La costa salentina comprende un percorso che può essere diviso in quattro aree geografiche distinte, in modo da poterlo fare a tappe, una o due zone al giorno. Sicuramente sono necessari almeno due giorni, uno per il percorso lungo la costa est ed uno per il percorso lungo la costa ovest, ma un percorso in quattro giorni consentirebbe di godere meglio ogni meraviglia. Cominciamo.
La costa a nord–est del Salento
San Cataldo
Partendo da Lecce, si raggiunge facilmente San Cataldo, marina principale della città, da cui dista pochi chilometri. Offre un lungo tratto costiero, di cui il migliore è occupato da lidi privati. Non offre molto per il divertimento, ma la sera si può decidere di fare una passeggiata sul lungomare o sostare in una piazzetta interna dove ci sono pizzerie e gelaterie. Di particolare interesse storico è il Porto di Adriano, residui dell’antico porto romano ben visibili vicino al faro.
Torre dell’Orso
Proseguendo verso sud, raggiungerete i centri di San Foca, Roca Vecchia e Torre dell’Orso. San Foca offre la passeggiata sul lungomare e spiagge ampie, sebbene il mare sia maggiormente esposto ai venti e quindi più spesso mosso. Oltre alle gelaterie sul lungomare, esistono buone pizzerie nelle vie interne e la sera è ideale sostare in uno dei lidi appena fuori dal centro abitato che diventano delle ottime discoteche all’aria aperta.
Laghi Alimini e Otranto
Dopo aver superato i Laghi Alimini (Alimini Grande e Alimini Piccolo), sulla cui costa dal lato del mare si susseguono diversi villaggi turistici, entrerete nell’antica e gloriosa Otranto, un tempo il principale centro del Salento, che ancora oggi è noto come Terra d’Otranto. Il consiglio è quello di fermarsi ad Otranto soprattutto la sera, quando la movida anima le vie del piccolo, ma incantevole, centro storico, tra i Bastioni ed il Castello nella parte alta, fino alla costa bassa. Nella parte alta vi sono numerosi piccoli negozi dove acquistare souvenir, prodotti locali e abbigliamento, oltre che diversi pub e lounge bar. Nella costa bassa nei pressi del mare troverete diversi localini che offrono cocktail a suon di buona musica. Un’atmosfera davvero incantevole.
La costa a sud–est del Salento
Santa Maria di Leuca
Capo Santa Maria di Leuca è noto anche come De finibus terrae, proprio perché è l’estremo lembo di terra di questa parte d’Italia. Molti credono che il mar Ionio ed il mar Adriatico si incontrino proprio qui, mentre in realtà secondo le cartine nautiche ufficiali il punto di incontro tra i due mari è a Punta Palascia nelle vicinanze di Otranto. A Leuca da vedere è soprattutto il Santuario di Santa Maria di Leuca e la lunga scalinata che porta alla fontana dell’Acquedotto. Il Santuario si trova in posizione prominente in cima ad una collina dominando tutto il territorio circostante, mentre se siete davvero fortunati potrete vedere in funzione la Cascata Monumentale dell’Acquedotto, che sgorga per 120 metri appena sotto il Santuario per sfociare in mare, sviluppandosi tra le scalinate. La cascata risulta essere quasi sempre chiusa ed è stata voluta per celebrare la fine dei lavori per l’acquedotto nel 1939.
Fonte foto: Guida Puglia
La costa a sud–ovest del Salento
Pescoluse
Risaliamo la costa da Leuca, stavolta ad ovest, lungo il lato del Mar Ionio. Nella fascia meridionale il primo centro rinomato per il turismo che incontriamo è Pescoluse. Il piccolo borgo d’estate diventa molto più grande grazie alla massiccia presenza di turisti che scelgono la bellezza incantevole del suo mare e delle sue spiagge, tanto che si è guadagnato nel tempo l’appellativo di Maldive del Salento, per estensione del nome di un lido privato. Del resto, qui vi sono lunghe spiagge di sabbia bianca finissima che si estendono per circa sei chilometri ed un mare trasparente dalle tonalità azzurre e celesti che ricordano le splendide isole dell’oceano Indiano. Oltre ai lidi privati troverete alcuni tratti con spiagge libere ed altri di spiagge libere attrezzate, dove si pagano soltanto i servizi.
Gallipoli e le sue spiagge
Giungiamo a Gallipoli, grande cittadina che possiamo considerare la perla del Mar Ionio al pari di Otranto per l’Adriatico, se oltre al mare teniamo in considerazione anche la bellezza architettonica del luogo e le possibilità di divertimento. Il mare di Gallipoli è molto esteso e presenta molte possibilità differenti, tanto che ciascuna area ha il suo nome proprio: Punta Pizzo, Punta della Suina, Baia Verde, Rivabella, Lido Conchiglie e Padula Bianca. Oltre alla piccola spiaggia cittadina (nota come Spiaggia della Purità), la più vicina al centro abitato è senz’altro Baia Verde, dove numerosi lidi si susseguono alternandosi a tratti liberi. La vita notturna offre molto grazie alla presenza di diverse discoteche come il Praja, il Samsara (anche lido) e il Rio Bo.
La costa a nord–ovest del Salento
Porto Cesareo e Torre Lapillo
Infine, risalendo la costa ionica ancora per alcuni chilometri, raggiungerete le mete di Porto Cesareo e Torre Lapillo. Porto Cesareo si presenta con lunghe spiagge di sabbia bianca ed un fondale che degrada molto lentamente così che potete camminare verso il mare per decine e decine di metri senza raggiungere l’acqua più alta. La particolare bellezza di queste rive ha fatto sì che sorgessero numerosi villaggi turistici ed hotel, oltre che stabilimenti balneari, sebbene i tratti di spiaggia libera non mancano mai.
Fonte foto: TripAdvisor
Da visitare è l’Isola dei Conigli, un piccolo isolotto poco distante dalla costa che può essere raggiunto piuttosto facilmente anche a nuoto, oppure tramite servizio navetta in barca. Qui il mare è ancora più affascinante. Per la sera, potrete sostare in uno dei suggestivi localini sul mare oppure passeggiare nelle vie interne chiuse al traffico. Torre Lapillo, infine, è la naturale prosecuzione di Porto Cesareo, ed anche qui troverete lo stesso tipo di spiagge e di mare.
Vi consigliamo di ammirare queste meraviglie in più di quattro giorni, al fine di rendere sazi i vostri occhi di ogni splendido luogo che sceglierete di visitare.
Laureata in Lettere e in Filologia Moderna, nasce a Napoli il 10/09/1989 e vive a Parete, in provincia di Caserta. Sposata, madre di Michele e spesso dedita con passione all’arte culinaria. Docente presso un istituto d’istruzione superiore e giornalista pubblicista, iscritta all’albo dal 28 gennaio 2019, nutre una certa passione per la scrittura prosastica e poetica. Come l’araba fenice costituisce il suo esordio narrativo.