Fonte foto: unive.it
Il drone, chiamato anche aeromobile a pilotaggio remoto o APR, è un velivolo caratterizzato dall’assenza dell’uomo a bordo, sotto il vigile ed attento controllo remoto del pilota da terra e da differenti componenti necessari per il comando. Questi velivoli hanno iniziato ad essere utilizzati anche in agricoltura per il monitoraggio delle coltivazioni, ma sono stati adattati in altre applicazioni come in operazioni di ricerca e salvataggio, nel controllo di linee elettriche e condutture petrolifere, nel monitoraggio della fauna selvatica e nei set cinematografici.
Se si ha intenzione di comprare un drone per un’azienda agricola bisogna sapere che si deve essere maggiorenni e che c’è anche un limite legislativo da studiare con attenzione, poiché i droni in agricoltura rientrano tra le cosiddette “operazioni non critiche”, cioè tutte quelle attività che non prevedono il sorvolo di aree congestionate o assembramenti di persone o agglomerati urbani o infrastrutture e neanche in aree riservate ai fini della sicurezza dello Stato, linee e stazioni ferroviarie, autostrade e impianti industriali. In questo può essere d’aiuto l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile che garantisce la sicurezza del volo del drone e della persona che lo pilota. I droni sono in grado di sopportare un carico compreso tra 0,1 e 25 kg e possono raggiungere una quota massima di 300 m.
Sono tante le funzioni dei droni in agricoltura, tra cui quella di sostituirsi ai satelliti, già fortemente utilizzati in ambito agricolo, per fornire immagini telerilevate grazie all’istallazione di fotocamere o di termocamere che sono in grado di scattare fotografie multispettrali e catturare immagini. Tutti i dati raccolti dal drone sono poi elaborati con un software per identificare se ci sono eventuali stress colturali, come carenza di acqua o di sostante nutritive, oppure la presenza di piante infestanti nelle piantagioni o, ancora, problemi fitopatologici. Altra funzione importante del drone in agricoltura è quella di essere utilizzato per distribuire liquidi come i fitofarmaci, oppure polveri, capsule e granulati in luoghi particolarmente difficili da raggiungere, come i terrazzamenti; infine può essere utilizzato anche nella lotta biologica.
Negli ultimi anni, grazie all’avanzamento tecnologico e ai bassi costi, sta aumentando sempre più la possibilità da parte delle aziende agricole di poter investire sull’acquisto del drone come strumento indispensabile per la diagnosi delle colture.
Nata a Napoli nel 1989, sono agronomo e sommelier del vino, animata da una profonda passione per la natura e i suoi straordinari doni. Dedico il mio tempo ad esplorare e valorizzare tutto ciò che la terra ci offre, coniugando competenze tecniche e un sincero amore per l’ambiente.