Oscar Wilde è un autore inglese dell’età vittoriana che ha attraversato le epoche e i social media attraverso le sue frasi evocative.
Oscar Wilde nasce a Dublino nel 1854, quando ancora la città fa parte del Regno Unito. La sua formazione si sviluppa presso il Trinity College e poi ad Oxford, dove si laurea con il massimo dei voti.
Tornato a Londra, vive pienamente la vita borghese ed estetica, come gli aveva insegnato il suo maestro Walter Peter e produce, tra il 1885 ed il 1895, tutte le sue più grandi opere tra cui: Il ritratto di Dorian Gray. In seguito a questi anni così raffinati, Oscar Wilde, poiché accusato di omosessualità dal Marchese di Queensberry (considerata un’offesa criminale al tempo), viene processato e condannato a due anni di lavori forzati nella prigione di Reading Gaol. In questi anni scrive due opere che restano un simbolo della sua scrittura, La Ballata del carcere di Reading, che parla della sua esperienza in prigione, e una lunga lettera autobiografica a Lord Alfred Douglas, De Profundis, pubblicata postuma nel 1905.
L’autore è riuscito ad attraversare le diverse epoche grazie a molte frasi tratte dai suoi libri o nate come aforismi, che sono estremamente evocative e addensando riflessioni sulla vita nel giro di poche parole. Questo fa in modo che Oscar Wilde penetri appieno nelle mode dei social media, con il rischio di essere estremamente banalizzato. Ricordiamo alcuni celebri aforismi:
- Amare se stessi è l’inizio di un idillio che dura tutta la vita. (tratta da Frasi e filosofie ad uso dei giovani)
- L’uomo è poco se stesso quando parla in prima persona. Dategli una maschera e vi dirà la verità. (tratta da Il critico come artista)
- Che cosa è un cinico? Uno che sa il prezzo di ogni cosa e il valore di nessuna. (tratta da Il ventaglio di Lady Windermere)
- Ho scritto quando non conoscevo la vita. Ora che so il senso della vita, non ho più niente da scrivere. La vita non può essere scritta: la vita può essere soltanto vissuta. (tratta da Detti e aforismi).
- Spero di non essere perfetto. Quando non lo si è c’è possibilità di sviluppo. (tratta da L’importanza di chiamarsi Ernesto)
- Esperienza è il nome che ciascuno dà ai propri errori. (tratta da Il ventaglio di Lady Windermere)