A “caccia” di erbe da campo

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La primavera non sarà ancora alle porte, ma si sta avvicinando sempre di più. Con essa, si avvicina anche il periodo ideale per cominciare ad uscire e a raccogliere tutte quelle erbe da campo commestibili che ci accompagnano molto spesso nelle nostre cucine.

Alcune di esse sono così comuni che è impossibile non conoscerle: persino un abitante e assiduo frequentatore delle metropoli deve averle sentite nominare almeno qualche volta. Altre, invece, per quanto possano essere meno famose, sono in realtà piante assai comuni dalle numerose proprietà.

Ebbene, scopriamone alcune insieme!

erbe da campo

Fonte foto: romatoday.it

Erbe da campo: una breve definizione

No, non vuol dire che provengono da campi agricoli o comunque da terreni coltivati. Si tratta, infatti, di piante selvatiche che crescono spontanee nei nostri boschi o addirittura nei nostri giardini. Possono crescerne alcune su terreni coltivabili, ma in genere li si può trovare ai margini di essi e quasi sempre quando questi si trovano a riposo (termine più corretto: a maggese).

L’Italia è considerata un vero e proprio paradiso di erbe da campo spontanee, ma attenzione: non tutte sono commestibili! Lo sono per la maggior parte, certo, ma è importante saperle riconoscere per non incorrere in spiacevoli situazioni, poiché alcune di esse sono velenose e possono costituire un pericolo anche mortale per noi.

Un piccolo elenco di erbe spontanee

Di seguito elenchiamo alcune delle piante più diffuse in tutto il territorio italiano, senza dimenticare di parlare delle loro proprietà e del loro impiego più comune tra i fornelli delle nostre abitazioni. Preparate il vostro cestino ed armatevi di bastone, coltellino (o cesoie) e di tanta, tantissima pazienza!

Ruchetta selvatica

Conosciuta col nome scientifico Diplotaxis tenuifolia, è una parente stretta della rucola coltivata. Cresce nei luoghi più impervi, come ad esempio le pareti rocciose, ma possiamo trovarla anche tra le crepe dei muri; il suo habitat spazia dalla pianura fino ai 1000 metri di altitudine. Della ruchetta si raccolgono le foglie alla base ed è buona da cruda sia come insalata che come condimento della pizza. Potete trovarla tutto l’anno.

erbe da campo

Fonte foto: popolopulsanese.com

Borragine

Un nome alquanto strano, ma quello scientifico non è da meno: Borago officinalis. Cresce in primavera e la si può riconoscere perché sia i fiori, di colore bluastro, che le foglie sono pelose (sì, sono ricoperte di una peluria molto fine). Con queste ultime ci si può preparare un’ottima zuppa o una bella frittata, ma può anche essere preparata come una frittella con mozzarella ed acciughe. Può essere confusa con la mandragora, (non commestibile), ma quest’ultima ha dei fiori più violetti e cresce solo in autunno, fra l’altro solo nel sud.

erbe da campo

Fonte: artedellasopravvivenza.it

Asparago selvatico

Si dice che il cane sia il migliore amico dell’uomo, ma anche l’asparago non scherza! Chiamato dalla comunità scientifica Asparagus acutifolis, viene impiegato in numerosi primi piatti, dalla pasta al risotto; ci si può fare anche un’ottima frittata. Tuttavia, ciò che viene impiegato della pianta è il germoglio, che cresce in primavera, e deve essere raccolto con molta attenzione, tagliandolo dalla base. Altrimenti, la pianta in sé è perenne e sempreverde, conosciuta in alcune parti d’Italia come sparacina.

erbe da campo

Fonte foto: statoquotidiano.it

Finocchietto selvatico

È la variante selvatica del classico finocchio coltivato, e in alcune parti dell’Italia centrale è conosciuto come finocchio pacio. Scientificamente conosciuto come Foeniculum Vulgare, viene utilizzato in particolar modo nel centro-sud per aromatizzare pietanze a base di carne e pesce, ma non mancano primi piatti in cui viene preparato! Addirittura possiamo trovarlo in prodotti da forno. La pianta può diventare molto alta, anche fino a due metri, e se ne raccolgono le foglie a inizio primavera e i frutti a fine estate.

erbe da campo

Fonte foto: geelfloricoltura.com

Ortica

Ebbene sì, la pianta dei nostri peggiori incubi d’infanzia e di ogni camminata fuori sentiero è commestibile! Chiamata anche Urtica dioica, viene impiegata dalla notte dei tempi nelle cucine. Le sue foglie, infatti, accompagnano molti risotti.

Viene raccolta in primavera e può essere utilizzata anche per trattare il cuoio capelluto di tipo grasso e come antiparassitario macerandola.

erbe da campo

Fonte foto: naturalei.it

Tarassaco

Nome scientifico Taraxacum officinalis, nella “lingua” di tutti giorni viene chiamato dente di leonesoffione (per i suoi caratteristici batuffoli bianchi che con un bel soffio si disperdono nell’ambiente) o addirittura pisciacane. Si raccoglie generalmente a metà primavera e di questa pianta si usano le foglie per insalate e frittate, e le sue radici per degli ottimi infusi o tisane. I suoi fiori sono un toccasana per le api.

erbe da campo

Fonte foto: milanofree.it

Cestino in mano e…

…si parte! Tuttavia, se siete sì appassionati di erbe da campo ma non avete una sufficiente conoscenza di esse, per favore fate prima in modo di poter imparare a riconoscerle! Questo video spiega alcune regole basilari della raccolta delle piante spontanee e ve ne illustra alcune di quelle commestibili.

In ogni caso, per un migliore approfondimento, è altamente consigliabile una guida dedicata che potete trovare in ogni libreria o anche online. Un costo, assolutamente, ma sarà il vostro piccolo investimento che può salvarvi la vita.


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