Vinadio: una viaggio alla scoperta di questo luogo

Le origini del comune occitano Vinadio, in provincia di Cuneo in Piemonte, risalgono alla fine del XI secolo, il comune proviene dalla scissione della Valle Stura, in cui inizialmente veniva prodotto il vino, per questo il suo stemma è rappresentato da un grappolo d’uva, ad oggi al posto del vino viene prodotta l’acqua minerale naturale Sant’Anna di Vinadio.

Una delle attrazioni principali attrazioni è il Forte Albertino, conosciuto anche come il Forte di Vinadio, è la creazione di Carlo Alberto di Savoia, che nel 1834 commissionò i lavori, che coinvolsero per 11 anni 4000 persone. Questo capolavoro d’ingegneria si trova ad occidente del paese ed è suddiviso in tre fronti: il Fronte Superiore, il Fronte d’Attacco e quello Inferiore. 

Il Forte, capolavoro di architettura militare, non fu protagonista di nessuno scontro in quegli anni e per questo che la sua importanza andò scemando. Solo nel ‘900 con la prima guerra mondiale, fu un importante sede militare. 

Dal 2017 a questa parte a tutelare questo edificio, insieme al comune di Vinadio, c’è la fondazione Artea, la quale ha contribuito alla sua valorizzazione. 

Il Forte garantisce diverse attività da poter svolger, per passare una vacanza indimenticabile, come il volo libero sull’edificio o un app interattiva per una caccia al tesoro, insieme ad altri percorsi multimediali. 

Senza ombra di dubbio a Vinadio il colle della Lombarda è una delle destinazioni perfette per trascorrere una giornata insieme alla natura, è percorrendo la salita che si incontra il Santuario di Sant’Anna. Posto in completa altitudine al suo fianco c’è un hotel con mensa a disposizione, per aiutare chiunque sia stanco. In origine la Chiesa costruì un rifugio nel XI-XII secolo per assistere i viandanti, solo in seguito secondo la leggenda, la Santa apparse alla pastorella Anna Bagnis per indicarle dove costruire il Santuario ed è proprio a 500 metri, che sorge la sua statua. Salendo si arriva al lago sant’Anna, ed è proprio qui che emerge tutta la differenza tra i due meravigliosi paesaggi di mare e montagna. 

In questa zona c’è stato un primo insediamento Neolitico, ovvero all’interno del Sito Archeologico delle Grotte di Aisone, un sito di grande valore istituito dalla Regione Piemonte nel 2019. L’obiettivo è di garantire la biodiversità e le differenze tra gli uccelli, che proprio qui vivono tranquilli, come specie protette, in particolare per i visitatori non sarà difficile intravedere un aquila o l’upupa. In questi 26 ettari di terra, ricchi di una fitta flora, costituita in particolare da orchidee, durante le mezze stagioni è abitata da caprioli e camosci. 

Fin dall’inizio del V millennio a. C., questa zona fu occupata da uomini neolitici, per questo nella riserva delle Grotte di Aisone, sono stati rinvenuti dei resti di una sepoltura infantile. 

Per rendere la visita a questo comune, sempre più piacevole bisogna far visita al Lago Martel, il quale è circondato da Larici e da rocce, perfetto per chi desidera una totale immersione nella natura. 

Tra le fortezze presenti sul territorio di Vinadio, sono presenti, oltre al Forte Albertino, anche il Forte Neghino e la Batteria Serzia. Il primo, piccolo e dalla forma ellittica agiva come difesa militare e fu costruito verso la fine del 1800 sul versante opposto della valle Stura, sottostante al forte di Vinadio e al paese, aveva il compito di fornire sicurezza e protezione. 

Attraverso un’escursione piacevole vi si può accedere in tutta tranquillità, osservando le casette intorno ad esso. Per i più atletici la salita la si può affrontare attraverso un sentiero ripido e sterrato seguendo i percorsi A2 e A3, mentre per chi desidera visitarlo senza arrivare in cima con il fiatone è consigliato il percorso A1. 

In fine, se si passa a Vinadio è obbligatorio visitare la Batteria Serzia, costruita tra il 1885 e il 1886, domina da uno spintone roccioso, quasi a picco sull’abitato di Pratolungo. La batteria è un complesso a forma di T e si può raggiungere attraverso un percorso da svolgere a piedi o in bici ed anche con l’auto, ma attenzione, a piedi incontrerete un ponte levatoio in rovina, non facile da percorrere. La struttura, conservata in ottimo stato, è circondata su tre lati da un profondo fossato, al suo interno possiamo trovare numerosi depositi e casematte ben conservate.