Non siamo soli

“Non siamo soli”, il nuovo libro sul bullismo


Non siamo soli. Il coraggio di parlarne è il nuovo libro di Giuseppina Amato, pubblicato in Self Publishing. Si tratta di 121 pagine al prezzo di 11 euro nella versione cartacea. La versione digitale costa invece 2,99 euro.

La trama

Non siamo soli

 Il testo raccoglie le esperienze di Denise, Rox, Manuela, Valeria, Gabriella, G., Mariarosa e Giusy, solo alcune tra le tantissime persone che durante la loro vita hanno purtroppo subito bullismo. Non siamo soli. Il coraggio di parlarne mette insieme le loro testimonianze di dolore il loro vissuto traumatico con lo scopo di raccontarsi, di sfogarsi, di chiudere una volta per tutte un capitolo molto doloroso della propria vita. Un ulteriore e importante obiettivo è quello di poter aiutare anche solo attraverso la condivisione dell’esperienza le altre persone bullizzate. Un libro che fa riflettere e che aiuta in modo sano a diventare persone migliori.

Intervista a Giuseppina Amato

C’è stata un’esperienza personale in particolare che ti ha spinto a scrivere di questo argomento?

“Salve a tutti i lettori. Intanto vi ringrazio per l’opportunità datami.

Sì, io stessa sono stata vittima di bullismo. Nel mio primo libro infatti cito alcuni atti di bullismo ricevuti. Ma non in questo.

L’idea di questa antologia mi è venuta parlando con un conoscente che voleva pubblicizzare il primo libro. Ci siamo messi a parlare e discutere delle trame, molto diverse tra loro, soprattutto dell’ultimo. Anche lui è stato vittima di bullismo e quindi tra una cosa e l’altra mi è venuto in mente di scrivere un libro solo su questo argomento.”

Quali azioni si potrebbero intraprendere secondo te per sensibilizzare la massa rispetto al bullismo?

“Cercare di farlo conoscere il più possibile in modo tale da essere letto da molte persone con lo scopo di far riflettere. E non mi riferisco solo ai ragazzini ma anche agli adulti perché purtroppo il bullismo esiste anche tra i “grandi “ che a mio parere tanto grandi non sono.”

Quale messaggio vorresti veicolare attraverso Non siamo soli. Il coraggio di parlarne?

“Intanto bisognerebbe far capire la sofferenza che causa questo ‘cancro sociale’, cosa non facile. A molte persone restano dei traumi non indifferenti che limitano la loro vita. Alcuni hanno avuto bisogno dell’aiuto di uno psicologo. Ma come ho pure scritto, ne avrebbero bisogno anche i bulli dal momento che molto spesso godono della sofferenza altrui e hanno bisogno di un supporto psicologico.”

I personaggi della tua storia sono completamente frutto della fantasia o ti sei ispirata a qualcuno in particolare?

“Sono tutte persone che mi hanno raccontato personalmente la loro storia tramite vocali o un riassunto. Poi io ho elaborato il tutto. Sono tutte storie vere e tutti gli atti di bullismo non sono frutto della mia fantasia purtroppo. Ci sono atti davvero cattivi e spesso molto violenti.

Alcuni di loro hanno usato il loro nome, altri uno pseudonimo e anche semplicemente l’iniziale del nome.”

Farai delle presentazioni di Non siamo soli. Il coraggio di parlarne? Se sì, dove?

“Al momento è stato presentato a un evento in cui il tema era la violenza di genere, violenza sulle donne, omofobia e bullismo. Sono stati letti alcuni estratti e ho anche intenzione di presentarlo nelle scuole. Lo sto già facendo leggere e quindi valutare da alcuni insegnanti. C’è il rischio che molti ragazzini possano emulare certe azioni quindi se il libro piacesse, bisogna fare attenzione a come si presenta il contenuto. Ancora non so se lo farò io in prima persona o semplicemente gli insegnanti lo faranno acquistare per leggerlo in classe. Qualunque sia l’iter farò in modo che vengano trovate le parole giuste.”

Qual è il tuo prossimo progetto editoriale?

“Al momento voglio dedicarmi a far conoscere il più possibile questo. In realtà non era tra i miei programmi scrivere questo libro perché ai tempi avevo appena iniziato a scrivere un fantasy che ho poi messo da parte per scrivere questo che ho ritenuto più utile alla società.

Il mio intento è quello di dare speranza a tutti i bullizzati, far capire che c’è sempre una via d’uscita. Sperando che venga letto anche da qualche bullo. Magari riesco a cambiare almeno un po’ la loro vita da bulli.”