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Cormac McCarthy avrebbe compiuto 90 anni il 20 luglio, invece ci ha lasciato il 13 giugno scorso. Il suo vero nome era Charles Joseph McCarthy Jr. ed è stato uno scrittore, drammaturgo e sceneggiatore statunitense, premiato con il Premio Pulitzer nel 2007.
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Le sudate carte…
Dopo aver frequentato una scuola cattolica si iscrisse all’università nel 1951 ma non fu un percorso tranquillo. Nel 1953 abbandonò gli studi per arruolarsi e rimase nell’esercito per quattro anni due dei quali trascorsi in Alaska. In quel periodo condusse anche un programma radiofonico. Nel 1957 riprende l’università e, tra un esame e l’altro, pubblica due racconti (Wake for Susan e A Drowning Incident) su The Phoenix, un giornale di studenti, entrambi premiati con l’Ingram-Merrill. Nel 1961 lascia di nuovo gli studi, si sposa con Lee Holleman dalla quale ha un figlio.
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I primi romanzi
Dopo aver vissuto a Chicago tornò in Tennesee ma il matrimonio finì. In quel periodo McCarthy ha scritto Il guardiano del frutteto e lo propose alla casa editrice Random House con la quale collaborò a lungo. Grazie alle borse di studio ottenute dalla American Academy of Arts and Letters e dalla Fondazione Rockefeller riuscì a viaggiare in Europa. Conobbe la sua seconda moglie, Anne De Lisle, e scrisse Il buio fuori. Seguirono Figlio di Dio e Suttree. Quest’ultimo, pubblicato negli Stati Uniti nel 1979 e in Italia solo trent’anni dopo, è ritenuto da una parte della critica il capolavoro di McCarthy.
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I romanzi della maturità
Quando nel 1985 diede alle stampe Meridiano di sangue: il critico americano Harold Bloom lo definì il western definitivo. Seguì la Trilogia della frontiera composta dai romanzi Cavalli selvaggi, Oltre il confine e Città della pianura, che racconta le avventure di due cowboy. Nel 2005 uscì il thriller Non è un paese per vecchi che fu tradotto in pellicola dai fratelli Coen con un cast di tutto rispetto: solo per fare alcuni nomi ricordiamo Tommy Lee Jones, Josh Brolin e Javier Bardem. Il film fece arrivare McCarthy al grande pubblico, specialmente al di fuori degli Stati Uniti. Scrisse ancora La strada, che gli valse il Pulitzer per la narrativa, Blood Meridian e Cities of the Plain.
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Una persona di poche parole
McCarthy e la terza moglie Jennifer Winkley erano molto partecipi alla vita sociale di Santa Fe ma l’autore non frequentava il mondo letterario e mondano. Questo gli valse il titolo di invisibile che lo accomunò ad altri suoi colleghi altrettanto schivi quali Thomas Pynchon, Don DeLillo e Philip Roth. The Passenger e Stella Maris furono i suoi due ultimi libri usciti negli Stati Uniti nel 2022 e definiti thriller esistenziali.
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Il 13 giugno di quest’anno è serenamente mancato per cause naturali poco più di un mese prima del suo novantesimo compleanno. Il New York Times ha scritto dei suoi libri:
«presentavano una visione cupa, spesso macabra, della condizione umana. I suoi personaggi erano outsider, come lui.»
Monica Giovanna Binotto è un nome lungo e ingombrante ma è il mio da 57 anni e ormai mi ci sono affezionata. Ho sempre amato leggere. Fin da bambina. E anche scrivere, ma senza mai crederci veramente. Questo mi ha aiutato negli studi. Ho una laurea in Economia e Commercio e una in Psicologia dello Sviluppo. Da cinque anni faccio parte di un gruppo di lettrici a voce alta, le VerbaManent, con il quale facciamo reading su tematiche importanti sempre inquadrate da un’ottica femminile e mi occupo di fare ricerche e di scrivere e assemblare i copioni. Negli ultimi due anni, per colpa o merito di questa brutta pandemia che ci ha costretti in casa per lunghi periodi, ho partecipato a diverse gare di racconti su varie pagine Facebook e mi sto divertendo tantissimo anche perché ho conosciuto tante belle persone che condividono i miei stessi interessi.