"Oppenheimer" e l'enorme sfida per Nolan

“Oppenheimer” e l’enorme sfida di Nolan

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Oppenheimer, come già spiegato in un precedente articolo, arriverà nelle sale il 21 luglio del prossimo anno. Ma Christopher Nolan ci tiene a far sentire la pressione e l’hype al suo pubblico – quasi che l’uscita del film sia fissata tra due settimane – e lo fa lasciandosi sfuggire durante le interviste una serie di aneddoti curiosi sulla realizzazione dell’attesissimo lavoro.

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Oppenheimer, come si intuisce, racconterà degli studi condotti dall’autorevole fisico statunitense Robert Oppenheimer, nella realizzazione della prima bomba atomica e delle conseguenze sul piano etico e morale di tale ricerca. Per Nolan si tratterebbe del secondo film, dopo Dunkirk, ambientato nella delicata epoca della Seconda Guerra Mondiale. E quindi sarebbe una seconda opportunità per il regista britannico di sperimentare la “ricostruzione”  del composito  scenario bellico.

Come sappiamo, nello svolgimento della trama ricoprirà una notevole importanza il famoso test Trinity, nome in codice della prima detonazione di un’arma nucleare della storia, condotta dall’esercito USA nell’ambito del Progetto Manhattan, avvenuta il 16 luglio 1945.

Secondo quanto dichiarato dal regista in diverse interviste recenti, si è trattata di una delle sfide produttive più difficili che egli abbia mai dovuto affrontare, anche perché come suo solito si è risolutamente rifiutato di semplificare gli effetti speciali del film con l’ausilio di Cgi e strumenti digitali.

E ha rifiutato di farlo anche per le scene più difficili da girare. In un’intervista per Variety, Nolan ha dichiarato:

«Credo che ricreare il test Trinity senza l’uso di computer grafica sia stata una grande sfida da affrontare. Andrew Jackson – il mio supervisore degli effetti visivi, che ho coinvolto sin dal primo momento – stava studiando in che modo avremmo potuto realizzare gran parte degli elementi visivi del film in maniera pratica, dalla dinamica quantistica e la fisica quantistica allo stesso test Trinity, fino al ricreare con il mio team, la città di Los Alamos in New Mexico (dove fu fatta esplodere la prima bomba atomica sperimentale, in un poligono militare – ndr ) con un clima atmosferico inconsueto. Ci sono state enormi sfide sul piano pratico.»

E ancora, in un’altra intervista a Total Film:

« È una storia immensa nelle dimensioni e nelle ambizioni. Abbiamo cercato di raccontare il viaggio di una persona attraverso la storia sua, personale, e quella nostra, collettiva. E per me l’individualità in questa storia è tutto. Vogliamo vedere questi eventi storici attraverso gli occhi di Oppenheimer. È questo è il lavoro che ho fatto fare a Cillian (Murphy, ndr), quello di accompagnarci in questo viaggio. Questo è il lavoro che ho fatto fare a Hoyte van Hoytema, ai designer, a tutto il mio team: trovare una maniera per vedere questa storia straordinaria attraverso gli occhi della persona che ne è stata protagonista».

Pare inoltre che per la migliore resa del film Nolan e il suo team abbiano avanzato una richiesta molto particolare alla Kodak, facendo realizzare un tipo particolare di pellicola. In formato IMAX ma in bianco e nero.

Il cast spettacolare, a fare da contorno a tutta la magnificenza che immaginiamo ne verrà fuori, è composto, oltre che da Cillian Murphy ( nel ruolo del protagonista, alla sua quarta collaborazione con il regista di Inception) anche da grandi nomi quali Emily Blunt (che veste i panni della moglie, Katherine Oppenheimer), Robert Downey Jr. (nei panni di Lewis Strauss), Matt Damon, Kenneth Branagh, Rami Malek, Jack Quaid, Florence Pugh, Josh Hartnett, Matthew Modine.

"Oppenheimer" e l'enorme sfida di Nolan

 

"Oppenheimer" e l'enorme sfida per Nolan

 

"Oppenheimer" e l'enorme sfida per Nolan

Foto: Total Film

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