Fonte foto: Cinema Fanpage
Comici, prima di tutto, ma anche ottimi attori, abili sceneggiatori e registi fantasiosi; la loro storia è costellata da spettacoli, il cui successo è stato tale da coinvolgere almeno tre generazioni. La loro è una comicità semplice, vivace, fatta di battute veloci e abilità mimica, il tutto svolto all’interno dei cosiddetti sketch, cioè delle scenette brevi ed efficaci nella loro immediatezza.
In un’intervista hanno rivelato che le idee nascono per caso; i tre chiacchierano, parlano del più e del meno e da cosa nasce cosa. Una particolarità delle loro esibizioni, è che non ci sono dei ruoli fissi, bensì c’è una rotazione, ognuno di loro può essere il trascinatore, la vittima, il pasticcione, il mediatore.
Nel corso della loro carriera, hanno dimostrato di avere una fantasia inesauribile, sia nelle storie o scenette da ideare che nei personaggi da proporre. Chi non ricorda i sardi con Nico? I bulgari? L’onorevole con la scorta? Gli animali? Johnny glamour? E altri che non nomino, perché l’elenco è molto lungo.
E i tormentoni?
“Non ci posso credere!”,
“Ciao a tutti, sono fi fi fi fi fi Johnny Glamour”,
“Ringhiooooo”,
“La peperonata a colazione e a pranzo? Topi morti?”
“Ma fuori dal letto? Nessuno è perfetto.”
“Potevo rimanere offeso.”
Breve biografia
In principio era il duo, cioè Aldo e Giovanni, al secolo Cataldo Baglio e Giovanni Storti; il primo è nato a Palermo, ma si trasferisce con la famiglia a Milano all’età di tre anni, il secondo ha emesso i primi vagiti nella città maneghina. I due si conoscono all’oratorio di Porta Ticinese, si perdono di vista per qualche anno, ritrovandosi a Torino, dove Giovanni presta il servizio militare e Aldo frequenta un corso di telefonia. Di ritorno a Milano, si iscrivono a un corso di teatro, dove si diplomano in mimo-dramma.
Nasce così il duo Aldo e Giovanni, la coppia si esibisce in spettacoli esilaranti in un misto di battute e figure acrobatiche, facendosi conoscere in diversi teatri e locali di Milano e, in seguito, ottengono dei riconoscimenti come l’Oscar dei Navigli, come coppia comica dell’anno, nel 1985, e la vittoria alla prima edizione di Cabaret per una notte, nel 1986.
Nel frattempo Giacomo, alias Giacomino Poretti, di Busto Garolfo (MI), lavora come infermiere caposala all’ospedale di Legnano, ma la sua passione è da sempre il teatro, infatti, dopo undici anni di onorato servizio, lascia l’impiego per iscriversi all’Accademia di Busto Arsizio, dove incontra Marina Massironi con la quale forma una coppia nella vita e nel teatro, esibendosi come il duo Hansel e Strudel.
Nel 1985, Giacomo lavora come capo villaggio in una struttura turistica in Sardegna, dove incontra Aldo e Giovanni. Iniziano a frequentarsi e a collaborare insieme. Nel 1991 diventano ufficialmente Aldo, Giovanni e Giacomo, dando vita a una carriera strepitosa di spettacoli teatrali, televisivi e cinematografici.
Il teatro
È il loro primo amore, grazie al quale hanno affinato le loro tecniche espressive e recitative. Come trio, dopo diverse esperienze, iniziano a calcare il palco dello Zelig, lo storico locale di Milano in viale Monza, inutile dire che il successo è immediato. Il loro talento, però, non è dimostrato solo con gli sketch, sono in grado di organizzare veri e propri spettacoli da portare in giro nei teatri.
Il primo, del 1992 è “Lampi d’estate, aria di tempesta e ritorno al gerundio”, con la partecipazione di Marina Massironi, Flavio Oreglio e Antonio Cornacchione. Nel 1995 approdano alla corte di Paolo Rossi con, appunto, “Il circo di Paolo Rossi”, insieme a loro ci sono tra gli altri Antonio Cornacchione, Maurizio Milani e Bebo Storti. Sempre nel 1995, realizzano I corti, scritto insieme a Gino e Michele e diretto da Arturo Brachetti, a cui partecipa Marina Massironi; grande tournèe teatrale, che tocca quasi tutta la penisola. Uno spettacolo fatto da una serie di scenette, di volta in volta sempre più brevi, fino ad arrivare a quello che loro definiscono lo Zero Comico Assoluto, cioè l’unità di misura della risata.
Arturo Brachetti li dirige anche nel 1999 in “Tel chi el telun”, sempre con Marina Massironi; sono presentati vari personaggi come i chirurghi, i poliziotti, nonché il celebre Kmer, figlio di Pdor. Dopo un periodo di assenza dalle scene, ritornano nel 2006, con Anplagghed. Il solito Arturo Brachetti alla regia, Marina Massironi viene sostituita da Silvana Fallisi (la moglie di Aldo). La tournée si snoda nei palazzetti di tutta Italia, le varie scenette, come ad esempio Il bancomat, La multa, Lo spacciatore, hanno come filo conduttore la presenza di alieni che fanno vista al pianeta terra.
