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Se amate i meravigliosi film animati di Hayao Miyazaki non potete proprio farvi scappare questa novità tutta da sfogliare. “La cucina incantata”, un vero e proprio libro di ricette. E da dove sono ispirate tutte le prelibatezze di cui parla? Proprio così, dai racconti del famosissimo fumettista e produttore cinematografico nipponico, fondatore della Studio Ghibli.
Del resto si sa. In ognuna delle creazioni cinematografiche del grande Miyazaki non vi sono solamente disegni emozionanti e storie sognanti. Vi è molto di più, e tra i vari dettagli non può certo sfuggire all’occhio di chi li guarda l’amore per il cibo, qualsiasi esso sia. Pietanze che per altro vengono rappresentate in maniera talmente realistica da desiderare ardentemente di poterle assaggiare per davvero.
Un desiderio che finalmente può diventare una splendida realtà, grazie al ricettario creato a sei mani da Silvia Casini, Raffaella Fenoglio e Francesco Pasqua. Edito da Trenta Editore, è acquistabile sia in libreria che su tutte le piattaforme online.
“Abbiamo deciso di portare un pizzico dell’incanto ‘miyazakiano’ a tavola, anche perché i suoi film contengono messaggi umani, sociali ed etici molto importanti”, ha spiegato Silvia Casini. “Guardare i film di Miyazaki significa perdersi in un labirinto di sentimenti ma, anzitutto, ritrovarsi nei ritmi e nelle vite dei protagonisti degustando con loro, seppur idealmente, certi piatti (forse) mai provati”. Ma che da adesso sarà possibile creare e gustare personalmente, sentendosi per un attimo i protagonisti di una storia di Miyazaki, tra magia e incanto.
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Tra le varie ricette potrete trovare lo sgombro con brodo Dashi ispirato a “Si alza il vento”, il ramen di Ponyo e la sponge cake de “La città incantata”.
Un libro perfetto per chi è appassionato sia della Studio Ghibli che di cucina. Potreste mettere in lista questo titolo tra le vostre idee regalo. Di sicuro sarà ben gradito, oltre ad essere certamente originale.
Sono quella che in prima elementare si annoiava mentre la maestra spiegava le lettere dell’alfabeto ai suoi compagni di classe, perché le conosceva già da almeno un anno. Sin da quei tempi, durante i temi in classe sarei stata capace di riempire con pensieri e parole dieci fogli protocollo. Scrivere per me è un’esigenza, la mia costante, una delle poche cose che mi fanno realmente sentire giusta in questo mondo, insieme alla gentilezza e ai miei sorrisi. Trentatré anni, diplomata come tecnico dei servizi sociali e qualificata assistente di studio odontoiatrico, ho cambiato diverse volte strada, ma il bisogno di scrivere mi ha sempre seguito come se fosse la mia ombra.