Fonte foto: Terenzio Traisci
Il personaggio
È difficile non adorare Terenzio Traisci. Al fine di introdurlo: potreste conoscerlo per diverse cose. In particolare per Zelig. O per Colorado. Ancora: forse l’avete visto su Raidue. In realtà potreste anche averlo scoperto con la finale di Italia’s got talent 2012. Per non parlare dei team building aziendale. D’altra parte la maggior parte delle persone lo conosce per questo:
Né psicologo del lavoro, né formatore né speaker aziendale. Ancora: neanche comico professionista né psicologo formatore. In realtà, tutte cose che non fa più.
In seguito a una gavetta molto lunga e a causa di una profonda crisi personale si è riscoperto e reinventato. Come tale ora è anche esperto di Edutainment. Una disciplina che coniuga la formazione all’intrattenimento. Difatti ora è acuto osservatore del proprio dolore e poi anche di quello degli altri. Prima di tutto la sua disciplina punta a restituire il sorriso. Cioè, dove questo non ci sia più, egli fa riflettere le persone grazie a esempi semplici quanto efficaci. In particolare potremmo dire che riporta i pensieri al minimo.
Affinché tu possa semplificarti. Al fine di migliorarti.
Fonte foto: Mondadori.
Il libro
Tutto il bene che mi voglio. Breve corso di amor proprio è un manuale in cui Terenzio fa di tutto per riportarci alla serenità. Si parla di cinque personaggi e le loro storie (sei, se contiamo anche la sua). Attraverso ostacoli, convinzioni ed errori. Tutti quei modi in cui l’amor proprio possa scambiarsi per egoismo. Al fine di portarci a un risultato preciso: un reset della nostra felicità. Così che possiamo tornare a viver bene. Saper affrontare la vita.
Ad esempio, Terenzio sa bene cosa sono le piccole gratificazioni e come sia facile trasformarle in dipendenze. In particolare dimostra di sapere come le abitudini di vita possano lentamente portarci a fondo fino a non vedere nemmeno più cosa ci sta accadendo.
Ci dice: Se ti focalizzi sulle carenze vivrai una vita di mancanze. A proposito, ha ragione.
I metodi
Per inciso, il libro lancia suggerimenti che non sono affatto male per tornare a vivere alla grande. Dato che ognuno di noi è letteralmente sommerso da cattivi pensieri che inondano la nostra mente in ogni frangente, buona tattica è quella di non opporvisi. Prima di tutto invece essi vanno proprio accolti e presi in seria considerazione. Si parla di un appuntamento preciso. Considerando che essi ci saranno comunque, basta fissare in agenda ogni giorno un appuntamento di mezz’ora per i cattivi pensieri. In altre parole lasciare che essi vengano proprio in quel momento, precisi, indisturbati da niente altro. In tutta onestà, quella mezz’ora deve essere solo per loro.
Questo è necessario per far sì che rimuginare diventi una cosa senza senso. Perché c’è un momento preciso per essi. Visto che mezz’ora oggi e mezz’ora domani essi diventeranno sempre più precisi e ordinati. Così che non avrà più senso che essi si presentino in qualunque momento. In tal modo se lo faranno saranno un elenco.
Non una inondazione.
Caotica e frustrante.
In quel caso rimuginare non ha più senso e sparisce da solo. Come già sottolineato da Giulio Cesare Giacobbo in Come smettere di farsi le seghe mentali e godersi la vita si tratta di intervenire con metodi razionali.
Contro quello che non è altro che un semplice disordine di pensieri.
Tutto il bene
Concludendo, questo è un altro libro che non può mancarci se ci vogliamo bene. Tutto il bene che ci prende è quello che si prova per l’autore dopo aver letto il libro.
Dopo aver visto i suoi video. Dopo aver riflettuto.
Laureato in Belle Arti, grafico qualificato specializzato in DTP e impaginazione editoriale; illustratore, pubblicitario, esperto di stampa, editoria, storia dell’arte, storia del cinema, storia del fumetto e di arti multimediali, e libero formatore. Scrittore e autore di fumetti, editor, redattore web dal 2001, ha collaborato e pubblicato con Lo spazio Bianco, L’Insonne, Ayaaak!, Zapping e svariate testate locali.