Fonte foto: hdsalento.com
Ci troviamo nel Salento Meridionale, più precisamente nella sua estremità più a sud; qui sorge il borgo di Santa Maria di Leuca, che possiamo definire anche come “il borgo tra i due mari”. Il perché di questa definizione è ben presto detto: proprio in questa località si incontrano il Mar Adriatico e il Mar Ionio.
Questo luogo ha una fortissima vocazione turistica, un po’ come tutta l’area salentina. In quest’articolo, in ogni caso, si cercherà di scoprire la sua storia e dunque i suoi siti d’interesse più o meno caratteristici.
Le origini del “borgo tra i due mari” tra storia…
Iniziamo col dire che il toponimo Leuca viene dal greco Leukos (Λευκός), che vuol dire Bianco. Non a caso, nell’antichità la località veniva chiamata Leukà, ossia le Bianche. Probabilmente, questo nome stava a indicare il candore delle sue coste rocciose.
Comunque, le sue origini sono ancora poco chiare: c’è chi attribuisce la fondazione di Leuca ai Greci, più precisamente al popolo degli Acareni, e chi invece ai Fenici, o addirittura al popolo dei Filistei, che come i Fenici proveniva dal Mediterraneo orientale (tra gli attuali Libano e Israele). I ricercatori, lontani da ogni dibattito, hanno comunque scoperto l’esistenza di un insediamento risalente all’Età del Bronzo nelle immediate vicinanze al Santuario di Santa Maria di Leuca, che vedremo successivamente.
Le fonti storiche su Leuca, comunque, sono assai scarse, quindi non sappiamo praticamente nulla della sua storia antica, tantomeno su quella medievale. Possiamo essere d’accordo solamente sul fatto che, nel 43 d.C. circa, la sua popolazione si sia ufficialmente convertita al cristianesimo. Il toponimo Santa Maria, però, ha un duplice significato che si perde nella leggenda, che si dovrebbe ricercare nello sbarco di San Pietro in questa terra o nel miracoloso salvataggio di alcuni naufraghi da parte della Madonna, avvenuto nel XVI secolo.
Ed è con l’avvento del Cristianesimo che le notizie si intensificano, seppur di poco: infatti, Leuca era stata visitata da un Papa per ben due volte nel I millennio d.C.! Il primo, Giulio I, giunse nell’anno 343 per consacrare il santuario locale; il secondo, papa Costantino, fu di passaggio nella città nel 710, dopo aver sostato a Otranto. Nel 2008, quasi mille anni dopo, papa Benedetto XVI era atterrato a Punta Ristola in elicottero per celebrare la messa sulla piazza antistante la Basilica.
… e leggenda
Le leggende su Leuca, in mancanza di reperti e fatti storici, si perde dalla notte dei tempi e arriva addirittura ai giorni nostri. In molti hanno parlato della località, chiamandola con nomi diversi o attribuendole origini alla stregua del mitico.
Lo storico latino Strabone ricordava Leuca come una piccola città in cui sorgeva un tempio dedicato a Minerva. Ancora, il medico e letterato Antonio de Ferraris, conosciuto come “il Galateo”, scriveva nel Cinquecento: “[…] nel promontorio Iapigio vi è un tempio rinomato e alla religione sacro e venerando. In questo vi era una piccola città che si chiamava Leuca.“
Le origini mitiche di Leuca, in ogni caso, andrebbero attribuire a una sirena. Il drammaturgo greco Licofronte, nel suo poema “Alessandra”, parla della sconfitta delle tre sirene incantatrici da parte di Ulisse, le quali prima di morire si tramutarono in altra forma, così da dare origine a tre diverse città. Una di queste sarebbe proprio Leuca, che prendeva il nome dalla sirena Leucasia.
Sulla leggendaria sirena ne parlano lo scrittore contemporaneo Carlo Stasi, che ha formulato una sua teoria sui nomi di Punta Meliso e di Punta Ristola partendo dalla morte di Leucasia, e il monaco cappuccino Luigi Tasselli, che nei Seicento scriveva:
…fu chi disse essere stata edificata questa città di Leuca dalla Sirena Leucasia, come Napoli dalla compagna Partenope. Ma perché queste sirene, secondo le historie meretrici, e secondo le favole incantatrici, non sono mai da’ veri historici ammesse per edificatrici di città o terre; dissero però altri e più fondatamente…
L’unica certezza che abbiamo, comunque, è l’esistenza di un reale luogo di culto pagano, situato a solo 1km da Leuca. Si tratta di Grotta Porcinara, che ospitava, appunto, un tempio pagano che era frequentato da diverse popolazioni fino al II secolo d.C..
Cosa vedere a Santa Maria di Leuca?
Sono molte le attrazioni che rendono suggestiva questa località, una tra tutte è di origine naturale. Infatti, in determinate condizioni, è possibile vedere, all’altezza di Punta Meliso, il punto (o meglio, la linea) d’incontro tra il Mar Adriatico e il Mar Ionio. In particolare, il fenomeno è dovuto dall’incontro delle correnti del Golfo di Taranto e del Canale di Otranto, che separa il Salento dall’Albania.
