Storie di pasta: gli strascinati, da Puglia e Basilicata con amore

Storie di pasta: gli strascinati, da Puglia e Basilicata con amore

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Fonte foto: ytimg.com

Avete mai sentito parlare degli strascinati? Tipici sia della Puglia che della Basilicata, si preparano tradizionalmente in casa con acqua e farina, aiutandosi con le dita attraverso un movimento che li trascina e li modella su un piano di legno (da qui per l’appunto il loro nome), per dar loro la forma curiosa molto simile a quella delle orecchiette, ma decisamente più grande. Secondo la tradizione per crearli si devono utilizzare pollice, indice e medio, anche se in realtà esistono varianti locali dove si utilizza anche l’anulare e certi casi addirittura otto dita. Questo li porta ad avere dimensioni differenti, a seconda del luogo in cui li si produce. 

Un pò di storia

Questo particolare tipo di pasta è nato grazie alle casalinghe che sin dall’antichità li preparavano a mano. Quasi sicuramente essi furono ispirati dalle orecchiette che esistevano a Bari già dal ‘500 per poi diffondersi in Salento prima e in Basilicata dopo, dove ha assunto sembianze più larghe e spesse rispetto alle cugine pugliesi. Esiste poi un’antica leggenda che narra che nel 1494 i capitani Paolo e Camillo Vitello invasero l’Umbria, più precisamente la terra di Monteleone, con lo scopo di aiutare il re francese Carlo VIII a conquistare il Regno di Napoli. Un giorno i due fratelli, trovandosi al castello di Vetranola, obbligarono le donne lì presenti a cucinare loro qualcosa ed esse prepararono qualcosa di simile a delle fettuccine. Non contenti, i due uomini decisero i vendicarsi, ma una giovane donna mise pace all’interno del castello offrendosi di cucinare qualcosa di più gustoso, dando così vita agli strascinati.

Come gustarli al meglio

Grazie alla loro forma irregolare, gli strascinati possono essere gustati con condimenti corposi che verranno raccolti al loro interno. Via libera dunque al sugo di salsiccia fresca o muscolo di vitello, specialmente se vi è presente anche il pomodoro. Ottimi con la crema di ceci e anche accompagnati dai funghi porcini. Che ne dite poi delle cime di rapa o, se amate i piatti di mare, delle vongole? Piatto tipico della tradizione lucana sono gli strascinati con il peperone crusco di Senise. Lo so, non è esattamente un primo piatto estivo, ma non posso certo farvi mancare una ricetta tradizionale! Ecco cosa ci occorre.

Ingredienti per 4 persone

  • 400 g di strascinati
  • 80 g di pangrattato
  • 6 peperoni cruschi
  • 1 filetto di acciuga sott’olio
  • 1 peperoncino
  • 2 spicchi di aglio
  • olio extravergine di oliva q.b
  • sale q.b.

Procedimento

Per prima cosa prendiamo i peperoni cruschi, rimuoviamone il gambo e asportiamone i semi al loro interno. In una padella capiente versiamo dell’olio di oliva e dopo averlo fatto scaldare aggiungiamo i peperoni spezzettati. Lasciamoli rosolare per bene e aggiungiamo anche l’aglio, il filetto di acciuga sott’olio e il peperoncino tagliato a pezzi. Prendiamo ora una pentola e dopo aver portato l’acqua salata in ebollizione, aggiungiamo gli strascinati. Appena cotti scoliamoli e aggiungiamoli al soffritto insieme ai peperoni, mescoliamo per bene e facciamoli saltare in padella per almeno 3 minuti. Ora possiamo finalmente impiattarli e gustarli ben caldi! Buon appetito.


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