Altra lunga assenza e altro ritorno; nel 2012 il sempre presente Arturo Brachetti li dirige in “Ammutta Muddica”, anche qui partecipa Silvana Fallisi; c’è il ritorno nei teatri e vengono proposti nuovi esilaranti sketch dove si divertono a prendere in giro alcune mode contemporanee, come i tatuaggi e la maratona o fanno il verso ai film d’azione.
Nel 2016, per celebrare i venticinque anni di carriera, organizzano una tournée nei palazzetti della penisola, rievocando le loro scenette più divertenti; registrano il tutto esaurito per 37 repliche, totalizzando la presenza di oltre duecentomila spettatori in 15 città italiane e 5 europee.
La televisione
Nel 1993, iniziano a farsi conoscere al grande pubblico con “Su la testa” di Paolo Rossi; nello stesso anno, sono ospiti fissi di “Cielito lindo”, condotto da Athina Cenci e Claudio Bisio, dove partecipa, tra gli altri, una giovanissima Luciana Littizzetto. Nel 1994 partecipano a tre edizioni di Mai dire gol, con la Gialappa’s Band e insieme ad altri talenti già affermati come Teo Teocoli e Gene Gnocchi e altri che hanno fatto strada in seguito come Antonio Albanese; in questo programma avviene la loro consacrazione nel mondo dello spettacolo. Nel 1999, con Aldo, Giovanni e Giacomo show, portano nel piccolo schermo lo spettacolo teatrale Tel chi el telun. Ritornano con la Gialappa’s in Mai dire domenica, nel 2004, dove propongono vecchi e nuovi personaggi e nel 2008 offrono il meglio dei loro sketch con Pur purr rid.
Il cinema
Nel 1997 approdano alla settima arte con Tre uomini e una gamba, diretti da Massimo Venier, con la partecipazione di Marina Massironi. Il film ha un grosso successo di pubblico e di critica, motivo per cui è candidato al David di Donatello come miglior opera prima. Una curiosità: la famosa scena della partita di calcio, dove Aldo esce dalla sabbia e segna un gol, è stata girata ben ventisette volte.
L’anno seguente, ci riprovano con Così è la vita, sempre con Marina Massironi e la regia di Massimo Venier. Il successo non è uguale a quello del film d’esordio, ma, il botteghino sorride comunque e allora ci riprovano con Chiedimi se sono felice (2000), dove la squadra non cambia, anzi, si aggiungono altre presenze come Paola Cortellesi e Silvana Fallisi, moglie di Aldo. Proprio il mese scorso, Martina Guaccio ne aveva scritto un bell’articolo che vi ripropongo qui.
Altro giro, altro film: La leggenda di Al, John e Jack, del 2002. È una storia di gangster, ambientata a New York negli anni cinquanta, una delle particolarità di questo film è che il cast è quasi tutto al maschile. Nel 2004 escono con Tu la conosci Claudia?, con Paola Cortellesi e Silvana Fallisi, insieme a Marco Messeri, Ottavia Piccolo e Max Pisu. Anplagghed al cinema, del 2006, è la trasposizione cinematografica dell’omonimo spettacolo teatrale. È la volta de Il cosmo sul comò, nel 2008, una commedia composta da quattro episodi legati tra loro da un quinto che fa da filo conduttore.
Nel 2010 ci riprovano con La banda dei Babbi Natale, con loro, oltre a Silvana Fallisi ci sono Massimo Popolizio, Angela Finocchiaro e Mara Maionchi. Il successo al botteghino è tale da vincere il Biglietto d’Oro, riconoscimento per il film campione d’incassi della stagione. Di nuovo davanti alle cineprese nel 2014 con Il ricco, il povero e il maggiordomo, dove si possono ammirare le partecipazioni dell’ottima Giuliana Lojodice e di Francesca Neri. Nel 2016, per festeggiare il venticinquesimo anniversario, escono al cinema con Fuga da Reuma Park, rivelatosi un flop.
Si prendono un periodo di riposo per poi riapparire, nel 2020, con Odio l’estate, che vede il ritorno alla regia di Massimo Venier e la partecipazione di Michele Placido, Carlotta Natoli, Maria Di Biase, Davide Calgaro, Lucia Mascino e un gradito cameo di Massimo Ranieri, nella parte di sé stesso. Il film riscuote un grosso successo e ritorna al livello qualitativo di Tre uomini e una gamba.
“E cala la notte repentina sulle nostre membra stanche, desiderose di riposo e di anelito libertario, e sulle meste menti contrite che anelano tutto, qualcosa e anche un pochino. Voilà.”
Nato in un torrido ferragosto del 1968 a Milano, dove vive tutt’ora.
Si considera vecchio fuori, ma giovane dentro: in realtà è vecchio anche dentro.
La scrittura è per lui un piacere più che una passione, dal momento che – sua opinione – la passione stessa genera sofferenza e lui, quando scrive, non soffre mai, al massimo urla qualche imprecazione davanti al foglio bianco.
Lettore appassionato di generi diversi, come il noir, il thriller, il romanzo umoristico e quello storico, adora Calvino, stravede per Camilleri e si lascia trascinare volentieri dalle storie di Stephen King e di Ken Follett.
Appassionato di musica, ascolta di tutto: dal rock al blues, dal funky al jazz, dalla classica al rap, convinto assertore della musica senza barriere.
Nel 2020 è uscito il suo primo romanzo, dal titolo “L’occasione.”, genere umoristico.
Ha detto di lui Roberto Saviano:”Non so chi sia”.