Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore, 92 milioni di bottiglie certificate

Il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG chiude il 2020 col botto.

 

Nonostante la pandemia da Covid-19, il Consorzio di Tutela conferma il record raggiunto già nel 2019 grazie alla costante dedizione dei 3.500 produttori aderenti.

 

Capaci – si legge nella sintesi di fine anno – d’estrarre le qualità di un vino eccellente da quel meraviglioso territorio ora annoverato patrimonio dell’umanità Unesco”.

 

Il 2020 ha visto calcolare la bellezza di 92 milioni di bottiglie certificate; un risultato che secondo gli osservatori più attenti sembrava irraggiungibile solo fino a qualche mese fa e che, invece, è stato smentito nei fatti.

 

Un obiettivo – spiega Innocente Nardi, presidente – favorito dalle scelte compiute dal Consorzio sul valore della denominazione e sulla salvaguardia degli areali. Scelte che rappresentano i pilastri della solidità del Conegliano Valdobbiadene nei contesti economici e di mercato più impegnativi”.

 

Il motivo del nuovo successo – appena toccato dalla flessione dello 0,001% – va ricercato nell’adattamento ai canali di vendita rispetto alle necessità dettate anche, per non dire soprattutto, dall’emergenza epidemiologica.

 

Il che tradotto equivale – vista la forte contrazione nell’ambito della ristorazione tradizionale – alla ricollocazione del prodotto su piattaforme meno praticate in passato oltre che sull’e-commerce. Fermo restando, va ricordato, il ruolo della campagna pubblicitaria volta a rammentare la grande qualità di ciò che si acquista e si beve.

 

Il valore in capo al Conegliano Valdobbiadene va quindi ben oltre il riconoscimento della denominazione quale frutto del lavoro messo in campo da un’intera comunità, sia nella conduzione dei vigneti sia nel mantenere alto il valore delle cantine. 

 

Il Consorzio aggiunge Nardi – si è dato parecchio da fare sul fronte della sostenibilità e della tutela territoriale, creando un vero e proprio laboratorio i cui esiti parlano da soli: riduzione delle sostanze chimiche nella gestione diretta del vigneto fino ad arrivare a dire no all’utilizzo del glifosato – siamo la più vasta area coltivata libera in Europa; un traguardo, quest’ultimo, ottenuto a fianco delle amministrazioni locali”.

 

La comunità del Conegliano Valdobbiadene che ha trovato la sua massima espressione dall’essere inserita tra i siti oggi patrimonio dell’umanitàconclude – ha radici robuste che affondano nella passione per il proprio vino e nella cura della terra in cui origina e gli dà vita. Così facendo è possibile sostenersi nei momenti più delicati e complessi senza smettere di guardare al futuro con fiducia”.