romina lombardi

Lombardi: «Sento l’urgenza di raccontare storie vere»

È appena partito il tour di Romina Lombardi, che presenterà Qualcosa fa rumore in giro per l’Italia, a partire dalla Toscana, dove sono previste ben quattro date. Ecco qualche informazione sulla talentuosa scrittrice e molte curiosità interessanti.

romina lombardi qualcosa fa rumore

L’intervista

Il romanzo è ambientato tra Lucca, Roma e l’appennino Tosco-Emiliano. È una scelta dovuta a un legame con questi luoghi? Di che tipo?

 “Ho scelto questi tre luoghi per vari motivi. Il primo è, come suggeriva lei, un legame personale: a Lucca sono nata e cresciuta fino a 19 anni, a Roma ho abitato 10 anni, ci sono arrivata per studiare giornalismo e poi sono rimasta per lavoro, e l’appennino tosco-emiliano è un luogo legato alla mia infanzia ed è per me un luogo del cuore, un po’ fiabesco. Sicuramente sono posti che conosco bene e di cui posso scrivere con precisione, ma li ho scelti anche per raccontare il loro lato B, quello meno conosciuto, quello che a me affascinata di più, sia che si tratti d luoghi che di persone. Per quanto riguarda Lucca, ad esempio, molte delle scene sono ambientate sull’argine del Fiume Serchio, Roma diventa protagonista con il parco di Monte Mario, l’appennino con una festa improvvisa in un bosco a gennaio. Inoltre, se ci fa caso, nel libro, questi tre luoghi sono raccontati soprattutto di notte. Perché reputo che è nella notte che si conoscano davvero tutti gli angoli di un luogo, così come gli angoli più reconditi dell’anima. Emma, la protagonista del libro, deve fare i conti con questo, con verità scomode che arrivano dal profondo, i tre luoghi riflettono lei e i suoi pensieri. Sono co-protagonisti. Sono contenta che avete colto questa importanza.”

 

Per scrivere questo libro non ha lasciato nulla al caso: anche nella costruzione dei personaggi ha deciso di intervistare e “studiare” da vicino diverse persone. Perché? Qual è stata l’urgenza che l’ha mossa verso la meticolosità?

“L’urgenza, per me, è sempre una ed è un po’ anche un ‘vizio’ giornalistico, diciamo così: raccontare Storie, possibilmente vere o realistiche, o che abbiano in sé la radice di cose, persone e fatti che ho incontrato lungo il mio cammino di Vita. C’è così tanta fantasia e meraviglia in ciò che accade nella Vita passata e presente che basta farci caso per avere tra le mani storie fantastiche. Ma essere “reali” è anche un dovere verso il pubblico. Se i personaggi non sono credibili, il pubblico non ci si affeziona. Per questo, un personaggio, prima di renderlo reale con la scrittura, devi conoscerlo a fondo, lo devi “interpretare”, farlo tuo, come gli attori nei film. Nel mio romanzo ‘Qualcosa fa Rumore’ tra i vari personaggi ci sono Niko, un criminale che rapina banche e non ha nessuna intenzione di redimersi e Emma, una vetrinista che in passato ha fatto la co-pilota di rally. Per Niko, vista la necessità di entrare in una mentalità molto lontana dal comune, ho deciso di osare un po’ di più. All’epoca, quando ho cominciato a pensare al libro, stavo facendo volontariato in una casa accoglienza per detenuti in pene alternative. Essendo lì da molti mesi con alcuni avevo più familiarità. Ho parlato del libro, una persona si è resa volontaria e così ho potuto approfondire con lui, ogni giorno, vari aspetti legati a quel tipo di mondo. Per Emma ho intervistato più volte una ragazza che faceva la co-pilota.”

 

In che modo la sua carriera di giornalista ha inciso sul lavoro di scrittura del manoscritto? Separa le due cose o crede che l’esperienza lavorativa possa arricchire la sua creatività?

 “A soli 23 anni ho iniziato a lavorare come giornalista all’agenzia Ansa di Roma, all’epoca la più prestigiosa Agenzia in Italia e anche nel mondo. È stata una palestra durissima, spesso si dettavano le notizie per strada subito dopo una conferenza o un fatto per essere i primi e nonostante questo, le notizie dovevano essere perfette: verificate, certe, senza opinioni, scritte bene, senza nessun errore grammaticale. Come dico sempre, o bevevi o affogavi, il mestiere dovevi impararlo sul campo subito e non potevi essere fallibile, altrimenti come eri entrata, così uscivi. Io ho cominciato a scrivere poesie a 6 anni e probabilmente sono nata con la predisposizione allo scrivere, ma alla ‘palestra’ Ansa devo tutto, anche l’onestà intellettuale nello scrivere, la voglia di raccontare senza nascondere e senza nascondermi.”

 

Leggo che è impegnata anche sul fronte sociale, contro il bullismo. Cosa l’ha spinta ad interessarsi a questa causa in particolare?

“Purtroppo a 13 anni fui vittima di Bullismo a scuola, quando ancora il tema non era nell’agenda setting di nessuno. Per sopravvivere a quel momento scrissi diverse poesie, rimaste nel cassetto per molto tempo. Quando, qualche anno fa, si iniziò a parlare di bullismo perché si incominciarono a contare i morti, ebbi come un rigurgito. Non sopportavo ciò che si diceva sull’argomento, le interviste tutte uguali piene di: ‘io non mi ero accorto di nulla’. Decisi allora di tirare fuori quelle poesie dal cassetto creando un progetto dal titolo ‘Giovani Inversi – poesie in tempi di bullismo e altre prepotenze’ edito da Nps Edizioni. Da allora vado a parlare nelle scuole e in qualsiasi luogo si voglia affrontare il tema partendo da chi l’ha vissuto, senza sconti a nessuno, nemmeno a me stessa.”

 

Ci saranno delle presentazioni di Qualcosa fa rumore?

 “Sì, è appena partito il tour ufficiale di presentazioni, abbiamo 4 date in Toscana fino a marzo e poi vedremo dove ci porterà questo romanzo a cui sono davvero molto legata. Nel frattempo siamo in tour anche con il libro illustrato per bambini, ‘Plutino il cane dell’Appennino’ sempre edito da Casa Inverse con le bellissime illustrazioni di Elisabetta Donaglia, che ci sta portando spesso anche in Emilia e in Veneto.”

 

Ha già in mente un nuovo progetto editoriale?

“Purtroppo sì! (Ride, ndr). In realtà ne ho tre in cantiere, tutti ovviamente di stili e temi diversi, come piace a me: due romanzi che tratteranno temi sociali scomodi di cui non posso anticipare niente e una fiaba ‘ribelle’ di Natale, un pallino che ho da anni. Infine sto lavorando al secondo capitolo della saga di ‘Plutino’ perché con ogni probabilità ci sarà un seguito a breve.”