Fonte immagine di copertina: Sky Tg24
Grandi notizie in casa Netflix per tutti i nostalgici degli anni Ottanta e dei loro prodotti televisivi. Il colosso dello streaming, infatti, ha deciso di riportare sul piccolo schermo la serie animata cult He-Man, con quella che intende essere la serie sequel del cartone originale.
“Masters of the Universe: Revelation” – affidata alla regia di Kevin Smith – si ripropone il non facile compito di catturare i cuori della solida fanbase del franchise legato ai giocattoli della Mattel.
Impresa che sembra aver spaccato i fan in due blocchi, tra coloro che si dicono entusiasti della nuova uscita e coloro che restano legati al passato, non apprezzando quel tocco di modernità dato dal regista.
Perché, nonostante si sia ancora lontani dalle linee morbide delle produzioni moderne, si è comunque optato per una rivoluzione del design dei personaggi (pur mantenendo le loro caratteristiche peculiari originali).
In “He-Man – Masters of the Universe: Revelation”, rispetto alla serie originale, si dà più risalto alla “lore”, uno sfondo vasto e complesso le cui potenzialità nella serie animata classica non erano state sfruttate pienamente.
Per quanto riguarda l’aspetto tecnico e visivo, possiamo notare come, anche in questo caso, si sia voluto non discostarsi troppo dalla tecnica utilizzata dalla Filmation: l’animazione limitata.
La tecnica dell’animazione limitata – utilizzata spesso per produzioni a basso budget – prevedeva un ampio utilizzo del rotoscopio e puntava sulla sospensione dell’incredulità dello spettatore, a scapito della fluidità delle scene (fluidità, ad esempio, tipica delle produzioni Disney). Per catturare l’interesse degli spettatori, quindi, queste serie puntavano su diversi elementi – cura degli sfondi, legami con gli spettatori… – che non fossero meramente tecnici.
Piccolo spoiler
L’arco narrativo di “Masters of the Universe: Revelation” riprende da dove si era interrotta la serie classica, ossia con il malvagio Skeletor che cerca di conquistare il castello di Grayskull. Quello che i fan non si aspettano è che il regista ha deciso di eliminare dal suo prodotto il personaggio principale, l’eroe protagonista che tutti hanno imparato a conoscere, preferendo al suo posto un gruppo di ragazzi con i loro dubbi e incertezze. Teela diventa protagonista insieme a Evil-Lyn, e anche Orko – personaggio non propriamente brillante nella serie originale – qui emerge con il suo lato più profondo e riflessivo.
E voi, avete già visto “Masters of the Universe: Revelation” su Netflix? Ha soddisfatto le vostre aspettative? Se non ci facciamo travolgere dalla nostalgia e consideriamo tutti i limiti della serie, resta comunque un prodotto a cui va riconosciuto il merito di aver osato portare un pezzettino di passato e riproporlo in chiave attuale.
Laureata in Finanza e Mercati, sono da sempre appassionata di arte e letteratura. Uno dei miei migliori difetti: divoratrice (e compratrice) compulsiva di libri – soprattutto rosa! Nel 2021 esce il mio romanzo di esordio, “Ho provato a non amarti”.