Wes Anderson, “The French Dispatch”

“The French Dispatch of The Liberty, Kansas Evening Sun” è una splendida lettera d’amore alla settima arte e, al contempo, un omaggio al giornalismo. Con esso, Wes Anderson ha creato una grande retrospettiva della sua cinematografia, includendo tutti gli elementi che la contraddistinguono da sempre, come il cast corale, la cura maniacale delle scenografie, passando per la perfetta simmetria delle riprese che dividono lo schermo in due metà.

Wes Anderson è un regista, sceneggiatore e produttore cinematografico statunitense nato a Houston il 1° maggio 1969. Dopo aver esordito al Sundance Film Festival nel 1996 con il corto Bottle Rocket e girato Rushmore nel 1998, ottenne il successo planetario con The Royal Tenenbaums (2001), che incassò 71 milioni di dollari in tutto il mondo e gli valse una candidatura alla migliore sceneggiatura originale.

Anderson aiutò molti attori a lanciare la loro carriera, come Ben Stiller, ma anche la sua è stata tutta in salita, confezionando tanti capolavori negli anni successivi. Essi sono, oltre ai tre già citati: Le avventure acquatiche di Steve Zissou (2004), Il treno per il Darjeeling (2007), Fantastic Mr. Fox (2009), Moonrise Kingdom – Una fuga d’amore (2012), Grand Budapest Hotel (2014), L’isola dei cani (2018) e The French Dispatch of the Liberty, Kansas Evening Sun (2021), di cui ci occuperemo in questo articolo.

 Wes Anderson, The French Dispatch

fonte foto: IGN Italia

The French Dispatch of the Liberty, Kansas Evening Sun è composto da quattro episodi – alcuni girati a colore, altri in bianco e nero – concepiti per essere la rappresentazione audiovisiva di altrettanti articoli di giornale. Il titolo, infatti, riprende il nome del periodico settimanale nonché inserto del fittizio giornale statunitense Kansas Evening Sun, con sede nell’immaginaria cittadina francese Ennui-Sur-Blasé.

Nel prologo, il direttore Arthur Howitzer Jr muore improvvisamente, lasciando ai suoi dipendenti una precisa volontà testamentaria: con la sua dipartita, il French Dispatch dovrà sospendere definitivamente le pubblicazioni, fatta eccezione per un ultimo numero commemorativo. Il fatto spinge i principali caporedattori a scegliere i migliori articoli che siano mai stati scritti e pubblicati sull’inserto, dando così il via ad una serie di storie secondarie.

Wes Anderson

Il direttore del French Dispatch interpretato da Bill Murray
Fonte foto: Cineuropa

Il primo articolo ad aprire questa carrellata di notizie è “Il tour di Sazerac”, un report concepito su due ruote per l’abitudine del cronista Herbsaint Sazerac di andare in bicicletta. Sazerac restituisce un’immagine alquanto pittoresca di Ennui-sur-Blasé, andando a perlustrare tanto i suoi quartieri più degradati quanto gli angoli più tranquilli.

Il secondo articolo è, invece, firmato dalla critica d’arte J. K. L. Berensen, che lo spettatore conosce durante una seguitissima conferenza stampa. Berensen racconta al pubblico della più controversa compravendita di un’opera d’arte a cui la sottoscritta abbia mai assistito, introducendo la figura del talentuoso pittore Moses Rosenthaler (interpretato da un eccelso Benicio del Toro).

Wes Anderson

Tilda Swinton in una scena del film
Fonte foto: NPR

Il terzo episodio, “Revisioni a un manifesto”, cala lo spettatore in un clima marcatamente sessantottino. L’articolo di riferimento era stato scritto dalla giornalista Lucinda Krementz, che aveva testimoniato lo scoppio della “rivoluzione della scacchiera”, una rivolta studentesca guidata dal leader Zeffirelli (Timothée Chalamet).

Wes Anderson

Una scena del film. In primo piano l'attore Adrien Brody
Fonte foto: Rolling Stones

L’ultimo segmento “La sala da pranzo privata del commissario di polizia” è il più inusuale dei quattro, perché vede aggiungersi una rappresentazione in stile graphic design.

Il racconto è rievocato dallo stesso redattore che se ne era occupato, Roebuck Wright, mentre viene intervistato in un talk show. Qui, intento a fumare una sigaretta, Roebuck rievoca la squisita cena privata preparata dal chef Nescaffier, cui egli stesso prese parte su invito del commissario di polizia di Ennui-sur-Blasé, prima che una banda di criminali gli rapisse il figlio Gigi.

Wes Anderson

Jeffrey Wright e Liev Schreiber in una scena del film
Fonte foto: Elle Decor