La ragazza che amava Miyazaki è un romanzo illustrato per ragazzi edito da Einaudi. La particolarità di queste 320 pagine è che sono state realizzate, se contiamo anche l’illustratrice, a otto mani.
Gli autori
Silvia Casini (romana, classe 1975, ha lavorato nel cinema come project manager e nel settore del product placement. Scrive per diversi siti web e testate giornalistiche), Raffaella Fenoglio (nata a Sanremo nel 1966, è scrittrice per ragazzi, foodblogger, autrice di ricettari detox e di cine ricettari) e Francesco Pasqua (è nato a Siracusa nel 1973, è laureato in Discipline dello Spettacolo ed è scrittore e sceneggiatore) sono i creatori del romanzo. Una squadra che ci ha dimostrato di essere vincente con il bestseller La Cucina Incantata (disponibile sia come romanzo che come romanzo illustrato).
A illustrare La ragazza che amava Miyazaki è Giulia Tomai. Il suo lavoro è stato premiato dalla Society of Illustrators di New York, dall’American Illustration e dalla China Shanghai Children’s Book Fair
La storia
Adesso che conosciamo gli autori e dato che la casa editrice in questione non ha bisogno di presentazioni è arrivato il momento di immergerci nella storia. Dal titolo i veri appassionati di lungometraggi, anime e manga avranno già immaginato il contenuto ma permettetemi di parlarvi di Sofia. Lo so, lo vedo il sorriso ma non si tratta di Sophie (la protagonista del Castello Errante di Howl della quale vi ho accennato nell’articolo dedicato alla figura femminile nei lungometraggi dello studio Ghibli) anche se per chi ama Miyazaki è quasi impossibile non pensarla; dato il titolo del romanzo.
Dunque, dove eravamo rimasti? Sofia Sanleo è una ragazza di diciotto anni che sogna di diventare una mangaka professionista. Nel suo paese, Valvento, la conoscono tutti come: «la tipa in fissa con Miyazaki» per via della sua sfrenata passione per il grande animatore giapponese. Inutile dire che l’amore per Sofia non si limita a Hayao Miyazaki, ai manga e agli anime ma alla cultura giapponese nel suo insieme. Così il sogno di Sofia non è solo quello di diventare una mangaka, a questo se ne accodano altri due: andare a vivere in Giappone e conoscere Hayao Miyazaki. Tre grandi sogni che per essere realizzati hanno bisogno di tanto passi, il primo che sceglie di compiere Sofia è quello di scoprire chi si cela dietro al nome Pagot, pseudonimo usato dal writer che ha animato le pareti del borgo nel quale vive Sofia con immagini ispirate proprio al mondo dello studio Ghibli.
Tendere ai propri sogni per crescere felici
I sogni della protagonista di La ragazza che amava Miyazaki non sono così insoliti e soprattutto non sono semplici da realizzare, questo romanzo ci mostra una giovane adulta che per raggiungerli affronta le sue paure, si costruisce una grande forza di volontà e comincia davvero a credere in sé stessa. Quando si legge l’età consigliata si trova a partire dai 12 anni, il mio consiglio però è di lasciare che siano i vostri figli a scegliere e poi in primis direi che è una lettura per i genitori stessi per imparare a sostenere i propri figli e perché no! Magari ritrovare quel qualcosa che alle volte crescendo si perde.
Lavoro come grafica-creativa, illustratrice e content editor freelance.
Sono diplomata in grafica pubblicitaria e parallelamente ho studiato disegno e copia dal vero con Loredana Romeo.
Dopo il diploma ho frequentato beni culturali presso l’università di lettere e filosofia e parallelamente seguivo un corso di formatura artistica, restauro scultoreo e creazione ortesi per il trucco di scena.
A seguire l’Accademia Albertina di Belle Arti con indirizzo in grafica d’arte (che mi ha permesso di approfondire: disegno, illustrazione, incisione, fumetto).
Sono sempre stata interessata e assorbita dal mondo dell’arte in tutte le sue forme e dopo la prima personale nel 1999-2000 non ho mai smesso di interessarmi alle realtà che mi circondavano.
Nel 2007 ero co-fondatrice e presidente dell’Associazione Arte e Cultura Culturale Metamorfosi di Torino e in seguito ho continuato e continuo a collaborare con vari artisti e ad esporre.
L’amore per l’arte in tutte le sue forme, il portare avanti le credenze e le tradizioni familiari hanno fuso insieme nella mia mente in modo indissolubile: filosofia, letteratura, esoterismo, immagine e musica.