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A chi non è mai capitato di aprire le pagine di un libro ed essere avvolto da un odore particolare, quasi nostalgico, tanto da farvi avvicinare con la punta del naso alla carta per sentire meglio? Una sensazione tanto piacevole che presto diventa familiare, consueta. Se anche voi amate annusare i libri, non preoccupatevi: non siete i soli! Ma la scienza potrebbe avere una risposta sull’origine del loro caratteristico aroma.
Questione di chimica
Compound Interest è un blog scientifico nato con lo scopo di avvicinare gli utenti ai composti chimici con cui si entra quotidianamente in contatto, spiegandoli in modo semplice e con l’utilizzo di infografiche.
La mentre dietro questo sito web di successo è Andy Brunning, un insegnante inglese di chimica residente a Cambridge.
In uno dei suoi articoli, Brunning ha voluto indagare da un punto di vista scientifico l’origine del tipico aroma che emanano i libri vecchi e nuovi; una ricerca che l’ha messo non poco in difficoltà. Non solo esiste – comprensibilmente – poca letteratura scientifica in merito, ma le centinaia di diversi composti utilizzati nella realizzazione di libri rende arduo identificare gruppi distinti dietro il loro odore.
Libri nuovi
Per quanto riguarda le nuove produzioni, la questione è già più semplice. La loro fragranza sembra poter essere ricondotta a tre principali fonti: la carta stessa, e le sostanze chimiche utilizzate per realizzarla; gli inchiostri impiegati nella stampa; e gli adesivi usati nel processo di rilegatura.
La manifattura della carta richiedere l’utilizzo di sostanze chimiche in più fasi. Secondo le analisi condotte da Brunning, alcune di queste possono contribuire al rilascio nell’aria di composti organici volatili (VOC), di cui noi percepiamo conseguentemente l’odore. E lo stesso accade con le sostanze contenute negli inchiostri e negli adesivi.
Libri vecchi
La situazione cambia, invece, con i libri più datati. Innanzitutto, negli anni è stata condotta molta più ricerca in merito ai libri vecchi rispetto a quelli nuovi, e con un obiettivo preciso. Ossia, monitorare la concentrazione dei composti organici rilasciati per ricavarne un potenziale metodo di valutazione della condizione del testo.
Generalmente, si può affermare che il tipo “odore di libro vecchio” origina dalla decomposizione dei composti chimici contenuti nella carta. Oltre alle varie sostanze, la carta, in particolar modo quella più datata, contiene anche piccole quantità di lignina. La lignina è un complesso polimero organico che aiuta a tenere assieme le fibre di cellulosa, rendendo rigido il legno. Ed è inoltre responsabile dell’ingiallimento della carta nel tempo, a causa di continue reazioni di ossidazione e conseguente decomposizione della cellulosa.
I libri più moderni vengono solitamente sottoposti a trattamenti specifici per la rimozione della legnina, ma a causa della presenza di acidi nelle vicinanze la scomposizione può comunque avvenire. Le ricerche sono tuttavia riuscite ad identificare perlomeno alcuni dei composti impiegati nella produzione di libri, e che contribuiscono dunque alla nascita del loro tipico odore.
Ad esempio, la benzaldeide crea una fragranza simile alle mandorle; la vanillina, logicamente, simile alla vaniglia; l’etilbenzene e il toluene conferiscono profumi dolci; mentre il 2-etilesanolo dona un aroma leggermente “floreale”. Il furfurale, invece, viene spesso utilizzato per determinare l’età e la composizione dei testi, dato che i libri prodotti dopo la metà dell’Ottocento ne producono in quantità maggiore.
In conclusione, visto l’utilizzo di così tante sostanze diverse, differenti per ogni testo, non è possibile affermare con precisione quali composti diano origine all’amato aroma; ma se ne possono solamente identificare alcuni. Per cui, la prossima volta che vedrete un amico annusare le pagine di un libro, diteglielo: “Stai probabilmente odorando dell’ottimo etilbenzene, benzaldeide o 2-etisanolo!”.
Anzi, meglio ancora: regalate un profumo alla fragranza di libro e sarà senza dubbio un dono apprezzato.
Fonte dell'immagine: Compound Interest, Andy Brunning, www.compoundchem.com
Giappone, archeologia, storia antica, videogiochi, horror, astronomia, marketing, scrittura. Sono felice quando gioco a Dragon Quest e quando tocco qualcosa di antico. Ho troppi interessi ed è per questo che amo scrivere: perché mi permette di viverli tutti.
Nata a Vicenza, sono laureata in Lingua Giapponese presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia. Ho vissuto per 1 anno a Sendai, nel Tohoku, e 2 anni a Napoli; mi sono specializzata in marketing e in quest’ambito lavoro ora nell’ufficio Marketing e Comunicazione di un’azienda TLC&ICT.. Il mio motto? 必要のない知識はない