La storia
Caratteristica principale di questo borgo ormai disabitato sono le costruzioni con i tipici balconi, i Gafii, risalenti al periodo longobardo. Valle Piola ne custodisce ben due: uno al centro del paese e l’altro presso il vicino nucleo Case Menghini. Le case avevano stalle adiacenti nelle quali bovini, suini, ovini e cavalli dimoravano e ognuno aveva il suo appezzamento di terreno per la coltivazione.
Molta storia ha segnato Valle Piola. Per tutto il periodo storico che va dal XIII secolo fino all’unità d’Italia, questo borgo è stato protagonista di numerose rivolte da parte degli abitanti a causa dell’imposizione dei regnanti del posto, di pagare le tasse. A causa delle scarse risorse economiche di quel tempo gli abitanti non riuscivano a rispettare i pagamenti e le sommosse erano all’ordine del giorno. Un clima di disagio e ristrettezze che presto avrebbe portato gravi conseguenze.
Per la sua posizione e la forma a U della zona, il borgo si prestava molto bene a nascondere i nemici dello Stato. Infatti pare che molti briganti di quel tempo si fermassero qui per non farsi trovare. Fu ciò che cercò di ottenere anche Carmine Santini «il giacobino senza pace» che, dopo una vita di violenza e di travaglio, rifugiatosi a Valle Piola, fu rintracciato e scannato, in una forra, dagli uomini del brigante Sciabolone.
Altro personaggio, Melchiorre Delfico (filosofo, economista e politico italiano dell’800), a causa della censura dei suoi scritti faziosi, fu costretto a nascondersi per mesi in una grotta del borgo, cibandosi solo di erbe.
Il primo esodo avvenne nel 1152, dopo un violento terremoto che fece molte vittime e spinse la popolazione a spostarsi verso Teramo. Nel 1950 molte famiglie richiamate dalle attrattive che offrivano le città, cominciarono a lasciare il paese fino a quando nel 1977, l’ultimo nucleo familiare con il suo esodo, rese per sempre quello che oggi viene definito un borgo fantasma.
Dall’aprile del 2011, il borgo Valle Piola è stato messo in vendita online, una mossa mirata ad attirare l’attenzione di possibili investitori, ma ad oggi non ha acquirenti. Il prezzo, 550 mila euro, comprende 15 edifici in pietra per una superficie di 4.400 metri quadrati e 6 ettari di terreno. La notizia di questa vendita non è rimasta circoscritta al territorio italiano, ma è arrivata anche all’estero. Il quotidiano britannico Daily Telegraph, incuriosito, ha fatto visita al paese fantasma e ha pubblicato un reportage pubblicizzando ed esaltando il borgo: “Chi è stanco dei prezzi della Gran Bretagna, di proprietà paralizzanti e intemperie, a 485.000 sterline potrà comprare il villaggio storico di Valle Piola, circondato da terreno montuoso e selvaggio, nel cuore di uno dei più grandi parchi naturali del Paese”. La “curiosa” vendita ha suscitato l’interesse di alcuni imprenditori europei, ma nonostante il prezzo allettante la sorte del piccolo borgo sembra essere quella di continuare ad essere disabitato.
Chissà se un domani qualcuno si ricorderà dell’esistenza di un territorio così ricco di storia, di un borgo solitario che potrebbe offrire alternative di pace e ritiro rispetto alla frenesia delle città. Magari potrebbe costituire un rifugio anche per chi volesse sfuggire a virus e assembramenti metropolitani. Potrebbe qui riscoprire la bellezza della natura, della sua voce fatta di silenzi e profumi e riassaporare le fragranze del tempo storico che ha segnato le pietre nel suo scorrere.
Mi rimetto in gioco sempre. Cerco ogni giorno il meglio da me e per me. Curiosa, leggo e scrivo per passione. Imparo dal confronto, dalle critiche costruttive e rinasco cercando di superare i miei limiti. È così che approdo a nuove mete dopo scelte di studio e lavoro completamente diverse, quali la contabilità e un impiego in amministrazione in un’azienda privata e mi dedico a ciò che avrei dovuto fare fin dall’inizio.