Chi ama la montagna sente il bisogno quasi fisico di andare a camminare per boschi e sentieri e di respirare l’aria frizzantina che solo a una certa altitudine si può trovare. Talvolta però non è possibile soddisfare questo bisogno per periodi anche piuttosto lunghi ed allora non resta che vivere quelle esperienze attraverso le pagine di libri meravigliosi che possono aprire nuovi orizzonti.
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La via incantata di Marco Albino Ferrari
L’autore, in questo libro, vuole rispondere a una domanda ben precisa, ovvero quale sia il motivo che spinge alcune persone a scappare dalla cosiddetta civiltà per trovare una dimensione fatta di solitudine e semplicità tra i boschi e le montagne. Per farlo si mette in ascolto del suo desiderio di un silenzio che è lontanissimo dal vivere del nostro tempo. La Val Grande, tra il Piemonte e il Lago Maggiore, in cui si svolgono le vicende narrate, non è un luogo ospitale e facilmente percorribile. Qui sembrano vivere ancora i fantasmi di una società pastorale ormai estinta. Percorrendo la prima alta via storica d’Italia dedicata a Giacomo Bove l’autore compie una escursione faticosa ammirando la “potenza della natura che si riprende ogni cosa”. Ricostruendo l’avventura dell’esploratore Giacomo Bove comprende la sua paura di smarrirsi poi rimpianta una volta riacquisita la sicurezza e, nel frattempo incontra personaggi del tutto inattesi quali Emilio Salgari, il comandante Nordenskiöld, Edmondo De Amicis, il naturalista Mario Pavan.
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Il bosco degli urogalli di Mario Rigoni Stern
Per chi ama la montagna Mario Rigoni Stern è un autore che deve essere letto. Ogni sua parola trasmette l’amore che lui stesso prova per quell’ambiente di cui si sente, naturalmente, parte.
In questo libro racconta di cacciatori, di animali selvatici, di cani, di montagne e arriva forte e chiara la percezione di spazi aperti e di scenari impraticabili dove la presenza umana è solo accidentale. Ciò che apprezzo in modo particolare di Mario Rigoni Stern è la sua capacità di rendere con immediatezza ciò che vedono i suoi occhi e, al contempo, ciò che sente il suo cuore a quella visione. In questo come negli altri suoi libri arriva sempre la sua incrollabile fiducia nella vita anche nelle situazioni più estreme.
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Le otto montagne di Paolo Cognetti
Il libro da cui è stato tratto l’omonimo film molto premiato ai David di Donatello non lo vogliamo mettere?
Attraverso le vicende famigliari di Pietro, un ragazzino di città, si scoprono panorami mozzafiato e si confrontano due modi di vivere lontanissimi. La vita in città contrapposta a quella nel paesino ai piedi del Monte Rosa “chiuso a monte da creste grigio ferro e a valle da una rupe che ne ostacola l’accesso” ma attraversato da un torrente che incanta dal primo momento in cui lo si vede. Pietro fa amicizia con Bruno che non si trova lì in vacanza, in quel paese lui vive e su quei pascoli conduce le mucche di famiglia. Tra di loro nasce uno scambio di informazioni e di esperienze a cui la montagna fa da splendida cornice. E proprio andando a camminare in montagna con suo padre Pietro avrà modo di capirlo, perché camminare in montagna non è come camminare in città. La montagna non è solo un paesaggio, è soprattutto un sapere e un modo di respirare e di essere.
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Il peso della farfalla di Erri De Luca
Ovviamente questo racconto che De Luca fa della radicalità della natura e dell’antico conflitto che esiste tra uomo e animale, va gustato nella edizione illustrata. Protagonista è il re dei camosci che ormai sente il suo tempo finire e magari già immagina quale dei suoi figli potrà sostituirlo. Dalla valle però arriva l’odore dell’uomo e non è un buon odore: è l’odore che ha sentito quando sua madre è stata uccisa, è l’odore di un assassino. Quell’odore identifica il suo nemico di tutta la vita. Il cacciatore di frodo che per il numero di camosci uccisi viene impropriamente definito anche lui il “re dei camosci”.
Prima di cedere la corona è necessario affrontare lo scontro finale con il nemico ed Erri De Luca ci fa partecipare a questo scontro entrando nelle due solitudini diverse del grande camoscio e del cacciatore di frodo affermando che
«In ogni specie sono i solitari a tentare esperienze nuove».
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Montagna spettacolare di AA. VV.
Raccolta delle opere di talentuosi fotografi di tutto il mondo tutte aventi per oggetto le bellezze della montagna. Ogni immagine viene commentata dal giornalista e alpinista Guillaume Vallot. È un libro adatto per quei momenti in cui si ha la testa troppo piena di pensieri per riuscire a leggere e allora è sufficiente sfogliare immagini che rimandano la bellezza grandiosa che in montagna si può trovare ovunque: in equilibrio su una cresta, su un pendio di neve o su una parete di 900 metri. La stessa bellezza che si può trovare in una luce radente che illumina un lago in quota dalle acque smeraldine. Sfogliando le pagine di questo libro si potranno percepire i cristalli di neve sul viso o la paura per un passaggio particolarmente insidioso ma sicuramente l’incanto di fronte a tanta bellezza sarà costante dalla prima all’ultima pagina.
Fonte foto: amazon.it
Pronti per andare in libreria? Parlate con il vostro libraio che, sicuramente, potrà consigliarvi molti altri titoli. Buona lettura.
Monica Giovanna Binotto è un nome lungo e ingombrante ma è il mio da 57 anni e ormai mi ci sono affezionata. Ho sempre amato leggere. Fin da bambina. E anche scrivere, ma senza mai crederci veramente. Questo mi ha aiutato negli studi. Ho una laurea in Economia e Commercio e una in Psicologia dello Sviluppo. Da cinque anni faccio parte di un gruppo di lettrici a voce alta, le VerbaManent, con il quale facciamo reading su tematiche importanti sempre inquadrate da un’ottica femminile e mi occupo di fare ricerche e di scrivere e assemblare i copioni. Negli ultimi due anni, per colpa o merito di questa brutta pandemia che ci ha costretti in casa per lunghi periodi, ho partecipato a diverse gare di racconti su varie pagine Facebook e mi sto divertendo tantissimo anche perché ho conosciuto tante belle persone che condividono i miei stessi interessi.