Se siete appassionati di fumetti (o comunque di graphic novels) e amate alla follia lo scrittore e filosofo russo Fedor Dostoevskij, allora ho una bellissima notizia per voi. Infatti, uno dei suoi capolavori diventerà, appunto, un fumetto!
Si sta parlando dell’opera intitolata Le notti bianche, da sempre descritta come un racconto giovanile, è senza ombra di dubbio uno dei grandi classici del mondo letterario moderno, in particolare degli ultimi due secoli.
Fedor Dostoevskij, assieme a Lev Tolstoj, è stato sicuramente uno dei capisaldi della letteratura russa dell’Ottocento. Nato in una famiglia di origini aristocratiche, Dostoevskij è stato autore di diversi capolavori quali Delitto e castigo (1866), L’idiota (1869), I demoni (1871) e Diario di uno scrittore (1873). Nella sua vita fu condannato ai lavori forzati per quattro anni (1850-54), accusato di far parte di una società segreta con scopi sovversivi.
Da quell’esperienza nacque il racconto Memorie dalla casa dei morti (1861).
Il fumetto
Lo sceneggiatore Andrea Laprovitera e il disegnatore Carlo Rispoli hanno lavorato sodo per poter tradurre al meglio in immagini il racconto di Dostoevskij, usando degli acquerelli e facendo sì che il lettore possa calarsi nelle magiche atmosfere di una San Pietroburgo di metà Ottocento.
Il volume, edito per la NPE Edizioni, è disponibile dal 27 gennaio 2022 nello shop online della medesima casa editrice e anche su Amazon. Nell’introduzione, lo sceneggiatore Laprovitera si chiede: “Di cosa parla ‘Le notti bianche’?“. Continua, poi, così:
La risposta è estremamente semplice e complessa allo stesso tempo, perché parla di… vita. Di vita vera e di quella immaginata, di realtà e di sogni (quelli del protagonista), il tutto immerso nella San Pietroburgo di inizio secolo (quello scorso naturalmente).
E proprio la città, tanto bella quanto un po’ triste, è il terzo elemento, vivo, insieme ai due protagonisti.
La trama del racconto
Sempre nell’introduzione, scritta dallo sceneggiatore, viene presentato un accenno di trama:
(…) Un uomo che passeggia lungo la Neva incontra una giovane ragazza, la dolce Nasten’ka, per caso (perché i migliori incontri sono quelli dettati dal caso) mentre San Pietroburgo offre le sue notti bianche quando il sole non tramonta mai, donando alla città una luce particolare. Le notti quindi non diventano mai buie del tutto, anche se buio è il cuore del protagonista. (…)
Il racconto si svolge in quattro notti, durante le quali il protagonista e la ragazza si aprono l’un l’altra: lui rivela il suo distacco dalla realtà e il suo mondo di fantasie, mentre lei si sfoga sulla sua vita privata, in particolare del controllo ossessivo che sua nonna esercita su di lei.
Inoltre, lei aspetta da un anno il suo innamorato, ossia un coinquilino della nonna che le chiese un anno di attesa così da poter trovare rimedio alla sua povertà (di lui). L’anno passa e lei, dunque, fissa un appuntamento con quest’uomo per la notte, ma egli non si presenterà. Così, Nasten’ka si ripromette di dimenticarlo, tanto da credere di ricambiare il sentimento provato dal protagonista.
Le cose cambieranno, però, la quarta notte: quest’uomo, che non aveva dimenticato affatto la giovane, si presenta all’appuntamento, tanto da ritrovarsela tra le sue braccia. Dunque, il protagonista comprende di aver vissuto solo un’illusione, dunque tornerà nel suo rifugio interiore, nella solitudine dei suoi sogni.
Classe 1996. Sono appassionata di molte cose, tra cui la fotografia.
Nasco in un borgo del Centro Italia e quando ne ho la possibilità faccio dei piccoli viaggi (o gite fuori porta, come preferite) nei luoghi più disparati della mia terra, ossia proprio l’Italia Centrale.
Quella di Hermesmagazine è la mia prima esperienza in assoluto da pubblicista; dietro le quinte ho curato, insieme ad altre persone, i testi di alcuni articoli per il sito leviedelcinema.it (Rassegna del film restaurato che si tiene non molto lontano da casa mia). Nel tempo libero gestisco una piattaforma personale in cui ho catalogato i miei scatti in giro per il Centro Italia (e non solo) e in cui scrivo qualcosa riguardo i miei spostamenti.