Nasce l’università del cibo a Cesena

Nasce l’università del cibo a Cesena

Il cibo in Italia rimane uno dei capisaldi dal punto di vista culturale e occupazionale. Negli ultimi anni sono molte le attività proliferate nella penisola che hanno al centro la tematica del food sia dal punto di vista della sostenibilità, sia per elevare le eccellenze dei vari territori. Queste sono di sovente operazioni di marketing che schiacciano i piccoli produttori, ma non sempre ci si può fermare a questo aspetto; ciò avviene nel caso di cui parleremo di seguito, in cui l’Università decide di accogliere le tematiche del food all’interno dei suoi corsi e crearne una ad hoc. Vediamo di cosa si tratta.

L’annuncio

Il presidente Stefano Bonaccini ha annunciato alla fiera “Cibus” di Parma l’imminente nascita di “un’università del cibo”, con l’Ateneo di Parma come capofila e altri tre coinvolti in Regione, tra cui l’Alma Mater di Bologna. Questa notizia si presenta come un’opportunità molto importante per il Campus di Cesena e la rivitalizzazione del territorio. Si tratta ancora di un annuncio a cui dovranno seguire azioni pratiche. Il rettore della sede di Cesena ha affermato di essere “pronto ad accogliere iniziative come quella annunciata dal presidente della Regione, che rientrano nella vocazione sia del nostro Campus, sia del tessuto produttivo locale“.

La centralità del settore a Cesena

Nell’ anno accademico in corso è stato aperto il corso di laurea triennale in Scienze e Cultura della gastronomia che si aggiungono ai corsi ormai consolidati di Scienze e Tecnologie alimentari. Se la decisione fosse confermata sarebbe in linea con la vocazione della città: Cesena è infatti una delle capitali europee del settore agroalimentare, senza dimenticare quello avicolo. Nel territorio circostante sono presenti realtà del settore molto importanti: tra cui Orogel e Apofruit e Amadori. Altro segnale in questa direzione è la fiera Macfrut, che si svolge a Rimini mantiene il suo cervello a Cesena. Si tratta della Fiera Internazionale dell’ortofrutta, giunta quest’anno alla sua 39 esima edizione che quest’anno ha ospitato 830 espositori da tutto il mondo. Infine la cultura gastronomica ha un grosso peso dal punto di vista sociale e  occupazionale agricola che ha pochi eguali in Italia. Sembrano quindi esserci tutte le carte in regola per ricoprire il ruolo di “Università del cibo”.