Notare la differenza cromatica tra le due masse marine Fonte foto: bellavitainpuglia.it
Dal 2006, il territorio di Leuca è stato inserito nel Parco Costa Otranto – Santa Maria di Leuca e bosco di Tricase, istituito dalla Regione Puglia per salvaguardare il patrimonio naturale e architettonico della zona, che è di una suggestività davvero notevole.
Tra i monumenti storici e architettonici annoveriamo, infatti, le due chiese principali di Leuca, ossia la Basilica di Santa Maria de finibus terrae, costruita nel Settecento probabilmente su di una struttura ecclesiastica preesistente (che a sua volta sorgeva sul tempio dedicato a Minerva) e chiamata de finibus terrae perché “questa era l’ultima zona abitata da cives“, ossia cittadini, e la Chiesa di Cristo Re, costruita tra il 1896 e il 1935 riprendendo gli stili romanico e gotico.
Basilica di Santa Maria a sinistra, Chiesa di Cristo re a destra. Fonti foto: turismoinpuglia.com e laglobetrotter.it
Tra le altre architetture “leucane” troviamo il faro di Leuca, situato a Punta Meliso, sorto nel XIX e attivato per la prima volta nel 1866, la Cascata Monumentale, una lunga scalinata costruita nel Novecento che adorna il punto terminale dell’acquedotto pugliese, la Torre dell’Omomorto, struttura difensiva seicentesca che testimonia come la popolazione doveva difendersi dalla minaccia degli Ottomani, che spesso tentavano di invadere la vicina Otranto, e il Museo Vito Mele, situato accanto alla Basilica, dedicato all’omonimo scultore e che ospita opere di arte contemporanea.
Fonti foto: hotelpanoramico.net, destimap.com e grottedileuca.com
Dove trovare dei paradisi naturali a Leuca?
Santa Maria di Leuca, essendo una località costiera, è anche un posto dove è possibile trovare un sacco di spiagge e di grotte. Queste ultime si dividono in Grotte della Rada, Grotte di Levante e Grotte di Ponente, a seconda della loro collocazione geografica.
Le cave più suggestive sono certamente Grotta Porcinaia, situata nei pressi di Punta Ristola e nella quale vi sono diverse incisioni che testimoniano l’antico uso religioso, la Grotta dei Giganti, al cui interno sono stati trovati reperti risalenti al Paleolitico, la Grotta della Stalla, una delle più belle che forse veniva usata come riparo, e la Grotta delle Giole, forse la più grande della zona.
Numerose allo stesso modo sono anche le spiagge, e tra le più belle annoveriamo la spiaggetta del Ciolo, situata in Località Ciolo a circa 10 minuti di macchina da Leuca, l’insenatura di Felloniche, raggiungibile in 5 minuti d’auto, la vicina baia di San Gregorio, dove è possibile scorgere anche le testimonianze architettoniche del porto dell’antica città messapica di Veretum, e la Spiaggia di Pescoluse, considerata “la regina di tutte le spiagge” e distante da Leuca 15 minuti al volante.
Spiaggia di Pescoluse, o meglio "le Maldive del Salento" Fonte foto: turismo.puglia.it
Nei dintorni di Leuca
Santa Maria di Leuca, come già detto, si trova nell’estremo sud della Puglia, costituendo di fatto il “punto più a sud della regione” con Punta Ristola. Dalla località si possono raggiungere molto facilmente i borghi di Tricase, di Castro e di Torre San Giovanni.
Sono altrettanto facilmente raggiungibili le città di Gallipoli e di Otranto, che distano soltanto 35 minuti e 50 minuti, così come Nardò in soli 48 minuti e il capoluogo provinciale, Lecce, che dista solamente un’ora di macchina da Leuca.
Insomma, da Leuca potete andare praticamente dove volete, e addirittura potete visitare quasi tutto il Salento leccese visitando le località più o meno significative in una sola giornata, per poi tornare a Leuca per cena e, magari, per dormire.
“Dalla marina d’Oriente un seno, Curvasi in arco, e contro ai massi opposti, Delle rupi, le salse onde spumose , S’infrangono. Celato ad ogni vista Si spazia il porto interior; di cui dall’un fianco e dall’altro un doppio muro, Si protende di scogli e dentro terra, Sorge il tempio lontano.”
Virgilio, III libro dell’Eneide (v. 533-536)
Classe 1996. Sono appassionata di molte cose, tra cui la fotografia.
Nasco in un borgo del Centro Italia e quando ne ho la possibilità faccio dei piccoli viaggi (o gite fuori porta, come preferite) nei luoghi più disparati della mia terra, ossia proprio l’Italia Centrale.
Quella di Hermesmagazine è la mia prima esperienza in assoluto da pubblicista; dietro le quinte ho curato, insieme ad altre persone, i testi di alcuni articoli per il sito leviedelcinema.it (Rassegna del film restaurato che si tiene non molto lontano da casa mia). Nel tempo libero gestisco una piattaforma personale in cui ho catalogato i miei scatti in giro per il Centro Italia (e non solo) e in cui scrivo qualcosa riguardo i miei spostamenti.