“Il nome della rosa” diventa un fumetto

Sicuramente vi ricorderete il celebre film Il nome della rosa, diretto da Jean-Jacques Annaud ed ispirato all’omonimo romanzo di Umberto Eco. Quella, oltretutto, non è stata l’unica trasposizione cinematografica: infatti, oltre alla pellicola sopra citata, uscita nelle sale nel 1986, annoveriamo una mini-serie del 2019, diretta da Giacomo Battiato.

Inoltre, il medesimo romanzo è diventato, nel 2020, una sorta di graphic novel, o meglio, una riedizione arricchita con illustrazioni ed appunti preparatori scritti da Eco stesso. Comunque, Il nome della rosa sta per approdare anche nel mondo dei fumetti: il disegnatore Milo Manara, infatti, sta lavorando a questo progetto proprio in questo periodo.

 

Il nome della rosa

Le prime immagini “trapelate”

La casa editrice che pubblicherà il lavoro finale, la Oblomov Edizioni, ha recentemente diffuso due tavole di Manara circa l’adattamento a fumetti del celebre romanzo di Umberto Eco. Esse sono prive di testi, essendo una versione preliminare, e verranno poi inserite sulla rivista Linus “accompagnate” da una rivista all’autore.

C’è da sapere, comunque, che Il nome della rosa a fumetti verrà pubblicato dapprima a puntate sulla stessa rivista appena citata, e solo poi verrà raccolto in un unico volume dalla Oblomov. Lo stile del disegno può essere definito realistico, dal momento in cui i soggetti vengono rappresentati tali e quali a come sono descritti e non mancano dettagli anche a livello paesaggistico.

 

Il nome della rosa

 

L’approccio dell’autore all’opera

Milo Manara, autore di questo riadattamento e di altre saghe quali Caravaggio, Il gioco e Giuseppe Bergman (nonché uno dei fumettisti e disegnatori più noti al mondo), parla così del suo approccio al fumetto:

«Il nome della rosa è un libro che ha ottenuto un successo planetario e ha già avuto trasposizioni sia cinematografiche che televisive, dunque realizzarne una nuova ulteriore trasposizione è senza dubbio una grande sfida. Naturalmente, ho pensato subito che il fumetto in sé è un libro ed essendo Il nome della rosa, in un certo senso, un libro sui libri […] ho pensato che si poteva allargare il discorso, a differenza delle precedenti trasposizioni, realizzando un libro su un libro che parla di libri, continuando questo rimando di citazioni in un gioco di matrioske interessante.»

«[…] il fatto che si tratta di una storia pressoché tutta svolta in un monastero, con i personaggi vestiti tutti uguali, senza dubbio è una sfida per un disegnatore, che ha come priorità il mantenere sempre interessante l’aspetto visivo della narrazione. Il tema della censura, ovvero di come le pagine della Poetica aristotelica dedicate al riso scatenino la follia omicida del fanatismo religioso, io lo tradurrei dal punto di vista visivo, dedicando più spazio ai marginalia, le miniature che offrivano una visione capovolta della realtà convenzionale, considerate nel libro di Eco un elemento scatenante dell’indagine.»

 

Il nome della rosa

 

Il nome della rosa – La trama e la fama del romanzo

Come ben si sa, Il nome della rosa è ambientato nel tardo Medioevo, nel Trecento circa, in un monastero benedettino. Le vicende sono raccontate dal monaco Adso da Melk, che aveva deciso di trascrivere le sue memorie in un manoscritto, narrando dunque la sua visita nel monastero in cui si era recato col suo maestro, Guglielmo da Baskerville, e in cui si verificano continue morti misteriose. Morti che, si scoprirà, vengono “pianificate” dalla biblioteca del monastero.

Nel corso del tempo, il romanzo è stato tradotto in ben 50 lingue e ha venduto oltre 60 milioni di copie in tutto il mondo. Ha inoltre ricevuto numerosi premi e riconoscimenti, tra i quali il Premio Strega del 1981. Per non farci mancare nulla, Il nome della rosa è stato anche inserito tra i 100 libri più importanti del XX secolo, lista stilata dal quotidiano francese Le Monde.