Fonte foto: piccolericette.net
Se state cercando una ricetta ricca di sapori, non potete certo farvi mancare una buona cotoletta alla valdostana.
Meno famosa della cugina cotoletta alla milanese, resta comunque una gioia per il palato di grandi e piccini. E, decisamente, è un ricetta molto valida soprattutto in periodo invernale. La sua particolarità è senza dubbio il suo ripieno. Esso è a base di prosciutto cotto e fontina, il formaggio valdostano per eccellenza. Ma non è tutto. Questo particolare tipo di cotoletta si prepara anche aggiungendo farina, uova, pangrattato, burro, sale e pepe. Un tripudio di sapori che, insieme, è decisamente irresistibile! Non temete, però. Se volete provare a cucinarla in casa, la sua ricetta è davvero molto semplice.
La ricetta
Siete curiosi di provare a cucinare questo piatto saporito e goloso? Allora non vi resta che seguire questa ricetta. Ecco cosa ci occorre per 4 persone.
- 800 g di fettine di vitello
- 125 g di fontina
- pangrattato q.b.
- 200 g di burro
- 2 uova
- sale q.b.
- 150 g di prosciutto cotto
- farina 00 q.b.
- pepe q.b.
Procedimento
Prendiamo le fettine e mettiamole tra due fogli di carta. Battiamole con un batticarne. In questo modo ne assottiglieremo la superficie. Tagliamo adesso una fetta di fontina a metà e mettiamoci sopra del prosciutto cotto, ricoprendo con l’altra metà della fetta. Mettiamo il ripieno sopra la fettina di carne, e copriamo la carne in due. Ripetiamo questa cosa fino a finire gli ingredienti. Mettiamo adesso le cotolette nella farina, avendo cura di infarinare entrambi i lati. Passiamole poi nelle uova precedentemente sbattute con sale e pepe. Infine passiamole nel pangrattato. Ora sciogliamo il burro in padella e mettiamo le cotolette facendole rosolare circa 5 minuti per lato. Le nostre cotolette alla valdostana sono pronte! Ricordate di impiattarle con della carta assorbente, per lasciar assorbire l’olio. Buon appetito!
Fonte foto: misya.info
Sono quella che in prima elementare si annoiava mentre la maestra spiegava le lettere dell’alfabeto ai suoi compagni di classe, perché le conosceva già da almeno un anno. Sin da quei tempi, durante i temi in classe sarei stata capace di riempire con pensieri e parole dieci fogli protocollo. Scrivere per me è un’esigenza, la mia costante, una delle poche cose che mi fanno realmente sentire giusta in questo mondo, insieme alla gentilezza e ai miei sorrisi. Trentatré anni, diplomata come tecnico dei servizi sociali e qualificata assistente di studio odontoiatrico, ho cambiato diverse volte strada, ma il bisogno di scrivere mi ha sempre seguito come se fosse la mia ombra.