Venere di Milo, la dea senza braccia più famosa al mondo

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Per la nostra rubrica Arte, oggi vi porto indietro nel tempo, al lontano 130 circa a.C.. Siamo in Grecia e stiamo vivendo uno dei periodi più floridi per l’arte antica: dal periodo classico, infatti, siamo passati a quello ellenistico. La scultura di cui vi racconterò qualche curiosità è una delle più celebri risalenti proprio a questo periodo e non ha bisogno di ulteriori presentazioni: la Venere di Milo.

Esatto, proprio lei, proprio l’Afrodite senza braccia né basamento originali, conservata al Louvre dal 1821. La Venere è un soggetto ampliamente studiato e realizzato nella storia dell’arte, e questa scultura è sicuramente uno degli esempi più eclatanti e conosciuti.

Venere

Fonte foto: classicult.it

Qualche dettaglio tecnico

Alta poco più di due metri, la statua è stata modellata utilizzando marmo pario, una tipologia di marmo bianco molto pregiata, proveniente dall’isola greca Paro. Sebbene mancante degli arti superiori, sembra proprio che la posa della dea – naturale e rilassata, ormai lontana dalla rappresentazione eroica della divinità tipica delle rappresentazioni classiche – richiami la tipica regola del chiasmo (una tecnica utilizzata in scultura per facilitare l’equilibrio della composizione).

Inizialmente, gli storici dell’arte attribuirono la paternità dell’opera a Prassitele, anche se ora si sa quasi per certo essere di Alessandro di Antiochia.

Venere

Fonte foto: montegrappa.com

La sua storia

Ma vediamo un po’ qualche accenno storico. La Venere di Milo fu rinvenuta spezzata in due parti proprio sull’isola greca che le ha dato il nome. A trovarla, nel 1820, fu un contadino del luogo, il quale la nascose e la custodì gelosamente… almeno fino a quando non gli fu sequestrata dall’esercito ottomano. Olivier Voutier, un ufficiale della marina francese, ne riconobbe subito il prestigio e, grazie anche all’intermediazione dell’allora ambasciatore francese in terra turca, riuscì a concordare l’acquisto della statua. In seguito agli interventi di restauro, la Venere di Milo fu presentata a Luigi XVIII, il quale ne dispose l’esposizione al Louvre.

Una curiosità

Ora, veniamo alla parte un po’ più “gossip” dell’articolo. È assodato che la fama della Venere di Milo sia mondiale. Non vi siete mai chiesti perché sia tale? Bene, allora ve lo dico io.

Come ben saprete, durante il periodo napoleonico, i francesi portarono oltralpe numerose opere d’arte italiane (durante le cosiddette spoliazioni napoleoniche). Siccome nel 1815 la Francia fu costretta a restituire la Venere de’Medici all’Italia, partì una massiccia campagna propagandistica per “sponsorizzare” la Venere di Milo rimasta in mano al governo francese.

Bisogna dire che questa propaganda ha avuto decisamente eco e ha portato i suoi frutti anche negli anni a venire!

Personalmente, ho avuto la fortuna di poter rimirare dal vivo quest’opera meravigliosa. Se, quando si potrà tornare a viaggiare, vi capiterà di fare un salto a Parigi, il Louvre è decisamente una tappa consigliata!


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