Cos’è il Green Pass e cosa dicono gli chef

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Fonte immagine: www.ilfattoquotidiano.it

Ci siamo. Il Consiglio dei ministri ha varato il nuovo decreto covid: il Green pass sarà obbligatorio da venerdì 6 agosto.

Il governo ha così deciso di chiedere il certificato verde per fare innumerevoli cose, consentendo solo a chi è immunizzato o ha un tampone negativo l’ingresso nei luoghi più affollati, soprattutto al chiuso.

Dunque, la seconda estate dell’era  Covid sarà all’insegna del Green pass, visto che la nuova variante Delta viaggia in maniera troppo veloce e fa salire in pochissimo tempo il numero dei contagi.

Proprio per evitare un nuovo lockdown –  questa volta sarebbe addirittura il terzo –  il governo Draghi ha deciso di adottare questa misura restrittiva, affinché si possa incrementare il numero dei vaccinati e si possa tornare presto alla tanto agognata normalità.

Ma cerchiamo di capire meglio di cosa si tratta.

Il certificato verde è un documento che attesta l’avvenuta vaccinazione anti-covid, serve a spostarsi liberamente, a partecipare a spettacoli, eventi sportivi, concerti, feste, palazzetti, locali, festival o arene all’aperto, ricevimenti di matrimonio o di altre cerimonie civili e religiose. Dal primo luglio il certificato nazionale permette anche di viaggiare nei 27 Paesi membri dell’Unione Europea, oltre che in Islanda, Norvegia, Liechtenstein e Svizzera.

Mentre, però, in Italia il Green pass vale dal quindicesimo giorno successivo alla prima dose, per viaggiare fuori dai confini nazionali la validità scatta dal quindicesimo giorno successivo alla seconda dose.  Esso è gratuito, ha una validità di nove mesi e servirà agli over 12.

Cosa ne pensano gli chef stellati di questo Green pass?

Quanto al giudizio di alcuni chef famosi, abbiamo pareri concordanti. Carlo Cracco, una stella Michelin in Galleria Vittorio Emanuele a Milano, afferma che sarebbe il sogno di tutti poter garantire una sala sicura e, magari, un ristorante covid-free. Lui crede che sia necessario avere il Green pass nelle aree esterne e nei dehors  ma,  se la misura passasse per le sale interne, non avrebbe problemi. Tutto pur di non richiudere per una nuova ondata di contagi.

Della stessa opinione è Niko Romito, tre stelle Michelin al “Reale” di Castel di Sangro, a L’Aquila.

Fonte foto: ansa.it

Anche per Moreno Cedroni, due stelle Michelin al “La Madonnina del Pescatore” di Senigallia, si tratta di una misura utile e sensata. Tutto ciò rappresenterà un incentivo, per chi ancora non l’ha fatto, a sbrigarsi a prenotare il vaccino.

Fonte foto: ansa.it

Insomma, cosa aspettiamo? Affrettiamoci ad effettuare la nostra prenotazione vaccinale al fine di poter uscire quanto prima dalle tenebre e godere della luminosità della nostra esistenza.

 


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