Come nasce la figura del supereroe dei fumetti e qual è la sua funzione per i lettori e per la società? Facciamo un breve excursus partendo dalle origini del mito fino ai giorni nostri.
Alle origini c’è il mito
Qual è il primo eroe dotato di super poteri che ha dovuto affrontare un mondo popolato da nemici? Qual è il primo personaggio che vi viene in mente? Se proviamo a pensarci, ancora prima di Spiderman e degli Avengers, troviamo di sicuro gli eroi dell’antica Grecia, figure mitologiche dotate di poteri magici da affinare dopo il superamento di dure prove. Umani nella loro fragilità e nei loro difetti (forse molto di più rispetto ai personaggi di oggi) ma eroici e valorosi nella lotta al male. Proprio a loro si sono ispirati autori e disegnatori moderni quando hanno creato storie e trame recenti. Ulisse, Achille, Enea… chi non ricorda le imprese coraggiose di questi uomini frutto della fantasia di Omero?
La struttura classica di queste storie (Il cosidetto viaggio dell’eroe) viene ancora oggi studiata per creare sceneggiature e romanzi. In poche parole, il mito che supera tempo e luoghi e diventa leggenda.
Il primo supereroe moderno: Superman
Il primo tra i supereroi nella storia del fumetto è Superman, nato dall’idea di Jerry Siegel e Joe Shuster e comparso per la prima volta in Action Comics nel 1938. Per crearlo, gli autori si erano ispirati alle abilità e ai costumi dei circensi e il suo successo fu immediato. A decretare la fortuna di queste figure è stato sicuramente il fatto che per la prima volta non si trattava di personaggi provenienti da dinastie specifiche (come nel caso, ad esempio, dei miti greci) o che si dovevano allenare e soffrire per diventare più forti, ma di persone del tutto anonime: donne e uomini normalissimi, con una vita ordinaria e forse un po’ sfigata, divenuti improvvisamente forti in modo casuale e non programmato, a causa di esperimenti riusciti male o di contatti fortuiti con animali ed elementi radioattivi. Ciò ha avuto un grande impatto sulla popolazione dell’epoca che per la prima volta ha pensato “potrebbe accadere anche a me, anche io potrei essere un supereroe”.
Spiderman: il suo successo consiste nella sua ordinarietà?
Fonte foto: Pngarts
Il simbolo di questa teoria è Spiderman, nato solo in un secondo momento, nel boom economico che ha interessato il dopoguerra, precisamente nel 1962. È stato creato da Stan Lee e Steve Ditko, fa parte dell’universo Marvel e ancora oggi riscuote un successo tale tra adulti e bambini, da aver suggerito rivisitazioni, film e altre opere dedicate. La sua buona riuscita dipende dalla sua condizione di adolescente comune, alle prese con le difficoltà di tutti i giorni. È così popolare proprio perché, in un certo senso, molto realistico.
La funzione sociale del supereroe
Il supereroe ha anche una delicata funzione sociale: durante la Seconda guerra mondiale, ad esempio, aiutava anche a risollevare l’umore del popolo. La storia che l’uomo potesse sconfiggere i nemici e potesse raggiungere la vittoria rappresentava di certo un messaggio molto importante da trasmettere durante il regime. La netta distinzione tra bene e male era fondamentale per evitare che ci si facesse scrupoli e troppe domande: un mondo diviso tra buoni e cattivi era proprio quello che la società della guerra voleva incoraggiare per perdonarsi gli orrori e il popolo aveva bisogno di aggrapparvisi. In una storia dell’epoca Superman cattura Hitler e in un’altra Stalin, Iron Man e Ant Man si ritrovano a combattere un nemico chiamato Fantasma rosso.
Allo stesso tempo, i supereroi riuscivano ad aggirare la censura, a denunciare il razzismo, a veicolare la protesta in modo silenzioso. La differenza la faceva l’uomo che impugnava la penna per raccontarne le vicende.
La funzione del supereroe oggi
Dalla seconda metà del Novecento i supereroi hanno cambiato faccia per rappresentare gli uomini moderni, sono diventati umani e fragili, più simili ai loro antenati, più inclini a manifestare debolezza e lati oscuri. La loro funzione è di supporto: nella fase delicata dell’adolescenza aiutano a sognare, a sperare in una trasformazione del corpo e dello spirito capace di sbaragliare i nemici, a una rivalsa sul mondo angusto.
In conclusione
I supereroi ci insegnano a combattere per ciò in cui crediamo e allo stesso tempo per una società migliore e ci insegnano soprattutto a sfidare noi stessi. Una responsabilità non da poco per chi tesse trame e crea nuovi personaggi.
Giornalista, lettrice professionista, editor. Ho incanalato la mia passione per la scrittura a scuola e da allora non mi sono più fermata. Ho studiato Scrittura e Giornalismo culturale e, periodicamente, partecipo a corsi di tecnica narrativa per tenermi aggiornata.
Abito in Calabria e la posizione invidiabile di Ardore, il mio paese, mi fa iniziare la giornata con l’ottimismo di chi si ritrova la salsedine tra i capelli tutto l’anno.