Cagliostro ingannò la morte a Palermo

Abbiamo già incontrato Cagliostro qui su Hermes Magazine. Vi ho raccontato di lui parlando della Torino Magica visto che per un po’ visse a Torino. Abbiamo parlato del suo fantasma che infesta la cella della Rocca di San Leo ma solo chi cerca Cagliostro a Palermo può fare fortuna; o almeno provarci.

Le Catacombe dei Cappuccini

Bisogna recarsi nei sotterranei del Convento dei Cappuccini di Palermo, sito in Piazza Cappuccini 1, un luogo che alle leggende si presta davvero bene. Questo perché ospita al suo interno più di settemila mummie che prendono posto in bella vista lungo le pareti dei sotterranei. Un luogo unico nel suo genere poiché dal 1599 al 1881, ovvero per ben tre secoli, è stato il cimitero principale della città. Qui riposano le mummie di principi, re, ecclesiastici, laici, commercianti così come bambini e persone comuni. I parenti in vita si prendevano molta cura dei loro cari defunti, pulendo e facendo attenzione che le mummie restassero in buone condizioni. Tanta premura e tanto impegno hanno regalato a noi, oggi, uno tra i luoghi più impressionanti da visitare al mondo e che nel corso degli ultimi secoli ha attirato curiosi della portata di Guy de Maupassant lasciandoli tutti scossi perché questo è il luogo in cui i morti e i vivi si incontrano.

Cagliostro

Sotterranei del Convento dei Cappuccini

Fonte foto: Wikipedia

Una donna bellissima

Abbiamo un indirizzo, un luogo più che suggestivo, ma come ci è arrivato Cagliostro da San Leo ai sotterranei del Convento dei Cappuccini? Come tutti sappiamo Palermo è la città natia del grande mago-truffatore ed era proprio nella sua città che voleva poter tornare. Chi di voi si intende di fantasmi e dark tourism già sa cosa sto per scrivere per rispondere alla questione. Il 26 agosto del 1795, quando ormai Cagliostro si trovava in fin di vita consumato dalla prigionia, una luce verde illuminò la cella di San Leo dov’era rinchiuso. Una donna giovane dalla pelle bianca e i capelli corvini si palesò nella luce verdastra e con una voce dolce si avvicinò a Cagliostro chiamandolo con il suo vero nome, Giuseppe, dicendogli che era finalmente arrivata l’ora di andare. Cagliostro non si scompose, non si spaventò. Al contrario guardò la donna e le disse che lo sapeva, lui aveva immaginato che lei doveva essere bellissima. Da grande giocatore d’azzardo provò a tentare la fortuna un’ultima volta e chiese alla morte di poter vedere esaudito il suo ultimo desiderio.

Carta, forbice, sasso

Cagliostro, che era certamente un truffatore ma non uno stolto, nel corso della sua vita aveva studiato e sapeva che alla morte piaceva giocare così le propose una partita a carta, forbice, sasso. La morte che gradiva giocare ma che era troppo intelligente per cascare nel tranello chiese subito quale fosse la posta in gioco. Così Cagliostro fece la sua richiesta: tornare una volta ogni nuova generazione per una giornata intera in modo da poter passare la sua conoscenza a un altro essere umano. I due giocarono e per la prima volta nella sua esistenza la Morte perse una partita. Come premio l’eterna mietitrice concesse la vita perpetua a Cagliostro che aveva palesato la sua abilità di mago, sotto forma di fantasma dandogli per dimora proprio i sotterranei del Convento dei Cappuccini.

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