Addio ad Anna Majani, la regina del cremino Fiat: una vita tra dolcezza e talento imprenditoriale

Fonte foto: dissapore.com

Ci sono tante cose che rendono iconica l’Italia, da intere città fino a piccoli prodotti di artigianato. Tra questi c’è il cremino FIAT, un cioccolatino storico, composto da quattro strati alternati di pasta di nocciole e mandorle dall’incredibile scioglievolezza. Dietro ad un prodotto all’apparenza semplice c’è una storia lunga oltre duecento anni fatta di pura passione e capacità imprenditoriale che è stata portata avanti negli ultimi anni da Anna Majani, scomparsa il 28 febbraio nella sua Bologna all’età di 85 anni.

Anna Majani, capostipite della settima generazione dei Majani, è stata un’imprenditrice lungimirante e coraggiosa che ha saputo prendere l’eredità della famiglia e plasmarla ai tempi moderni perseguendo un successo in continuo aumento e che non accenna a calare. A Bologna era chiamata la “regina del cioccolato” ed è ricordata sia per il suo lavoro che per il suo buon cuore e il tempo che ha sempre dedicato al volontariato come a ripagare la sua fortuna e il suo successo. La sua carriera nell’azienda di famiglia è iniziata quando, appena maggiorenne, decise di affiancare il padre Francesco Majani nelle attività aziendali nella fabbrica di Crespellano. Ha voluto partire dal basso svolgendo molti ruoli in produzione e amministrazione e questo le ha permesso di capire a tutto tondo il processo produttivo della fabbrica fino a diventarne vice presidente. Una donna che ha fatto la storia e un esempio di genio italiano che nessuno dimenticherà.

La Majani, la fabbrica di cioccolato più vecchia d’Italia

Il “Laboratorio delle Cose Dolci”, divenuto poi Majani, nasce a Bologna nel 1796 accanto alla Basilica di San Petronio da Teresa Majani. Dalla piccola bottega artigianale la famiglia riesce a passare in soli trent’anni alla creazione di un grande laboratorio di 5000 metri quadri nel cuore di Bologna, situato in un palazzo rinominato “Palazzo Majani” e dove già nel 1856 erano in funzione macchinari all’avanguardia acquistati da Giuseppe Majani a Torino, città che riuscì a raggiungere grazie all’ottenimento del passaporto dallo Stato Pontificio. L’ascesa della fabbrica di cioccolato Bolognese è inarrestabile e raggiunge notorietà mondiale grazie anche alla partecipazione alle esposizioni universali che si tennero in quegli anni; la Real Casa di Savoia vuole solo cioccolato Majani e conferisce all’azienda nel 1878 la facoltà di innalzare lo Stemma Reale sull’insegna del negozio bolognese.

Un’instancabile crescita frenata solo dalla seconda guerra mondiale che costrinse l’azienda a ricominciare da capo arrivando a dover cedere le quote di maggioranza negli anni settanta riacquistate poi dagli stessi Majani anni dopo. Un grande successo ottenuto con sacrificio e passione che non ha mai saputo spegnersi perché come sosteneva Anna Majani: “Fare la cioccolata fa bene, e anche mangiarla!”.

Il cremino FIAT, l’iconico dolce Majani

Nel 1911 la Fiat indice un concorso per la creazione di un dolce a simboleggiare la nuova Fiat Tipo 4. La Majani propone un cioccolatino a quattro strati fatti di crema di nocciole, mandorle e cacao rivoluzionario per l’epoca, sbaragliando la concorrenza per la maggior parte composta da cioccolatai torinesi e ideando un prodotto che non ha mai conosciuto declino. Il cremino FIAT inizia ad essere commercializzato e il marchio registrato e in tutta Italia non si riesce più a resistere a questo quadratino di dolcezza finemente incartato.

La Majani oggi, dopo Anna Majani

Con la scomparsa di Anna Majani le redini dell’azienda passano in mano del figlio Francesco che Anna definiva quasi un fratello, avendolo avuto a soli 16 anni. Francesco Majani eredita 225 anni di storia e il prestigio di portare avanti un’azienda che ha strasformato un cioccolatino in un prodotto di design simbolo del Made in Italy.