Italia paese del buon cibo, buon vino e anche di ottime birre italiane.
Pare infatti che in Italia la cucina metti tutti d’accordo ma per quanto riguarda il consumo di alcool c’è una vera e propria scissione tra chi preferisce bere vino, circa il 56%, e chi invece ama bere birra, circa il 50%.
C’è però una cosa che accomuna gli amanti del vino a coloro che amano bere birra: il “patriottismo”.
Si perché pare che gli italiani siano non solo amanti della birra ma anche fortemente legati ai brand italiani. Abbiamo quindi fatto le nostre ricerche, incluso chiesto ad amici e parenti, e stilato quali sono per noi di Hermes Magazine le 5 birre italiane più amate dagli italiani.
Birre Italiane: 4° e 5° posto
Reduci dal Sanremo, scaliamo il podio dal “basso”, con le birre italiane più amate dagli italiani.
5. Angelo Poretti
Birrificio italiano nato nel 1877, si definiscono “maesti del luppolo”. Questa birra nasce da un viaggio durante il quale Angelo Poretti, come un artigiano del rinascimento, ha visitato le “botteghe” degli artisti birrai del suo tempo. Dopo aver girato birrifici in Austria, Boemia e Baviera, Poretti riesce a trovare l’ispirazione giusta per la creazione della sua birra e apre il suo birrificio in Valganna, nel Varese, dove ancora oggi viene prodotta la birra. Nel 2015 la sua birra ha ricevuto il riconoscimento “Vera birra di qualità italiana”.
4. Birra Ichnusa
Il birrificio nasce nel 1912 a Cagliari. L’attività subisce un primo arresto durante le guerre mondiali per poi riprendere la produzione nel 1945, cavalcando il sentimento di ripresa che si iniziava a percepire nel paese. Nel 1986 l’azienda viene comprata dalla Heinekein, che decide di portare questa birra oltre i confini dell’isola e fargli raggiungere anche il continente, senza però snaturare il prodotto che ancora oggi mantiene quella impronta (è questo il significato della parola Ichnusa) che la rende unica.
3. Nastro Azzurro
Chiamata così perché potesse imporsi sul mercato mondiale come “La birra italiana”, è effettivamente la birra italiana più venduta all’estero.
La birra nasce nel 1963 ed è realizzata con mais italiano, che grazie ai potenti mezzi che abbiamo oggi possiamo persino tracciare. Recuperando infatti il codice del lotto presente sulla bottiglia è possibile conoscere tutta la storia della tua birra, dalla “nascita” alla tavola (link qui). Ma non è poetico?
2. Birra Moretti
L’uomo baffuto più simpatico della storia, dopo Ned Flanders, è non solo il logo ma ricorda anche il fondatore Luigi Moretti che portava proprio lunghi baffi.
L’uomo baffuto che si sporca i baffi mentre beve la birra è la rappresentazione perfetta di un prodotto che punta all’autenticità, per mettere da parte fronzoli e inutili etichette. Relax, amici e una birra, sono questi i pilastri che sorreggono questa birra sul podio.
1. Peroni
Nata nel 1846, realizzata solo con malto 100% italiano, è la birra che ancora oggi sa come fare breccia nel cuore degli italiani. Il birrificio incalza in particolar modo nel dopoguerra, quando lo stabilimento di Napoli diventa una realtà all’avanguardia, con un’organizzazione logistica ed organizzativa ai livelli delle aziende americane. Di pari livello sono le operazioni di marketing del brand. Nasce prima il celebre tappo metallico, seguono poi le pubblicità con gli “influencer” dell’epoca, come Mina e Ugo Tognazzi, fino poi ad inventare lo slogan che farà diventare la Peroni “la bionda più amata dagli italiani”.
Oggi la birra Peroni è ancora una delle birre più amate dagli italiani, merito anche della costante ricerca e della voglia di non sentirsi mai arrivati. Lo dimostrano le birre al limone, la maggior attenzione e ricercatezza delle materie prime utilizzate, e l’accostamento del brand agli eventi sportivi più importanti per gli Italiani. È per tutti questi motivi che la Peroni copre il primo posto della nostra classifica.
Laureata in lingue, sono approdata nel bellissimo mondo della comunicazione e marketing. La mia storia preferita da piccola era L’isola del Tesoro e da grande porto ancora dentro di me quella smania di scoprire mondi nuovi e di percorrere strade poco battute, qualità che trasferisco anche nel mio lavoro. Da maggio 2020 sono sbarcata in Hermes Magazine, dove in qualità di editor ho l’occasione di poter condividere le mie scoperte ed interessi. Siete pronti a venire con me nella mia prossima avventura?