Fonte foto: ad-italia.it
Unire stile, colore, gusto e leggerezza in un luogo dall’atmosfera giovanile e moderna? Si può fare, se si chiama “Healthy Color“, letteralmente “colore sano”. Il locale, già presente dal 2019 a Milano in via della Moscova, ha raddoppiato la sua apertura a Roma, per la gioia degli amanti dello stile di vita sano: oltre alla sede in zona Prati inaugurata quattro mesi fa, ha aperto nel mese di giugno anche in zona San Giovanni, precisamente in via Gallia 232. Ma di cosa si tratta precisamente e soprattutto perché sta avendo tutto questo successo?
In primo luogo bisogna sapere che questo fast food è di proprietà del noto trapper Sfera Ebbasta, affiancato dal calciatore Andrea Petagna e dall’imprenditore di moda Marcelo Burlon. Particolarità di questi locali sono gli interni ricchi di colori e la loro atmosfera da festa in stile urbano. Un modo geniale per cercare di avvicinare i più giovani (e non) al mondo del cibo salutare in un’epoca in cui il cibo spazzatura è sempre più un’abitudine alimentare scorretta, allontanandoli dall’idea che mangiare sano equivalga a noia. Ma non è tutto: da “Healthy Color” infatti si ha a cuore anche la salute del pianeta Terra: infatti si è ben pensato di lanciare una linea di packaging monouso, oltre all’acqua confezionata in Tetrapak riciclabile.
Se siete poi curiosi di sapere che cosa si mangia, è presto detto. Via libera alle ormai famose poké bowl, che potrete gustare in tutti i tipi e colori: dal pollo al curry con riso giallo al tofu con riso verde e wasabi, fino a passare per i gamberi viola con il riso Venere, per poi finire, per i più golosi e curiosi, alla versione componibile. E per chi volesse mangiare dell’altro? Nessun problema! Potrete trovare anche burger, tartare, insalate e, sempre per restare in tema healthy, chips di platano e barbabietola. Se poi vorrete terminare il vostro pasto con un dolce, sappiate che ci sono anche quelli, tra pancake con crema di nocciole e smoothie con latte di cocco.
Sono quella che in prima elementare si annoiava mentre la maestra spiegava le lettere dell’alfabeto ai suoi compagni di classe, perché le conosceva già da almeno un anno. Sin da quei tempi, durante i temi in classe sarei stata capace di riempire con pensieri e parole dieci fogli protocollo. Scrivere per me è un’esigenza, la mia costante, una delle poche cose che mi fanno realmente sentire giusta in questo mondo, insieme alla gentilezza e ai miei sorrisi. Trentatré anni, diplomata come tecnico dei servizi sociali e qualificata assistente di studio odontoiatrico, ho cambiato diverse volte strada, ma il bisogno di scrivere mi ha sempre seguito come se fosse la mia ombra.