Civita Castellana, antica capitale falisca

Civita Castellana, antica capitale falisca

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Fonte foto: YouTube (frame di "Civita Castellana Provincia di Viterbo")

Ci troviamo nell’Alto Lazio, nella parte più orientale della regione storico-geografica della Tuscia viterbese. In un’area denominata “Agro Falisco”, che comprende i Monti Cimini, il Lago di Vico e il torrente Treja, sorge Civita Castellana. Una città dalla storia millenaria, che va quasi pari passo con quella di Roma, che fino al medioevo aveva tutt’altro nome.

In quest’articolo conosceremo la sua storia, i suoi luoghi d’interesse più suggestivi e soprattutto i suoi tesori nascosti fatti di “coccio”, materiale più comunemente chiamato “ceramica”.

Civita Castellana

Foto di Azzurra Lucchetti

Dalle origini di Falerii

L’insediamento primordiale di Civita fu fondato dalla popolazione dei Falisci e denominato Falerii Vetes. Quest’ultimo ebbe una notevole importanza in età arcaica sia per la vicinanza con Roma, i cui rapporti erano spesso conflittuali, sia con l’Etruria, che contribuì notevolmente nello sviluppo culturale dell’Agro Falisco. Infatti, si suppone che l’influenza etrusca abbia portato la popolazione falisca a aderire all’omonima “Lega”, in particolare quando Roma aveva cominciato a espandersi verso nord.

A proposito dei Romani, questi dovettero fronteggiare per circa 150 anni (dal 394 al 241 a.C.) una resistenza falisca piuttosto agguerrita e che, alla prima occasione, non esitava a insorgere. Ciononostante, Roma ebbe sempre la meglio, tanto da arrivare a radere al suolo la stessa Falerii. La città fu ricostruita qualche chilometro più a ovest e rinominata Falerii Novi, dove la popolazione rimase fino all’anno Mille.

Infatti, le invasioni barbariche prima e le guerre greco-gotiche poi “costrinsero” gli abitanti a tornare là dove sorgeva Falerii Vetes, ricostruendola e denominandola Civita Castellana. Nel corso dei secoli, il borgo medievale entrò nei classici “giochi feudali” che vedevano il passaggio di diversi proprietari terrieri, in particolare dei Papareschi, dei Savelli e della stessa Santa Sede.

…alle prime fabbriche di ceramica

Con l’arrivo del Papato, Civita Castellana divenne una sorta di “mini-città dei Papi” alla stregua di Viterbo. In particolare, qui soggiornò Papa Alessandro VI Borgia, ed è grazie a lui che ad oggi esiste il Forte Sangallo. Dopo il tentato saccheggio dei Lanzichenecchi del 1527, che mise a ferro e fuoco numerose località umbre e laziali, la città visse un periodo di pace fino alla discesa delle truppe napoleoniche prima e dei vari moti patriottici dell’Ottocento.

Sempre nel XIX secolo, Civita Castellana si stava trasformando da borgo medievale a città industriale: in quel periodo, infatti, sorgevano le prime fabbriche di ceramica che cominciavano a portare l’antica “vocazione per i cocci” su scala nazionale. Il “merito” va attribuito all’imprenditore veneto Giovanni Trevisan, che sul finire del Settecento ottenne dalla Camera Apostolica di Roma il permesso di “scavare argille plastiche” nei pressi del Monte Soratte.

Da qui, l’estrazione di argilla e la produzione di ceramica trasformarono radicalmente il territorio intorno alla città. Intorno al 1850 nacque infatti la Ruvinetti & Company e nel 1881 venne fondato l’opificio Marcantoni, di cui oggi rimangono le ciminiere come testimonianza del suo prestigio. Ancora oggi, l’economia civitonica si regge per oltre il 50% della produzione di ceramica locale con materie prime di qualità.

Civita Castellana

Le ciminiere dell'ex Marcantoni. Oggi, il complesso ospita negozi e supermercati.
Foto di Azzurra Lucchetti

Cosa vedere a Civita Castellana?

Tra i luoghi d’interesse più di spicco si deve citare il Forte Sangallo, fortezza militare voluta da Papa Alessandro VI Borgia e costruita su di un precedente castello. Fino all’Ottocento, fu sia una rocca (con tanto di carcere di massima sicurezza, particolarmente attivo tra il XVIII e il XIX secolo) che una vera e propria dimora papale, mentre oggi ospita il Museo Archeologico dell’Agro Falisco.

Civita Castellana

Foto di Azzurra Lucchetti

A circa 6km a ovest di Civita Castellana, là dove sorgeva l’antica Faleri Novii, si trova l’omonima area archeologica, il cui ingresso è segnato prima dalla Porta di Giove e poi dalla suggestiva Abbazia di Santa Maria in Falleri, sorta probabilmente nell’XI secolo e restaurata nel Novecento.

Civita Castellana

Fonte foto: rete.comuni-italiani.it

Tornando all’interno delle mura cittadine, non vi sfuggiranno certamente il Duomo, sorto agli albori del 1200 e trasformato al suo interno nel XVI secolo, la Fontana dei Draghi, situata di fronte al Municipio, e una piccola ma suggestiva bottega artigianale che produce, neanche a dirlo, ceramiche.

Civita Castellana

Foto di Azzurra Lucchetti

Il patrimonio storico e artistico civitonico non finisce certamente qui: vi basterà girare per i vicoli della città medievale per scoprire altre architetture religiose e altre chicche idrauliche (come ad esempio una vasca del XX secolo conosciuta come O fundanò, situata nelle immediate vicinanze del Duomo). Oppure, potete affacciarvi, prestando molta attenzione, sul Ponte Clementino, che dal 1609 collega il centro storico a quello “moderno”, per ammirare la rigogliosa vegetazione delle Forre Civitoniche.

Civita Castellana

Foto di Azzurra Lucchetti

Cosa c’è nei dintorni?

La città di Civita Castellana si trova nell’estremità orientale della Tuscia Viterbese, in pieno Agro Falisco. Si trova, tra l’altro, nelle immediate vicinanze dell’odierna Via Flaminia (oggi SS3), che da Roma si “staglia” per gran parte dell’Umbria fino ad arrivare ad Ancona, nelle Marche.

Percorrendo la Flaminia, possiamo arrivare senza problemi nei vicini borghi dell’Umbria Meridionale di OtricoliNarniCalvi dell’Umbria e anche nella città di Terni. Se invece si vuole rimanere nei dintorni del territorio, allora è possibile percorrere pochi chilometri ed arrivare alle piccole località di CorchianoFabrica di RomaBorghettoNepiCalcata, la cui parte vecchia sembra somigliare a Civita di Bagnoregio.

Bisogna tenere in considerazione anche la notevole vicinanza alla Capitale: infatti, Civita dista soltanto 55km da Roma. Dunque, perché non prendere in considerazione anche la “città eterna” come meta da visitare?


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