuni dei maggiori periodici del settore, tra i quali: Terzoocchio delle edizioni Bora di Bologna, Flash Art di Milano Julier di Trieste ed il genovese ExArte .
Inoltre affiancherà attivamente come consulente la famosa galleria d’Arte avanguardistica Fluxia durante tutto il periodo della sua esistenza.
Ha partecipato all’organizzazione di numerosi eventi, tra i quali l’anniversario del centenario dell’Istituto d’Arte di Chiavari e la commemorazione del trentennale della morte del poeta Camillo Sbarbaro a S. Margherita L.
Nel 2010 pubblica il suo primo romanzo: “La strana faccenda di via Beatrice D’Este”, un giallo fantasioso e “intimista”.
Nel 2018 pubblica il fantasy storico “Tiwanaku La Leggenda” ispirato alla storia ed alle leggende delle Ande pre-incaiche.
Attualmente collabora con alcuni blog e riviste on-line come “Chili di libri, “Accademia della scrittura”,
“Emozioni imperfette”, “L’artefatto”,” Read il magazine” e “Hermes Magazine” occupandosi ancora di critica d’arte e di recensioni letterarie.