Tetra la quartina di maggio è in libreria

Tetra: la quartina di maggio è in libreria


Tetra è la casa editrice nata dall’idea di Danilo Bultrini e Luca Verduchi, già editori di Alter Ego, quale spazio d’incontro per i lettori che qui possono trovare un mosaico della letteratura contemporanea nella forma del racconto.

Tetra la quartina di maggio è in libreria

Fonte foto: tetraedizioni.com

 

La sfida editoriale

La sfida proposta dalla Casa Editrice Tetra consiste nel  non proporre antologie di racconti di autori diversi ma di presentare 4 singoli racconti ad un prezzo contenuto in modo da attrarre il maggior numero possibile di lettori. Ogni volume, numerato, viene proposto in elegante formato quadrato. Le pubblicazioni sono previste quattro volte all’anno, il quattro del mese al prezzo di copertina di quattro euro l’una.

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Fonte foto: tetraedizioni.com

 

Le pubblicazioni di maggio

Dal 4 maggio sono disponibili le pubblicazioni della quinta quartina Tetra: Luce di Elisa Ruotolo, Il giorno in cui la letteratura morì di Paolo Di Paolo, Turiste della catastrofe di Ilaria Gaspari e, infine, Vite parallele e fantastiche di Pellegra Bongiovanni e Teresa Bandettini di Giulio Mozzi. Esattamente ad un anno dalla nascita della casa editrice la collezione di Tetra ha raggiunto le venti pubblicazioni.

Ancora una volta vengono proposti quattro racconti che mostrano la varietà dell’offerta letteraria italiana.

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Fonte foto: repubblica.it

 

 

Luce di Elisa Ruotolo

Elisa Ruotolo, classe 1975, vive in provincia di Caserta ed insegna italiano in una scuola secondaria di secondo grado. Ha esordito nel 2010 con una raccolta di racconti edita da Nottetempo dal titolo Ho rubato la pioggia, vincitrice del  Premio Renato Fucini e finalista al Premio Carlo Cocito, nello stesso anno. Nel 2014 il suo Ovunque, proteggici fu selezionato dalla Commissione del Premio Strega e nel 2021 è uscita con Quel luogo a me proibito edito da Feltrinelli.

Luce è un racconto che ha bisogno di essere meditato. Inizia con una tapparella rotta che il protagonista non si interessa di aggiustare perché si è accorto che il buio tiene fuori la calura estiva. E fin qui sembrerebbe tutto semplice. Ma si innescano situazioni che si intrecciano e Michele ritrova persone e ricordi del passato. Quando il suo soprannome era Il Greco e lui per la famiglia era ancora una speranza, che poi si è spenta. Ci racconta diversi episodi della sua infanzia ma, l’impressione che ho avuto, è che abbia sorvolato su quelli più significativi. È un racconto ben scritto che sa catturare l’attenzione del lettore e trattenerla fino all’ultima pagina.

 

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Fonte foto: tetraedizioni.com

 

Il giorno in cui la letteratura morì di Paolo Di Paolo

Paolo Di Paolo è romano, i suoi romanzi sono stati tradotti in diverse lingue e hanno ben figurato in diversi concorsi: Mandami tanta vita (finalista allo Strega, 2013), Lontano dagli occhi (vincitore Premio Viareggio-Rèpaci, 2019). È anche autore di saggi, testi teatrali e di libri per bambini e ragazzi.

Il racconto Il giorno in cui la letteratura morì, nasce e ruota intorno ad una domanda che un lettore pone ad un conferenziere che sta parlando di un non meglio identificato, almeno fino alla fine, Scrittore. Il lettore ritiene che uno Scrittore dovrebbe credere sempre e comunque alla sua vocazione di scrivere e invece il conferenziere ha sostenuto che tale fiducia sia venuta meno, almeno per un certo periodo nello Scrittore di cui ha parlato. È una domanda che rimane senza risposta perché il conferenziere è stanco. Ma è al contempo una domanda che lo porterà a riflettere sullo Scrittore che ha scritto ormai tutto e nel dipanarsi dei suoi pensieri ci si rende conto che più che un racconto si sta leggendo un saggio su Italo Calvino. E che il 19 settembre 1985 alle 3.30 con lui morì anche la letteratura mentre nel mondo accadevano tantissime altre cose e, forse per questo, nessuno se ne rese conto.

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Fonte foto: tetraedizioni.com

 

Turiste della catastrofe di Ilaria Gaspari

Ilaria Gaspari, di formazione filosofica, collabora con diversi giornali e insegna scrittura dividendo la sua vita tra Roma e Parigi. esordisce con il suo primo romanzo Etica dell’acquario nel 2015 al quale seguirà nel 2018 Ragioni e sentimenti. L’amore preso con Filosofia, e l’anno seguente Lezioni di felicità. Esercizi filosofici per il buon uso della vita e poi Vita segreta delle emozioni nel 2021.

Il racconto Turiste della catastrofe mi ha indisposta. Ma è proprio quello che l’autrice voleva. Le due protagoniste sono donne che hanno bisogno di qualche giorno di vacanza dopo un periodo in cui non si sono concesse tregua al lavoro. Una delle due ha una personalità dominante e l’altra ne è succube e si adatta alle sue decisioni, così come ai suoi vestiti smessi, e già questo mi sembra folle. La meta prescelta non è un luogo ma un tempo, e che tempo. Due donne che sono stressatissime dove altro potrebbero andare qualche giorno in vacanza se non a Pompei nella settimana in cui avvenne la famosissima eruzione del Vesuvio? Ma lì succederà qualcosa, a parte la catastrofe naturale, che porterà dei cambiamenti anche nelle due protagoniste. E alla fine ho fatto pace con l’autrice.

 

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Fonte foto: tetraedizioni.com

Vite parallele e fantastiche di Pellegra Bongiovanni e Teresa Bandettini di Giulio Mozzi

Giulio Mozzi ha al suo attivo diverse raccolte di racconti quali Questo è il giardino, 1993, Favole del morire, 2015, Un mucchio di bugie. Racconti scelti 1993-2017 del 2020. Ha pubblicato anche tre opere in versi e, con Stefano Brugnolo due manuali di scrittura. Nel 2011 ha fondato a Milano la Bottega di narrazione  ove tiene corsi e laboratori di scrittura creativa.

Nel suo racconto spiega molto, forse troppo, quanto ritiene importante il saper scrivere e offre una quantità di bibliografia da far davvero perdere il filo del discorso sulle due povere poetesse. Di Pellegra Bongiovanni e Teresa Benedettini rimane alla fine che furono figlie di generazioni e estrazioni sociali diverse. La prima riuscì a pubblicare mentre la seconda, di origini più umili, si sa che era una abile improvvisatrice. Entrambe riuscirono ad affermare le proprie capacità in un tempo e in un mondo che sembrava riservato ai maschi. Un punto a favore di questo racconto è aver presentato due donne che non si sono arrese alla disparità di genere ed hanno portato avanti con caparbietà il loro interesse per la poesia tra il 1700 e il 1800 quando sicuramente non si parlava ancora di pari opportunità.

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Fonte foto: tetraedizioni.com

 

Quattro racconti che seguono coordinate molto diverse  ma che hanno ciascuno a suo modo, qualcosa su cui far riflettere e in ognuno di essi qualsiasi lettore troverà sicuramente, come è successo anche a me, quelle righe scritte apposta per lui che ogni libro contiene.