Tempo per leggere: è diventato un luogo comune, quasi un modo di dire, quello secondo cui, oggi come oggi, siamo tutti troppo occupati a fare (non si sa bene che cosa), e siamo sempre invischiati in mille e ancora uno impegni che ci tolgono tempo prezioso. C’è però una tra tutte le cose in cui siamo impegnati che viene pronunciata più volte rispetto ad altre, ovvero che non abbiamo più tempo per leggere. Abbiamo tempo per assembrarci in piazza Duomo, guardare Barbara e le sue buste shock, andare a lavorare, cantare sui balconi, portare fuori a più riprese il cane, ma non per leggere. Studi di università tra le più prestigiose ci rendono partecipi di temi molto interessanti a riguardo: pensate che a quanto pare neppure gli editor (che sono personcine meravigliose pagate per leggere) pare non abbiano tempo a sufficienza per svolgere il loro lavoro, incredibile! Insomma, pare che il tempo per fare tutto c’è tranne che per leggere.Ecco dunque, che voglio dispensarvi una piccola guida, per trovare e ritrovare tempo e istanti da dedicare a voi stessi e al piacere della lettura. La cosa che però bisogna ricordarsi è quella di fare esattamente quello che ci va, rispettando i tempi psicofisici, la propria saluta mentale e fisica e leggere senza sentirci obbligati.
Consigli
La prima regola è trovare libri che più ci ispirano, non quelli che ci sentiamo in dovere di leggere per qualsiasi tipo di motivazione. Leggere quello che ci va senza “sentirsi obbligati a…” aiuta nell’acquisire il ritmo giusto. Le seconda regola è sentirsi a proprio agio. Non c’è un orario esatto per leggere. Molti dicono dopo i pasti, o prima di andare a letto, ma non è propriamente corretto. Leggere, in quel preciso istante perché ci va, è molto meglio. Soprattutto all’inizio dell’avventurarsi in qualsiasi tipo di lettura. La cosa più corretta sarebbe approfittate dei ritagli di tempo che avete a disposizione tra un’attività e l’altra. A questo proposito, soprattutto all’inizio scegliete romanzi leggeri, scorrevoli e scritti con linguaggio semplice. Non forbito. Leggere anche solo una o due pagine al giorno, potrebbe essere sufficiente a farci entrare nella storia e a tenere alto l’interesse in attesa di avere tempo per leggere di più. Intestardirsi a leggere qualcosa che non ci piace (o solo perché fa tendenza) non serve, anzi fa passare la voglia anche a chi davvero ama leggere, quindi, fondamentalmente se avete poco tempo concentratevi su quello che siete altamente sicuri possa piacervi.
Terza regola: scegliete libri tascabili o dispositivi semplici da maneggiare e leggeri da portare in giro. Leggere un buon libro su un mezzo di trasporto mentre si ascolta musica è una delle esperienze più catatoniche che vi potrebbe succedere. Abbiate fede!Quarta regola: concentrarsi sui lati positivi della lettura. Infatti leggere ci permette di essere aggiornati, di continuare a imparare, oppure di viaggiare in molti luoghi senza spostarsi dal divano, di vivere nuove storie d’amore, di viaggiare nel tempo, di tornare bambini. Iniziamo a cambiare prospettiva.Quinta regola: non leggere più libri insieme. Lasciate perdere. Non è una buona idea. Iniziare più libri crea confusione, distrazioni, vi fa perdere il filo delle pagine e spesso non vi dà una idea precisa della vostra progressione. Uno è sempre meglio. Non sono Maxibon.Ultimo consiglio, che sembra scoraggiante, ma è un invito a prendere coscienza di se stessi: se è appurato che non vi piace leggere, non sforzatevi. Semplicemente concentrate le vostre energie su altro. E lasciate i libri in biblioteca e in libreria, tra le dita di chi li apprezza per davvero.
Mi chiamo Alessia, scrivo per difendermi, per proteggermi e per dare una mia visione del mondo, anche se in realtà io, una visuale su tutto quello che accade, non ce l’ho, e probabilmente non l’ho mai avuta. Ho paura di ritrovarmi e preferisco perdermi.
Culturalmente distante dal pensiero comune. Emotivamente sbagliata. Poeticamente scorretta. Fiore di loto, nel sentiero color glicine. Crisantemo all’occorrenza. Ho più paure che scuse. Mi limito a scrivere e leggere la vita. Mi piace abbracciare Biscotto, anche da lontano. Anche se per il mondo di oggi sembra tutto più difficile.
Scrivo per questo magazine da circa un anno. Ho pubblicato anche un libro ( ma non mi va di dire il titolo perché qualcuno penserebbe “pubblicità occulta”). Ho aperto un mio blog personale: “Il Libroletto” dove recensisco libri per passione.