mussolente

Mussolente: deliziosa località in provincia di Vicenza

Condividi su

È arduo non rimanere incantati dal verde rigoglioso dei suoi colli, dalla maestosità della natura che lo colma e lo circonda. Parliamo di Mussolente, in provincia di Vicenza, un piccolo paese adagiato tra le terre venete dell’alto vicentino, al confine con Treviso.

stemma mussolente

Stemma del Comune di Mussolente

Misquilen

Un toponimo particolare, che, come il paese stesso, ha origini molto antiche.

Tutto ebbe inizio nel Settecento, con il ritrovamento archeologico completamente casuale di un sarcofago in pietra. La scoperta avvenne durante la demolizione della vecchia Chiesa di San Cassiano, crollata nel 1695 in seguito ad uno dei più violenti terremoti mai registrati nella storia veneta. Fu così che, tra le macerie, fece capolino una lapide sconosciuta risalente al II o III secolo d.C.

D(is) M(anibus) C(aius) Vettonius Fabia Maximus, Veteranus, ex militia reversus, vivos ipse sibi fecit, inque memonam sui et colende sepolture rosis et escis, paganis Misquilen(sibus) sestertios nummus octingentos dedit, ex cuius summe reditu, rosam ne minus ex sestertiis nummis sedecim posuisse vellint et reliquum, quot est ex usuris escas rosales et vindemiales, omnibus annis, poni sibi voluit et loco uti iussit.

“Agli dei Mani, Caio Vettonio Massimo, della tribù Fabia, veterano, tornato dal servizio militare, fece da vivo (questo sepolcro) per sé e in sua memoria e per onorare con rose e con offerte la (sua) sepoltura, lasciò agli abitanti del pago di Misquilen ottocento sesterzi perché, dal reddito di questa somma, offrissero non meno di sedici sesterzi di rose e, da quanto ancora si riceverà dall`impiego del capitale, volle che gli offrissero, ogni anno, offerte a primavera ed autunno e dispose che il sepolcro fosse accessibile (per portare le offerte)”.

Anche se, per dover di precisazione, il termine “Massimo” posto in seguito a “Fabia” vuol forse indicare che egli fosse stato il più importante o il più anziano della tribù Fabia, e che non fosse dunque uno dei suoi nomi. Sta di fatto che il rinvenimento ha confermato la presenza di antichi insediamenti nell’area e l’iscrizione fu studiata, nei secoli, dai più importanti filologi e linguisti italiani.

Principale oggetto d’approffondimento è proprio il termine “Misquilen“, evidente nome del luogo. “Misquilen”, difatti, è un termine germanico retico-euganeo che deriva dalla parola composta “müsc-weihle”, ossia “valle paludosa”. Una definizione confermata dalla stessa geologia e morfologia del territorio, ricco ancor oggi di aree fortemente umide e di risorgive. Ma confermata anche da un documento del 1226, conservato nell’archivio vescovile di Belluno, dove Mussolente è scritto come “Musculento”: “muscu“, forma contratta di “musecu” o “moseco”, è un tipico termine medio alto tedesco che significa proprio “paludoso”.

mussolente sarcofago

Fonte dell'immagine: santeulalia.altervista.org

Nonostante ci sia dunque prova fisica dell’antico passato di Mussolente, la maggior parte delle sue vicissitudini storiche ebbero luogo tra l’XI e XIII secolo, con l’ascesa della famiglia degli Ezzelini. Gli Ezzelini, conosciuti poi come i Da Romano, furono un’antica e potente famiglia nobiliare veneta di origini germaniche. I principali protagonisti della loro complessa storia furono Ezzelino I il Balbo, Ezzelino II il Monaco ed Ezzelino III il Terribile. E fu proprio a causa di quest’ultimo che l’intera dinastia venne estinta, con la barbara uccisione di tutti i suoi membri nel 1260.

Cosa vedere a Mussolente

Oltre alla meravigliosa natura che lo circonda, sono tre le principali attrazioni del Comune di Mussolente.

1. Il Santuario della Madonna dell’Acqua è un luogo molto caro agli abitanti e le sue fondamenta risalgono ad oltre mille anni or sono, nel periodo dell’Alto Medioevo. Dall’XI al XVIII secolo, approssimativamente, il santuario fu un importante monastero benedettino.

La tradizione popolare vuole che il 15 luglio 1636 una violenta alluvione si abbatté sulla zona, investendo e distruggendo anche il convento. Un certo Sebastiano Favero di Mussolente, mentre osservava la devastazione dall’argine del torrente Volon, vide galleggiare nelle acque una statua di legno, la quale si scoprì poi essere una statua della Madonna.

Era la statua lignea che, da tempo immemore, la chiesa del monastero ospitava al suo interno. E oggi, in quel punto, sorge il Capitello della Madonna dell’Acqua. La statua prese così il nome di Madonna dell’Acqua e da allora la popolazione si è sempre rivolta ad essa per ottenere conforto, aiuto e protezione. Dal 1636 e ancor oggi, verso la fine di luglio, si festeggia in paese la Sagra della Madonna dell’Acqua.

2. Villa Negri Piovene, conosciuta anche come Villa Nervi, è una delle più maestose ville venete e sorge sulle colline ai piedi del Monte Grappa. Fu realizzata dall’architetto Antonio Gaidon nel 1763, su commissione del nobile Antonio Negri Miazzi, che collaborò così intensamente al progetto da esserne considerato coautore.

La villa, che si innalza su tre piani, ha due porticati in posizione arretrata rispetto al corpo centrale e si affaccia su un’ampia scalinata circondata da un enorme parco con labirinto. Oggi è di proprietà della famiglia Piovene e ne è visitabile solamente la zona esterna, su prenotazione; ma rimane tuttavia visibile anche dalla SP 248.

3. I Sentieri Natura di Mussolente sono un vero e proprio viaggio culturale nel paesaggio. Si tratta di progetto nato su iniziativa dell’Amministrazione Comunale e sviluppato grazie al contributo di numerosi volontari e associazioni, oltre che alla partecipazione dei ragazzi delle scuole.

L’obiettivo era quello di creare un percorso che valorizzasse le bellezze panoramiche, naturalistiche e storiche di Mussolente, incoraggiando la conoscenza ed il rispetto del territorio. A tal proposito sono dunque stati realizzati 4 sentieri, che accompagnano i visitatori in un viaggio alla scoperta di tutti punti d’interesse nella zona; dagli antichi mulini alle trincee, dai boschi alle risorgive.

E, se sarete fortunati, potrete forse incontrare anche l’anguana misquilia, la mitologica creatura che abita i boschi e le sorgenti d’acqua, dagli straordinari poteri benefici. Colei che osserva costantemente, nascosta tra la vegetazione, gli esseri umani e le loro azioni, per assicurarsi che rispettino la natura in cui vivono. Perciò non tradite la sua fiducia!


Condividi su