Streghe

Chiamateci Streghe o non chiamateci affatto

Chiamateci Streghe è una raccolta di dieci racconti scritti da Gemma Camblor, illustrati da Esther Gili ed edito da Rebelle Edizioni.

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Storie di donne

Tra folclore e archetipi Chiamateci Streghe racconta il percepito del femminino. La capacità creatrice della donna così come quella di meretrice. Guaritrice e persona conscia di essere temuta e giudicata. Dieci racconti per permettere a lettori e lettrici di guardare da più angolazioni quella che in definitiva è la natura della donna. Gemma ed Esther ci portano letteralmente a spasso per il pianeta: Africa, Cina, Scandinavia; queste sono solo alcune delle tappe del viaggio per incontrare le streghe che vogliono farci incontrare. Ultimamente la parola strega ha davvero molta presa sullo scenario collettivo, oggi gioca sul duplice significato che la persecuzione selvaggia attuata per giustificare l’odio e la paura verso le donne a quello di persone forti, spiritualmente indipendenti da dogmi canonici e con una vasta cultura generale. Persone atipiche rispetto a quella che è la cultura pop o mainstream. Sì perché ciò che rende davvero affascinanti e misteriosi sono lo studio e la conoscenza.

Ogni donna-strega di questo libro sa qualcosa che gli altri non sanno ed è quel qualcosa che nel tempo e durante la lettura le tramuta e le fa percepire come leggendarie. Qualcosa che può essere esistito ma che può anche solo essere stato raccontato per insegnare qualcosa.

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La voglia di magia

Il perché questo accade non è da cercare chissà dove, è parte della natura umana. Per quanto ci impegniamo, nonostante tutti gli sforzi che l’essere umano compie per vestire l’abito della persona seria, responsabile, adulta e affidabile di base siamo pseudo scimmie curiose alla ricerca del piacere. Il piacere è ciò che ci muove e la curiosità è l’ingrediente che ci accompagna nell’ evoluzione. La somma di queste due caratteristiche fa in modo che a noi, nella nostra intimità, piace venire sorpresi esattamente come piace ai bambini. Nel medesimo modo ci piacciono le storie e quando qualcosa ci spaventa abbiamo bisogno di eroi e colpevoli, dèi e demoni. Quando cresce però all’essere umano capita di perdere la bussola e di scegliere in modo selettivo cosa razionalmente deve essere vero e cosa no. Queste scelte vengono fatte in base al contesto socio-culturale nel quale vivono e così passiamo in poche righe da un universo in stile Harry Potter alla banalità dei conflitti di natura religiosa o politica.

Torniamo alle streghe

Nei racconti di Chiamateci Streghe questa divergenza è assente. Le persone che vivono in questi racconti accettano la natura delle creature che fanno parte della storia e così che a noi viene regalata la magia, esattamente come quando si assiste a uno spettacolo di illusionismo al quale sarebbe inutile andare se non per essere meravigliati, giocati, stupiti.

Questo ventaglio di donne ci mostra quella che è la molteplicità della natura umana perché una cosa chi è strega lo sa bene: non è il genere a determinarlo, uomini o donne si è tutti strega.

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