Esplorare le colline moreniche in sella ad una vespa e visitare Castellaro Lagusello in provincia di Mantova è sicuramente una di quelle cose che nella vita bisogna fare assolutamente. E le ragioni sono molte, ma andiamo per gradi.
Questo suggestivo luogo dista solo una decina di chilometri da Peschiera del Garda (e quindi dall’uscita dell’autostrada A4) e può essere raggiunto in circa 15 minuti. Da Peschiera poi s’imbocca la strada per Monzambano. Da qui a Castellaro, ci si impiega veramente poco. Ed’ proprio qui che inizia la magia! Il borgetto davvero inusuale e particolare nella urbanizzata regione Lombarda è, come vi ho già anticipato, uno di quei posti dove andare almeno una volta nella vita, magari mano nella mano con la persona che amiamo. In primis, perché si entra in un’atmosfera da favola passeggiando nelle viuzze di una cittadina fortificata, che si riflette nel suo lago a forma di cuore circondato da un paesaggio di vaste colline e vigneti. Insomma qualcosa di veramente romantico. Castellaro ci rircoda un pò il suggestivo Lago di Scanno in Abruzzo.
Secondo perchè anche per quelli che si orientano peggio delle talpe è impossibile perdersi, dato che la città è veramente piccola e c’è un’unica strada centrale, dalla quale si diramano successivamente delle piccole vie che introducono il passate in piccoli vicoli laterali.
Come suggerisce il nome: “Castellaro” è un luogo fortificato dalle mura di un antico castello, che si affaccia su un piccolo lago dalla suggestiva forma dell’amore. Un cuore.
La visita di per sè molto piacevole, anche perché il villaggio non è mai invaso da ondate di turisti come il vicino (e più famoso) Borghetto sul Mincio, e diciamo che ritrovarsi in un posto d’incanto dall’aria bucolica senza molte anime in giro, è davvero un privilegio.
Il laghetto ed il suo circondario fanno parte di una riserva naturale gestita dal famoso Parco del Mincio. Dovete anche sapere che la zona in cui si inserisce Castellaro Lagusello, in passato, era con buona probabilità uno fra i più importanti siti palafitticoli dell’Italia. Tornando però al nostro laghetto dalla forma particolare, è abbastanza facile intuire la ragione per la quale il borghetto è considerato una meta’ davvero romantica ed è pure soprannominato “il borgo degli innamorati”. Ovviamente il laghetto con la sua forma rende l’intero paesello ancora più suggestivo e affascinante agli occhi del turista piu’ di quanto possano fare le sue mura antiche, gli edifici in pietra e la sua storia.
Il castello e la sua storia
Il castello di questo borghetto è sicuramente uno dei punti caratteristici da visistare, oltre al lago e alle strade incontaminate di Castellaro. La fortificazione è stata costruita su una collina intorno al 1200 dalla famiglia degli Scaligeri. Grazie alla sua è posizione molto strategica, fu conteso per molto tempo da Verona e Mantova, fino a quando la Serenissima Repubblica di Venezia riuscì ad appropriarsene ( della serie tra i due litiganti il tezo gode).
La fortezza, dalla funzione principalmente difensiva, aveva accesso tramite un ponte levatoio, circondato da imponenti mura merlate e dalla bellezza di dieci torri. Ad oggi parte delle mura e delle torri sono ancora visbili, tra queste vi è sicuramente, nell’area a nord, l’alta torre quadrata detta dell’Orologio. Indubbiamente il castello è la costruzione più affascinante del paese, ma anche l’ottocentesca Villa Arrighi-Tacoli, che rappresenta la trasformazione del castello feudale con annessa la particolare chiesetta dedicata San Giuseppe, è un’altra attrazione del piccolo paesello. La peculiarità di questa bellissima villa è sicuramente quella di aver ospitato due dei piu’ grandi persoanggi della storia europea, quali Napoleone I e Napoleone III.
Insomma se volete godervi l’amore e scambiarvi qualche bella promessa, questo luogo, da favola, fa proprio al caso vostro.
Mi chiamo Alessia, scrivo per difendermi, per proteggermi e per dare una mia visione del mondo, anche se in realtà io, una visuale su tutto quello che accade, non ce l’ho, e probabilmente non l’ho mai avuta. Ho paura di ritrovarmi e preferisco perdermi.
Culturalmente distante dal pensiero comune. Emotivamente sbagliata. Poeticamente scorretta. Fiore di loto, nel sentiero color glicine. Crisantemo all’occorrenza. Ho più paure che scuse. Mi limito a scrivere e leggere la vita. Mi piace abbracciare Biscotto, anche da lontano. Anche se per il mondo di oggi sembra tutto più difficile.
Scrivo per questo magazine da circa un anno. Ho pubblicato anche un libro ( ma non mi va di dire il titolo perché qualcuno penserebbe “pubblicità occulta”). Ho aperto un mio blog personale: “Il Libroletto” dove recensisco libri per passione.