Hyde

Dr. Jekyll e Mr. Hyde – il patriarcato che vacilla

Il breve romanzo Lo strano caso del dottor Jekyll e mister Hyde viene pubblicato nell’anno 1886 e fa parte degli scritti di Stevenson che analizzano la psicologia umana e la società del proprio tempo. Stevenson sembra avere la storia ben chiara sin da principio, infatti Lo strano caso del dottor Jekyll e mister Hyde viene ideato e scritto, fra prima e seconda stesura, in sei giorni. La prima stesura in tre giorni porta nero su bianco una storia priva di spessore e Fanny, la compagna di Stevenson, non si fa alcuna remora a dirlo all’autore che in altri tre giorni riscrive tutto da zero dando alla luce il testo così come lo conosciamo.

Il ruolo del tempo e delle ambientazioni

Anche se molto probabilmente non ha bisogno di alcuna presentazione, è bene ricordare come la vicenda si svolga tutta in una Londra perfettamente gotica. Stevenson sceglie di sottolineare le differenze fra le abitudini comportamentali del protagonista e del suo doppio sfruttando le luci e le ombre dei quartieri della città. Le luci vanno di pari passo con i quartieri della Londra facoltosa e le ombre con quelli di estrazione sociale più bassa. Il racconto arriva al lettore come un resoconto dettagliato di eventi tragici che portano alla rovina di Jekyll, incapace di resistere ad Hyde. Ci sono lettere, testimonianze ma non una sola data precisa.

Jekyll

Per partire dal principiò bisogna parlare del dottore. Jakyll è un illustre scienziato che nasconde una natura tormentata. Dedica gran parte del proprio lavoro allo studio della psiche umana e dopo avere identificato due nature dell’uomo inventa una formula per separarle l’una dall’altra. L’intento di Jekill è quello di isolare la natura malevola dell’essere umano da quella che segue le norme sociali e vista la sua natura inquieta decide di testare su se stesso. Il risultato lo conosciamo davvero tutti! Jakyll non riesce più a fare a meno di Hide. Ci sono momenti in cui lo odia, altri in cui prova pena per lui. Hide non gli riesce mai indifferente.

Hyde

Hyde è la parte malevola di Jekyll, o almeno così si evince dalla lettura. Ad Hyde però non viene mai data l’opportunità di parlare in prima persona. Nessuno conosce il punto di vista di Hyde, nè si conosce solo il modo in cui viene percepito dagli altri.
Quello che sappiamo è che le sue urla sono stridule e simili a quelle di una donna e che le sue fattezze sono minute rispetto a quelle del dottore. Sappiamo che Hyde si dedica a quelle bassezze alle quali Jekyll non dedica tempo solo per non infangare il proprio nome. Mai lungo il racconto ci si ferma a pensare a quali bassezze la parte oscura di Jekyll volesse soddisfare assumendo le sembianze di Hyde. Si tende sempre a vedere Jekyll come la vittima di Hyde ma siamo sicuri che sia realmente così?

Le persone dietro a Jekyll e Hyde

Il personaggio di Jekyll racchiude al suo interno sia l’autore del racconto che la sfera maschile della società di fine ottocento. Il dottore, così come Stevenson e gli uomini del suo tempo, si trovano a fare i conti con una novità non da poco: l’inizio dell’emancipazione femminile.
Ricordate che a inizio articolo avevo citato Fanny? Fanny è la donna per la quale Stevenson rompe tutti gli schemi della borghesia per inseguire l’amore. Fanny è una pittrice sposata che divorzia dal marito per stare con il nostro scrittore e che è l’esatto opposto di una donna remissiva e sottomessa.
Viene descritta spesso come una donna minuta ma dallo sguardo deciso. Questa è la donna che legge per prima il racconto e che dice a Stevenson di come sia un peccato che il risvolto psicologico abbia uno spazio tanto marginale.
Il rapporto con una donna tanto autonoma non è facile per uno come Stevenson, la cui madre era l’esempio pratico della madre amorevole e obbediente. Eppure Stevenson non è in grado di vivere nulla che provenga o che abbia a che fare con Fanny con indifferenza. Immagino che il dubbio si sia insinuato e si stia facendo strada nella vostra mente ed è proprio così. Una delle letture del racconto vede Hyde come l’alter ego di Fanny.

Hyde
Stevenson, Jekyll, Hyde, Fanny (fonte foto: Wikipedia)

 

Lo specchio

A sostegno di questa tesi c’è lo specchio che il dottore mette nel laboratorio per esaminare con accuratezza e in gran segreto la propria trasformazione. Si tratta di uno specchio psiche. Ovvero quella tipologia di specchio capace di ruotare se stesso e si tratta di una tipologia di specchio che, nel corso dell’Ottocento, è per consuetudine utilizzato dalle donne. Questo elemento femminile va a sommarsi a quelli che compongono la descrizione di Hyde: piccolo di corporatura e con la voce da donna.

La ripugnanza di Hyde

Fanny è una che non piace, la sua ribellione è contagiosa. Hyde non piace perché compie atti socialmente inaccettabili e il suo agire risulta contagioso. Chi si trova vicino a questa creatura indefinibile inizia a provare sentimenti che un buon cittadino non dovrebbe provare. Agli occhi della società in cui vive Fanny è esattamente come Hyde. Infatti il suo comportamento unito al medesimo di altre donne, in numero sempre crescente, mette in crisi il sistema di valori volti tutti ad esaltare il maschile. Il patriarcato inizia sentire il terreno mancare sotto i piedi e cerca di riprendere le redini della situazione denigrando e additando come mostruoso ciò che sta mettendo in discussione il paradigma sociale dell’epoca. Che non è poi tanto dissimile da quello attuale.