Il Surrealismo nasce come movimento artistico d’avanguardia attorno agli anni venti del novecento. André Breton (1896-1966) che ne firmò il manifesto, è stato fortemente influenzato dalla nascente psicoanalisi che esplorando la psiche umana aveva portato alla luce il potente ruolo che l’inconscio ha sulle azioni e sulle reazioni di ognuno di noi.
Il sogno e l’inconscio ebbero quindi un ruolo predominante in una fase creativa di ribellione alle convenzioni sociali e al razionalismo, mettendo in atto una produzione artistica che associasse immagini, parole e oggetti senza nessun nesso logico ma influenzati solo dalla libertà immaginativa.
Max Ernest (1891-1976), Salvator Dalì (1904-1989) e René Magritte (1898-1967), ciascuno con le loro tecniche e visioni, sono tra i più noti esponenti della storia surrealista.
Il momento attuale
Fonte foto: Francesco Mappa
La dirompente comunicazione mediatica, lo studio accurato e scientifico delle reazioni inconsce a determinati stimoli visivi ampiamente utilizzati dalla pubblicità o ai fini di una spettacolarizzazione fine a se stessa, ci hanno abituato a immagini assurde o surreali abbinate a prodotti e tendenze di vario genere, a messaggi quasi “subliminari” pensati per condizionare scelte e inclinazioni.
Fonte foto: Arte/Cultura
Ciò non toglie però all’aspetto creativo di poter prendere possesso comunque di queste tecniche per coniare un linguaggio ancora aperto all’irrazionale o all’onirico, al profondo dell’immaginario collettivo e personale, per liberarle dall’asservimento consumistico e innestare nello spettatore quel positivo spiazzamento che è il ruolo fondamentale dell’Arte e, a mio parere, la sua principale funzione nella dialettica contemporanea.
Sono soprattutto i nuovi strumenti tecnologici, gli happening immersivi, la multimedialità, la realtà virtuale, ma anche la pittura e la fotografia, a dar modo ai linguaggi artistici “surreali” o, se vogliamo, all’immaginazione non finalizzata, di stimolare e provocare il fruitore affinché si inneschi paradossalmente una presa di coscienza, una visione “altra” rispetto alla imperante omologazione.
Alcuni degli artisti
Fonte foto: Arte/Cultura
Tra le molte e variegate espressioni di questa tendenza contemporanea verso il surreale, vorrei citare alcuni dei protagonisti e le loro creazioni.
Come le immagini fotografiche dell’ucraino Mikhail Batrak improntate all’assemblamento fotografico di elementi non coerenti tra loro, o le illustrazioni dell’indonesiano Roby Dwi Antono. O ancora le elaborate figure umane di Valm Neira e le creazioni digitali e pittoriche dell’italiano Francesco Mappa e del turco Aykut Aydogdu.
Sono solo alcuni dei molteplici e diversi esempi di creatività che prediligono l’aspetto surreale nelle loro opere.
Dopo aver seguito studi artistici si interessa appassionatamente ad approfondire i meccanismi e l’evolversi della storia dell’arte contemporanea.
Proprio in qualità di critico d’arte e corrispondente, negli anni ’80 e ’90, ha firmato saggi e recensioni per alcuni dei maggiori periodici del settore, tra i quali: Terzoocchio delle edizioni Bora di Bologna, Flash Art di Milano Julier di Trieste ed il genovese ExArte .
Inoltre affiancherà attivamente come consulente la famosa galleria d’Arte avanguardistica Fluxia durante tutto il periodo della sua esistenza.
Ha partecipato all’organizzazione di numerosi eventi, tra i quali l’anniversario del centenario dell’Istituto d’Arte di Chiavari e la commemorazione del trentennale della morte del poeta Camillo Sbarbaro a S. Margherita L.
Nel 2010 pubblica il suo primo romanzo: “La strana faccenda di via Beatrice D’Este”, un giallo fantasioso e “intimista”.
Nel 2018 pubblica il fantasy storico “Tiwanaku La Leggenda” ispirato alla storia ed alle leggende delle Ande pre-incaiche.
Attualmente collabora con alcuni blog e riviste on-line come “Chili di libri, “Accademia della scrittura”,
“Emozioni imperfette”, “L’artefatto”,” Read il magazine” e “Hermes Magazine” occupandosi ancora di critica d’arte e di recensioni letterarie.