Erin Doom e il fenomeno delle scrittrici sotto pseudonimo

Erin Doom e il fenomeno delle scrittrici sotto pseudonimo

Fonte foto: pixabay.com

Di recente Erin Doom, autrice sotto pseudonimo che è stata decretata la più letta nel 2022 con ben 450.000 copie vendute del suo primo romanzo, “Fabbricante di lacrime” (Magazzini Salani), è venuta allo scoperto e ha mostrato il proprio volto nella trasmissione “Che tempo che fa”. Pubblicare le proprie storie celandosi dietro un nome di fantasia, comunque, non è per nulla un fenomeno circoscritto: sempre più scrittrici, infatti, scelgono di diffondere i propri scritti con uno pseudonimo, la maggior parte delle volte caricandoli su piattaforme social come Wattpad.

Vediamo allora insieme una carrellata delle autrici che, pur essendo italianissime, hanno deciso di pubblicare i propri romanzi con un nome di fantasia dalle sonorità anglofone.

I motivi dietro la pubblicazione sotto pseudonimo

I motivi per pubblicare un romanzo sotto pseudonimo possono essere numerosi. Nel caso delle autrici italiane che, negli ultimi tempi, hanno optato per questo sistema, esistono alcuni tratti in comune: sono spesso giovani appartenenti alla generazione Z, che hanno compiuto studi giuridici ma amano cimentarsi con il genere romance in tutte le sue sfumature, dal dark allo spicy, e iniziano a pubblicare le proprie storie a puntate sulla piattaforma Wattpad, un ambiente virtuale in cui è possibile caricare dei romanzi a brevi capitoli, costruirsi nel tempo una fanbase consistente tato da raggiungere anche milioni di visualizzazioni, e soprattutto interagire con i lettori ricevendo commenti e opinioni sui propri scritti.

Erin Doom e il fenomeno delle scrittrici sotto pseudonimo

Fonte foto: pixabay.com

Una simile opportunità, per le autrici, è più che ghiotta, dal momento che possono evitare di mostrarsi in pubblico, garantendo il rispetto della propria privacy, ed esprimersi in assoluta libertà. Una volta acquisita una certa fama, capita sempre più spesso a queste scrittrici esordienti di venire contattate dalle case editrici per una pubblicazione in cartaceo; a quel punto, diventa giocoforza necessario mantenere lo pseudonimo adottato sul proprio social di riferimento, per non confondere le lettrici e perdere una fetta di pubblico affezionato ai propri lavori.

Erin Doom e Felicia Kingsley

Erin Doom, caso letterario del 2022 che ha pubblicato con Magazzini Salani tre romanzi, “Fabbricante di lacrime”, “Nel modo in cui cade la neve” e “Stigma”, dopo un esordio di grande successo presso Wattpad ha deciso da poco di metterci la faccia ma non il cognome, presentandosi al pubblico del programma condotto da Fabio Fazio solo come Matilde e spiegando di non aver voluto svelare del tutto la propria identità per riservatezza.

Prima di lei un’altra autrice si è costruita nel tempo una carriera letteraria di ottimo livello. Felicia Kingsley, infatti, pur non esordendo su Wattpad ha scelto la via del self-publishing e, grazie alle recensioni positive di alcuni bookblogger, ha attirato l’attenzione della Casa Editrice Newton Compton; con lei Felicia ha pubblicato più di dieci romanzi, tra cui “Ti aspetto a Central Park” e “Due cuori in affitto”. La giovane ama interagire con le proprie lettrici su social come Instagram, tuttavia non ha fatto trapelare molte notizie sulla propria vita privata; di lei si sa soltanto che svolge la professione di architetto.

Un fenomeno sempre più rilevante

Erin Doom e Felicia Kingsley non sono gli unici esempi di autrici sotto pseudonimo, anzi negli ultimi tempi il caso sta diventando un vero e proprio fenomeno, con schiere di scrittrici che vengono reclutate dagli editori quando hanno già un nutrito seguito di fan grazie a Wattpad. Tra le più note Kira Shell, che, dopo l’esordio sulla piattaforma letteraria virtuale più nota al mondo, è stata contattata da Sperling & Kupfer e ha pubblicato le saghe “Kiss me like you love me” e “Meet Efrem Krugher”.

Altri casi simili sono quelli di Carrie Leighton, autrice della serie “Better” edita da  Magazzini Salani, A. J. Foster, giovane ventunenne marchigiana di nome Aurora, con la saga “Strangely mine” edita da Magazzini Salani, e infine Christina Mikaelson, al suo debutto con “La sindrome di Didone” per Sperling & Kupfer.